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22 Novembre 2024 16:00

La portaerei Cavour nel bacino di Taranto per un restyling da 70 milioni di euro

La portaerei della Marina Militare aveva provato per alcuni giorni l'allineamento in Mar Grande prima di fare ingresso con una spettacolare manovra nel canale navigabile di Taranto. Per un dettagliato studio delle correnti nel canale navigabile, in modo da impostare e condurre la manovra d'ingresso dell'unità senza rischi, è stata coinvolta anche l'Università di Bari.

TARANTO – La portaerei Cavour, nave ammiraglia della flotta della Marina militare è entrata nel bacino Ferrati dell’Arsenale di Taranto in anticipo rispetto al previsto piano dei lavori . Nel dicembre scorso con una spettacolare manovra, considerati gli spazi ristretti, col ponte girevole aperto per l’occasione aveva attraversato il canale navigabile di Taranto,  dirigendosi all’Arsenale nel Mar Piccolo , dove  è rimasta in banchina per circa sei mesi  per una prima fase dei lavori di ammodernamento e ristrutturazione.

L’ingresso della portaerei in uno dei più grandi bacini militari in muratura d’Europa, rappresenta il ‘giro di boa’ nella conduzione dei lavori di manutenzione e adeguamento che, dopo dieci anni di servizio, permetteranno alla nave anche di adeguarsi agli standard previsti per il velivolo F-35B, destinato a sostituire l’attuale flotta di AV-8B del Gruppo Aerei Imbarcati della Marina Militare. A bordo era presente il Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano.

La delicata manovra, dalla fase d’ingresso dell’unità allo svuotamento e posizionamento sulle taccate del bacino, è durata circa 17 ore e ha coinvolto, oltre che l’equipaggio di nave Cavour, anche il personale militare e civile dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto. Iniziata alle ore 06.00, la manovra è stata condotta in due tempi: una prima fase, durante la mattinata, durante la quale la portaerei Cavour ha manovrato per entrare nel bacino, e una seconda fase, a cura del personale dell’Arsenale di Taranto, per lo svuotamento del bacino e il posizionamento di precisione sulle taccate. Hanno contribuito alla messa in sicurezza della nave anche i Palombari del nucleo S.D.A.I (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto.

La portaerei ha un dislocamento a pieno carico di 30 mila tonnellate, una lunghezza di 244 metri e una larghezza di 39 metri. Prima dell’ingresso nel canale navigabile di Taranto  la portaerei della Marina Militare aveva provato per alcuni giorni l’allineamento in Mar Grande. La larghezza per il transito dal ponte girevole è di 58 metri.  Per lo studio delle correnti, in modo da impostare e condurre la manovra d’ingresso dell’unità senza rischi, è stata coinvolta anche l’Università di Bari.

La nave completata questa prima fase di lavori, è stata successivamente trasferita nel bacino Ferrati per il completamento dei lavori fra i quali è previsto l’adeguamento del ponte di volo dell’unità per imbarcare gli F35B. Le operazioni di ammodernamento della portaerei Cavour coordinate da Fincantieri hanno un costo previsto di circa 70 milioni di euro, alle quali  partecipa con diverse imprese l’indotto specializzato navalmeccanico di Taranto .

Nei prossimi mesi saranno eseguiti a bordo della portaerei alcuni degli interventi tecnici più importanti, tra i quali il carenamento e la metallizzazione del ponte di volo, necessaria a limitare gli impatti termodinamici del nuovo aereo. I lavori di manutenzione e adeguamento della Cavour rappresentano la massima espressione delle capacità produttive dello stabilimento tarantino e stanno sperimentando la sinergia tra Arsenale, industria nazionale (Fincantieri e Leonardo) e piccola media impresa, coordinati dagli ufficiali tecnici della Marina Militare.

La portaerei Cavour  entrata in servizio nel 2009, è dal 2011 la nave ammiraglia della flotta ed è anche la nave più grande mai arrivata nell’Arsenale di Taranto. Al termine dei lavori, previsti per la primavera del 2020, nave Cavour affronterà un periodo di addestramento propedeutico alla successiva partenza per gli Stati Uniti nell’estate dello stesso anno, dove condurrà alcuni test con i velivoli F-35B a bordo. Queste attività rappresenteranno i primi importanti passi per il raggiungimento della capacità operativa iniziale della portaerei con la sua rinnovata componente aerotattica imbarcata. Fino ad allora il ruolo di ammiraglia della flotta italiana sarà rivestito dalla portaeromobili Garibaldi, anch’essa di stanza nella base navale di Taranto, che tornerà a imbarcare i cacciabombardieri AV-8B Harrier.

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