ROMA – Muore d’infarto mentre ha un rapporto sessuale con una donna nella sua camera di albergo mentre si trovata in trasferta nel dipartimento del Loiret, nel nord-ovest della Francia per questioni di lavoro. La tragedia è finita alla ribalta dopo una lunga controversia legale sul risarcimento tra i familiari di un tecnico della sicurezza defunto e la ditta per la quale l’uomo lavorava.
Dopo i funerali, la famiglia dell’uomo ha deciso di chiedere un risarcimento per “incidente di lavoro” ma la ditta, una società di costruzione nel campo delle ferrovie, si è opposta fermamente sostenendo che il loro dipendente era fuori dall’orario di lavoro e, non solo, era impegnato in attività assolutamente private, facendo sesso con una donna non identificata, si presume conosciuta in zona. Per i giudici della Corte d’Appello di Parigi invece si è trattato di un “incidente di lavoro”, e quindi di conseguenza la ditta per la quale lavorava adesso è tenuta a risarcire i familiari della vittima.
La sentenza riguarda il caso di un tecnico della sicurezza francese, in viaggio di lavoro , deceduto durante un amplesso con una donna . Il CORRIERE DEL GIORNO ha potuto consultare la sentenza del processo. La morte, sicuramente più piacevole di tante altre, era peraltro avvenuta al di fuori del turno di lavoro e l’uomo è morto in un’altra stanza d’albergo rispetto a quella assegnatagli dall’azienda: per questi due motivi il suo datore di lavoro, la compagnia di costruzioni TSO, non si riteneva responsabile della sua morte.
Durante un’udienza svoltasi dinnanzi al Tribunale di Meaux, ad est di Parigi, la società TSO ha sostenuto che il decesso sia occorso in un momento in cui “l’impiegato aveva coscientemente interrotto il suo viaggio di lavoro per una ragione di interesse personale, indipendente dal suo impiego“. In poche parole intraprendere “una relazione adultera con una perfetta sconosciuta“. La causa è arrivata fino alla Corte d’Appello di Parigi dove i giudici togati hanno condannato la società affermando che il decesso avvenuto era equiparabile ad un incidente sul lavoro.
Queste le motivazioni che la Corte d’Appello di Parigi ha deliberato:
“Secondo la legge francese (articolo L 411-1 del codice di sicurezza sociale), l’infortunio sul lavoro è un incidente che si verifica durante il lavoro“. Il portavoce del tribunale indica che “lavoro“, in questo contesto, si riferisce all’orario di lavoro effettivo nel luogo di lavoro abituale o al tempo trascorso dal lavoratore in viaggio per conto del suo principale. “In questo caso particolare, il dipendente era in viaggio di lavoro, la qual cosa include: il tempo di viaggio, il tempo lavorativo durante la giornata e quello di riposo durante il viaggio. Ciò vale anche per la notte in cui l’impiegato è costretto a stare lontano da casa propria”.
“Durante l’intero periodo del viaggio d’affari, egli rimane sotto l’autorità del datore di lavoro fino a quando non dimostra di averlo interrotto per un’attività che non può essere considerata come parte della vita quotidiana“. Il giudice ha inoltre osservato che, in base alle leggi francesi, un datore di lavoro è responsabile di qualsiasi incidente verificatosi durante un viaggio di lavoro e il defunto aveva diritto alla protezione sociale “per tutto il tempo della sua missione”.
In questa singolare vicenda giudiziaria, i giudici hanno ritenuto quindi che fare sesso sia considerabile un’attività “parte della normale vita quotidiana” stabilendo inoltre che il fatto che l’incidente sia avvenuto al di fuori della stanza riservata al dipendente da TSO non lo poneva al di fuori della sfera di competenza del datore di lavoro.