ROMA – Un anno fa alle 11:36 cadeva il ponte Morandi, uccidendo 43 persone: oggi Genova si è fermata per la commemorazione delle vittime. Il sindaco Bucci ha dato a tutti ‘appuntamento alle 10 nell’area della nuova Pila 9 del futuro viadotto sul Polcevera. Presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Nel giorno della commemorazione delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova, “che tanti lutti, tante sofferenze e tante difficoltà ha creato alla operosa città di Genova e ai suoi abitanti“, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto un breve saluto sulle pagine del quotidiano ligure Secolo XIX, accogliendo l’invito del direttore Luca Ubaldeschi e del senatore a vita e architetto genovese Renzo Piano. che ha progettato gratuitamente quello che sarà il nuovo ponte.
E’ come se tutta la città oggi forse qui in attesa del minuto di silenzio delle 11,36, in cui tutte le campane della città suoneranno contemporaneamente per ricordare la grande tragedia delle 43 vittime. Osserva la celebrazione dai maxischermi installati dal Comune di Genova e ricorda, come li ha definiti il Cardinale Bagnasco dall’altare, “i suoi angeli”.
“Ci separa da quel tragico avvenimento un anno che non è trascorso invano”, scrive Mattarella. “Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, è pronto e già sono stati avviati lavori per la sua costruzione. Il nuovo ponte sarà in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a Piano, di “rammendare’ la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una città spezzata, non solo materialmente, in due“. Rammendare, specifica il Presidente, però, “non significa cancellare“.
Il nuovo ponte, infatti scrive Matterella, “ricorderà per sempre quelle vittime innocenti, sepolte dalle macerie di una tragedia, causata dall’uomo, che si poteva e doveva evitare. Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell’incuria, dell’omesso controllo, della colpevole superficialità, della brama di profitto“. Nei difficili frangenti di un anno fa “fu ben chiaro che la tragedia di Genova era la tragedia dell’Italia intera e che tutta l’Italia si stringeva, in un abbraccio ideale, attorno a Genova e ai genovesi“, ricorda Mattarella.
Poco prima che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, iniziasse la commemorazione delle 43 vittime del ponte Morandi crollato il 14 agosto del 2018 a Genova, alcuni parenti delle 43 vittime si sono lamentati con il premier Conte della presenza nel capannone dei vertici della società Autostrade fra i quali anche manager indagati. Ne è seguito un veloce confronto e poco dopo tutte le delegazioni delle società hanno lasciato l’area della celebrazione. La delegazione ha preferito lasciare l’area per non creare problemi e per rispetto ai famigliari delle vittime.
A quel punto, il sindaco di Genova Marco Bucci ha sottolineato: “Tutte le manifestazioni devono essere rispettate e tutti devono essere presenti. È giusto ed è un gesto importante. È importante essere tolleranti“. Autostrade aveva inviato una lettera nella quale ha scritto: “Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze e dei disagi causati all’intera comunità genovese dal crollo del Ponte Morandi“.
“Ad un anno dalla tragedia del Ponte Morandi, il Cda di Autostrade per l’Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari“. Così Autostrade per l’Italia nella lettera pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e sui giornali liguri. “Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze e dei disagi causati all’intera comunità genovese dal crollo del Ponte Morandi“, si legge.
A richiedere espressamente la presenza a Genova dei vertici di Autostrade e del gruppo Benetton fra i quali anche l’amministratore delegato della holding Atlantia Giovanni Castellucci era stato il sindaco di Genova nonchè commissario straordinario Marco Bucci.
Quella di Castellucci era una presenza destinata a far discutere considerato che il manager è uno dei 74 indagati dell’inchiesta per omicidio colposo della procura di Genova. Solo da pochi mesi non è più amministratore delegato di Autostrade per l’Italia ma ricopre lo stesso ruolo nella holding Atlantia sempre della famiglia Benetton.
Il sindaco Marco Bucci ha rivolto un appello a tutti i genovesi il cui messaggio è “Stringiamoci insieme, sentiamoci comunità“. Ecco che sui social scrive: “Invito tutti i cittadini genovesi a partecipare alla cerimonia in memoria delle vittime di #ponteMorandi. A chi non potrà intervenire chiedo comunque di osservare un momento di raccoglimento alle 11.36, in qualsiasi posto si trovi. Stringiamoci idealmente insieme per ricordare le persone che hanno perso la vita in quel tragico evento e per sentirci ancora una volta comunità unita, come abbiamo dimostrato in questo anno trascorso”.
Il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, il ligure Sergio Battelli, ha scritto questa mattina su Facebook: “Genova un anno dopo. Diversa, ferita, più grande. Sono passati 365 giorni dal quel maledetto 14 agosto che, insieme al Ponte Morandi, si è portato via 43 vite, un intero quartiere abbattuto. Esistenze e quotidianità interrotte, lavatrici da stendere, piatti da lavare, letti da rifare. Il boato, la polvere, il silenzio, le lacrime. Poi, più nulla. Quando atterro e quando decollo con lo sguardo cerco sempre ciò che c’era e non c’è più, ciò che ci sarà. Sì perché, nonostante il caos politico degli ultimi giorni, ci siamo mossi immediatamente per dare giustizia alle famiglie delle persone che hanno perso la vita e normalità a chi l’aveva persa. La dichiarazione dello stato di emergenza, gli stanziamenti, la nomina del commissario, gli alloggi agli sfollati, l’abbattimento dopo il lavoro della magistratura e, ora, la ricostruzione”.
Il Cardinale Bagnasco: “C’è una ferma volontà di ripresa”
Durante la funzione religiosa, il cardinal Bagnasco ha detto che “se restiamo uniti, le nostre capacità si moltiplicheranno e faranno miracoli“. Per poi ricordare “i disagi diffusi per muoversi da una parte all’altra, per gli abitanti della zona, per non pochi lavoratori che qui avevano le loro attività: tutti hanno vissuto il distacco da un ambiente familiare e caro, hanno visto messo in crisi il loro lavoro. Ma su tutto ha aleggiato la speranza, il credere in un futuro non lontano, e che oggi cominciamo a vedere. C’è una ferma volontà di ripresa“. Sempre nell’omelia ha definito le vittime “angeli della città”, per poi aggiungere che “Genova è qui. Genova non li dimenticherà mai“.