TARANTO – Era l’ 11 dicembre 2016 quando alle ore 5:48 del mattino il presidente della Regione Puglia, senza alcun invito ed ufficialità si era presentato sui binari della Stazione di Taranto per salire a bordo con i suoi collaboratori che lo seguono, filmano e fotografano, per il primo viaggio della Freccia Rossa in partenza da Taranto. Piccolo particolare…quel treno partiva da Taranto e viaggiava esclusivamente grazie al contributo della Regione Basilicata (e non della Regione Puglia) in quanto da Salerno a Taranto viaggia a 70 km/h in mancanza della rete ferroviaria necessaria per l’ Alta Velocità, che la Regione Puglia ha finalizzato solo sulla tratta barese !
In questi giorni mentre i soliti “politicanti” tarantini sono molto impegnati… alla ricerca di uno stipendio di consigliere regionale, o di qualche “poltrona” negli enti e società regionali, stanno cercano di trovare rifugio e candidatura nella liste elettorali che il governatore sta organizzando, violando ancora una volta le normative disciplinari per i magistrati, tagliando nastri, annunciando eventi che non tengono e prendendo letteralmente per i fondelli i cittadini del capoluogo jonico, è arrivata la notizia che dal 15 dicembre prossimo non ci sarà più alcun collegamento ferroviario veloce , come confermato dall’orario Trenitalia verificabile online, la città di Taranto non sarà più collegata su quella che era la tratta Taranto-Milano su cui viaggia il treno Frecciarossa 1000 intitolata all’atleta pugliese Pietro Mennea .
Un ennesima sconfitta di Emiliano e di quella politica tarantina che pende dalle sue labbra, con il cappello da elemosiniere in mano, dopo la figuraccia della mancata facoltà universitaria di Medicina a Taranto chiusa ancor prima di aprire Gli archivi delle dichiarazioni di Emiliano lette oggi, consentono solo di ridere: “E’ il viaggio inaugurale del Frecciarossa che parte da Taranto”, dichiarava il governatore Emiliano, “il Frecciarossa aggancia l’alta velocità a Salerno, sia chiaro, non stiamo dicendo che partirà a 300 all’ora, però un impegno che avevamo preso tanto tempo fa con la città di Taranto è stato mantenuto ed è stato mantenuto, devo dire, anche grazie alla Basilicata che ha fatto uno sforzo economico notevole. Noi accompagneremo questo sforzo e cercheremo di fare in modo che tutti i treni italiani in passato che partivano da Taranto verso il Nord, adesso vengano recuperati attraverso l’aggancio all’alta velocità. Questo treno”, proseguiva Emiliano, “impiega circa due ore ad arrivare a Potenza, tre per arrivare a Salerno e quindi è chiaro che è ancora un viaggio lungo, però è un treno che consente, sia pure con molti sacrifici, di essere agganciati all’alta velocità”.
Ma oggi stranamente Emiliano tace. Come tutti i suoi “servi” sciocchi, compresi i consiglieri regionali del centrosinistra eletti in provincia di Taranto.