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22 Novembre 2024 09:30

Al via a Taranto il progetto “Comunità Sicure” della Polizia di Stato

Il progetto sulla sicurezza a Taranto messo a punto dalla Polizia di Stato mira a riportare la legalità in città scandagliando un quartiere alla volta, e predisponendo azioni mirate nei comuni della provincia ove sono presenti Commissariati di P.S., colpendo la microcriminalità e l’illegalità diffusa. Senza dimenticare, il contrasto alle attività dei “clan”. Con un controllo capillare e diffuso nei quartieri della città, l'intenzione del dr. Bellassai è quella di lanciare invece un messaggio opposto: di legalità. Quindi  maggiori controlli, più pattuglie e agenti per la strada, per garantire e far percepire ai tarantini una sicurezza reale e concreta

TARANTO. Il nuovo Questore di Taranto Giuseppe Bellassai dopo solo due mesi dal suo arrivo nel capoluogo jonico sta dimostrando di avere le idee molto chiare per restituire la sicurezza ai cittadini. Il suo mantra è chiaro : “Bisogna conquistare la fiducia della gente”. E’ questo l’obiettivo della nuova strategia sulla sicurezza varata dal nuovo questore  . Il numero uno della Questura  di Taranto ha illustrato il nuovo dispositivo di presenza della Polizia in città e nei comuni della provincia jonica che si basa su una ripartizione del controllo del territorio dopo un0attente analisi e valutazione dei fenomeni criminali.

il Questore di Taranto Giuseppe Bellassai

Il progetto sulla sicurezza a Taranto messo a punto dalla Polizia di Stato mira a riportare la legalità in città scandagliando un quartiere alla volta, e predisponendo azioni mirate nei comuni della provincia ove sono presenti Commissariati di P.S., colpendo la microcriminalità e l’illegalità diffusa. Senza dimenticare, il contrasto alle attività dei “clan”. Sono proprio la microcriminalità e l’illegalità diffusa i due fattori, secondo l’analisi del questore Bellassai, che inquinano la sicurezza e la legalità percepita dai cittadini, anche se va ricordato che negli ultimi 24 mesi, i reati a Taranto e provincia,  siano calati del 15,6%. Numeri sicuramente positivi che, però, non hanno garantito la sicurezza percepita dai tarantini.

Il questore Giuseppe Bellassai  vuole annientare questa contraddizione, e con il suo progetto “Comunità più sicure” chiede ai propri uomini un impegno ancora maggiore e più rigoroso del passato. Un programma ambizioso per ripristinare una legalità diffusa e capillare di cui tutta la città e la comunità jonica sentono da tempo il bisogno.

In città è stato reso già operativo il controllo integrato del territorio con il sistema attivato nei giorni scorsi nella zona compresa tra Lido Azzuro ed il quartiere Tamburi, dove si è constatata a vista d’occhio in strada la presenza capillare ed incisiva delle pattuglie di tutte le Forze dell’ Ordine, in una rinnovata e rinsaldata collaborazione , per controllare e colpire chi ritiene di poter vivere al di fuori delle regole, con comportamenti che rappresentano l’emblema dell’illegalità. A partire per esempio dal mancato uso del casco da parte dei motociclisti.Una vecchia “battaglia” giornalistica del CORRIERE DEL GIORNO che finalmente trova riscontro in un impegno concreto da parte delle forze dell’ordine, finora un pò troppo permissive.

Il Questore di Taranto presentando il suo progetto ha spiegato che “sono messaggi itineranti di illegalità che consegnano l’idea di poter aggirare le norme senza alcun controllo. E vanno combattuti ed annientati“. Con un controllo capillare e diffuso nei quartieri della città, l’intenzione del dr. Bellassai è quella di lanciare invece un messaggio opposto: di legalità. Quindi  maggiori controlli, più pattuglie e agenti per la strada, per garantire e far percepire ai tarantini una sicurezza reale e concreta . Non è un caso quindi che negli ultimi giorni siano stati destinati  al Commissariato di P.S. “Borgo” nuovi agenti che serviranno a contrastare quei fenomeni di illegalità che rende difficile la vita quotidiana dei cittadini. I primi fenomeni che verranno contrastati sono i parcheggiatori e gli ambulanti abusivi, ma anche chi ignora e calpesta le norme del codice della strada, come quelli che guidano le moto senza il casco, o guidano le auto parlando al cellulare, o girano senza assicurazione, per finire poi ai “furbetti” che rubano persino l’energia elettrica.

Un progetto ambizioso e da troppo tempo atteso in città, ed esteso ai comuni della provincia. “Vogliamo promuovere e rafforzare l’operatività della Polizia nella provincia e rafforzare il sentimento di fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Due obiettivi che passano dal miglioramento della presenza in tutta la provincia. Creando sinergie maggiori con il territorio” ha detto il Questore Bellassai che per per questo si sta confrontando da settimane  con tutti i sindaci. La Polizia di Stato chiede la collaborazione di tutti gli Enti preposti per attuare un piano il cui buon esito necessità di un coordinamento dell’azione.

La Polizia di Stato vuole essere presente anche nelle città in cui attualmente non ha un presidio. E lo vuole fare subito attraverso azioni mirate settimanali, pianificate sulla base delle peculiarità di ogni singola comunità.  Anche la provincia jonica è stata ripartita in quattro grandi zone. Ognuna di esse sarà al centro dei controlli che verranno pianificati attraverso un confronto ed un coordinamento con i comandanti della Polizia locale.

Ci sia consentito dirlo, ma finalmente a Taranto è arrivato un “signor Questore”. Ed il suo operato iniziale trova conferma nelle sue credenziali che ci erano state garantite dai vertici della Polizia di Stato che dal Ministero dell’ Interno ci dicevano: “Vedrete che Bellassai dimostrerà di essere un ottimo questore ed un signor poliziotto“.  E se il buongiorno si vede dal mattino, dobbiamo riconoscerlo, avevano ragione.

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