di Francescalaura Mazzeo
Il “Settebello” la nazionale azzurra di pallanuoto, allenato da Alessandro Campagna, la più vincente tra gli sport olimpici, è diventata campione del mondo a Gwangju, in Sud Corea e vince la medaglia d’oro per la quarta volta al Mondiale battendo la Spagna 10 a 5 in finale , dopo le vittorie del 1978 a Berlino, di Roma nel 1994, e Shanghai nel 2011. L’Italia della pallanuoto merita di essere di nuovo la padrona del mondo, della pallanuoto del futuro: dinamica e meno fisica, con una partita autentico “capolavoro”, giocando e vincendo con la velocità una finale interpretata al meglio .
La partita è stata dominata dagli azzurri che dopo un primo quarto in equilibrio (2-2) hanno preso il largo nel secondo periodo (5-3) allungando poi nel terzo (8-4). Doppiette di Luongo e Dolce, in gol anche Echenique, Figlioli, Renzuto, Aicardi, Di Fulvio e Bodegas. Terzo posto alla Croazia che nella finale per il bronzo ha superato 10-7 l’Ungheria.
Il quarto titolo Mondiale nella pallanuoto, quanti ne ha vinti la Nazionale di calcio, è stato un “capolavoro” di una squadra che ha nella difesa il suo punto di forza, ma che sa giocare bene anche all’attacco, sia con le ripartenze, sia con la pazienza e il palleggio, necessari a trovare il varco giusto. In vasca non abbiamo sbagliato niente, entrando da subito “dentro” la partita, con la voglia di prenderci la rivincita contro la Spagna che l’anno scorso, aveva vinto nelle semifinali dell’Europeo senza meritare . Il segreto della vittoria del Settebello è stato proprio nella lucidità iniziale.
La vittoria è stata festeggiata da tutto lo staff, compreso il ct, con un tuffo nella piscina insieme con la squadra neocampione. “Partita perfetta in una giornata perfetta. Oggi dovevamo fare venire fuori la nostra personalità e il nostro ritmo e i ragazzi sono stati esemplari”. Così il Ct dell’Italia di pallanuoto, Alessandro Campagna, dopo il trionfo nella finale del Mondiale. “Quando vedi i giocatori che fanno tutto quello che prepari, vuol dire che sei un allenatore fortunato“, ha proseguito, dicendosi poi “orgoglioso” di aver partecipato, da giocatore o tecnico, a tre dei quattro titoli iridati vinti dal Settebello.
“Non stavamo bene all’inizio del torneo ma abbiano saputo soffrire e nella sofferenza siamo venuti fuori – ha affermato ancora mister Campagna – Anche oggi c’è stato un arbitraggio discutibile, con 16 espulsioni a sei a nostro sfavore. Questo mondiale è stato un buon allenamento in vista delle Olimpiadi del prossimo anno, dove la pressione e la sofferenza saranno tripli“. “E’ un Italia – ha concluso Campagna – che rende orgogliosi tutti gli italiani”.
“Prima della finale ho guardato i ragazzi negli occhi e ho capito che avremmo vinto“, ha confessato Sandro Campagna dopo il rituale tuffo in piscina. Furore, cinismo e saggezza tattica sono stati i segreti del Settebello bellissimo e campione, prima squadra a qualificarsi per Tokyo 2020, medaglia d’oro otto anni dopo Shanghai.