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22 Novembre 2024 08:07

“Toghe pulite” il procuratore generale della Cassazione Fuzio anticipa le sue dimissioni

Indagato a Perugia per rivelazione del segreto d'ufficio, lascia la magistratura tra una settimana: "Così il mio ufficio non funziona". Doveva restare sino al 20 novembre e invece lascerà tra una settimana, il 21 luglio. La decisione di Fuzio è stata resa nota due giorni fa e comunicata al Csm, al Ministero della Giustizia e ai colleghi della Procura generale.

ROMA – Il  Pg della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio indagato a Perugia per rivelazione del segreto d’ufficio,  dopo le polemiche successive alla pubblicazione dell’intercettazione di un suo colloquio con il pm romano Luca Palamara, anch’ egli indagato a Perugia ma per “corruzione”, ha deciso di anticipare la sua uscita dalla magistratura. Doveva restare sino al 20 novembre e invece lascerà tra una settimana, il 21 luglio. Una decisione presa con “rammarico“, dopo aver verificato che “non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità della Procura generale  della Cassazione“.

Riccardo Fuzio

Il 4 luglio scorso Fuzio aveva comunicato al Capo dello Stato la sua decisione di andare in collocamento a riposo anticipato. Un passo indietro, apprezzato da Sergio Mattarella. Il Comitato di presidenza del Csm, di cui Fuzio è componente di diritto, gli aveva chiesto però di restare il tempo necessario alla nomina del suo successore. La nuova decisione è stata comunicata due giorni fa al Csm, al Ministero della Giustizia e ai colleghi della Procura generale.

Le ragioni per cui tutto questo non è più possibile sono illustrate in un comunicato diffuso dall’avvocato Grazia Volo, che assiste Fuzio nel procedimento che, come detto, gli è stato intanto aperto a Perugia.

Il Procuratore generale Fuzio aveva aderito all’invito di garantire la continuità delle attribuzioni assegnate all’ufficio della Procura Generale fino alla data del 20 novembre 2019, ma nella giornata dell’11 luglio 2019, avendo constatato che, nonostante la vicinanza della gran parte dei magistrati dell’Ufficio, non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità dell’Ufficio della Procura Generale nel rispetto dei criteri organizzativi, ha modificato la precedente decorrenza e, con rammarico, ha chiesto di essere collocato a riposo anticipatamente dal 21 luglio 2019” si legge nel comunicato.

L’uscita anticipata di Fuzio dal vertice della Procura Generale della Cassazione non dovrebbe bloccare l’attività del Comitato di presidenza del Csm, di cui il Pg è uno dei componenti di diritto: l’organo di vertice di Palazzo dei Marescialli infatti può operare anche con soli due componenti. Da lunedì si verificherà l’ operatività possibile  per anticipare i tempi del concorso per la successione del Pg, bandito qualche giorno fa ma “tarato” sulla sua uscita a novembre. Le candidature si sono aperte il 12 luglio e si chiudono il 9 agosto. Dopodichè i capi degli uffici avranno 30 giorni per esprimersi sui candidati e altri 30 giorni a disposizione dei Consigli giudiziari per fornire i loro pareri. L’unico margine per accelerare è di utilizzare, con un limitato aggiornamento, i pareri più recenti già espressi sui magistrati che concorrono.

Tra i possibili aspiranti candidati alla sostituzione di Fuzio  il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi  e quello di Napoli Luigi Riello, che vennero entrambi sconfitti la scorsa volta nel confronto con Fuzio, e quello di Venezia Antonello Mura.

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