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22 Novembre 2024 03:03

Il trionfalismo prematuro dei sindacalisti dell’ Assostampa Puglia “specialisti” in diffamazioni. Alcune domande a cui non risponderanno mai…

Non era evidentemente della stessa opinione del Gip Cafagna del Tribunale di Bari, il pm Fabio Buchicchio della Procura della Repubblica di Bari che aveva richiesto il rinvio a giudizio dell'allora presidente del sindacato giornalistico pugliese Raffaele Lorusso, richiesta confermata dal magistrato persino in udienza. Ccco come i sindacalisti "vendono" l'informazione alla politica per quattro soldi

di Antonello de Gennaro

Secondo il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna, redigere  diffondere un comunicato sindacale (diffamandoci !) , con la scusa di voler denunciare un potenziale pregiudizio per i diritti dei lavoratori è “legittimo esercizio della libertà sindacale“, non costituisce una diffamazione. Non era evidentemente della sua stessa opinione il pm Fabio Buchicchio della Procura della Repubblica di Bari il quale aveva richiesto il giudizio dell’allora presidente del sindacato giornalistico pugliese Raffaele Lorusso, richiedendone persino in udienza il suo rinvio a giudizio. Un giudizio iniziato con appena…4 anni di ritardo da parte del Tribunale di Bari, che è veloce solo quando deve giudicare qualche politico !

Il Gup ha accolto la tesi difensiva e ha disposto il “non luogo a procedere “ ai sensi dell’ art. 425 c.p.p. di Raffaele Lorusso e non perché “il fatto non sussiste” (previsto dall’ art. 530 C.P. ) come scrive qualche incompetente anonimo giornalista barese. La circostanza più vergognosa è leggere la solita nota “anonima” pubblicata ad opera delle solite manine (ben note) della Gazzetta del Mezzogiorno, che dimenticano di avere avuto per oltre 20 anni un editore attualmente sotto processo per “concorso esterno in associazione mafiosa e di scrivere per un giornale confiscato e sottoposto a procedura pre-fallimentare. Ma chissà come mai….qualche “giornalista” anonimo, che forse si vergogna di firmarsi, tutto questo non lo racconta ai lettori della Gazzetta !

Secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno di ieri nella sua edizione online, i fatti risalgono al 2014 e riguardano la vertenza del “Corriere del Giorno di Puglia e Lucania“, edito dalla fallita “Cooperativa 19 Luglio“.

Ma la Gazzetta non spiega ai suoi sempre minor lettori che la collocazione in amministrazione straordinaria della cooperativa “19 Luglio”, è avvenuta nonostante gli oltre 25 milioni di euro di contributi pubblici a fondo perduto incassati dalla cooperativa editrice del quotidiano cartaceo Corriere del Giorno di Puglia e Lucania negli ultimi 10 anni di attività editoriale, con un fallimento e cessazione delle pubblicazioni avvenuta a marzo 2014, dopo aver accumulato una massa debitoria di oltre 5 milioni di euro !

Invece la Gazzetta preferisce occuparsi di noi,  scrive che a marzo 2014, a distanza di pochi mesi era stato registrato al Tribunale di Roma “Il Corriere del Giorno”, pubblicato online”, quasi come se noi avessimo rubato qualcosa o truffato qualcuno, manifestando non soltanto una slealtà professionale ed editoriale, ma anche la loro propensione alla menzogna mistificando la realtà dei fatti. Per non parlare di una evidente inconfutabile macroscopia ignoranza giuridica !

La registrazione della nostra testata giornalistica è più che legittima, svolgendo un’ attività giornalistica che continua positivamente da 5 anni mentre altri organi di informazione, a partire proprio dalla Gazzetta del Mezzogiorno sono sull’orlo del fallimento con un’imminente licenziamento di numerosi giornalisti, dal quale  siamo certi, i “soliti sindacalisti” cercheranno di salvare prima se stessi e poi forse anche gli altri colleghi.

il vecchio Corriere del Giorno di Puglia e Lucania chiuso e fallito da oltre 5 anni !

Continua la Gazzetta ( o Mazzetta ?) del Mezzogiorno : “La circostanza era stata denunciata alla Polizia Postale dai colleghi del Corriere del Giorno di Puglia e Lucania” scrive l’anonimo redattore di questa fake-news , il quale ha sostenuto che  “a parte la piccola variazione nel nome della testata, avevano segnalato anche il danno potenziale rappresentato dalla sostanziale riproduzione del logo della loro testatadimenticando o meglio omettendo di raccontare ai lettori del loro giornale siculo-barese confiscato, che quella denuncia è finita nel cestino della carta straccia, venendo archiviata  dalla Procura competente. Denuncia questa che quindi costituiva una calunnia che non abbiamo perseguito giudiziariamente solo e soltanto per non rovinare ulteriormente dei giornalisti già finiti in mezzo ad una strada per le loro evidenti limitate capacità giornalistiche ed editoriali. Ma forse evidentemente siamo stati troppo buoni…

La denuncia archiviata nei nostri confronti  ( all’epoca dei fatti peraltro coperta da segreto istruttorio ) venne utilizzata da Raffaele Lorusso ( o da chi per lui…che non ha mai avuto il coraggio di venire allo scoperto) , all’epoca presidente dell’Associazione della Stampa di Puglia, che come racconta la Gazzetta del Mezzogiorno  “in una nota, pubblicata anche sul sito del sindacato dei giornalisti pugliesi, segnalò il pregiudizio che la pubblicazione di una testata quasi uguale a quella che aveva cessato le pubblicazioni qualche mese prima avrebbe potuto rappresentare per i 15 giornalisti e gli 8 poligrafici della cooperativa “19 Luglio”, in quanto la testata era l’unico bene da poter mettere sul mercato nella procedura di liquidazione.

Scrive la Gazzetta del Mezzogiorno ieri: “Per il contenuto di quel comunicato l’allora presidente dell’Associazione Stampa di Puglia fu querelato per diffamazione a mezzo stampa dalla proprietà della testata “Il Corriere del Giorno”, diventando oggetto di una campagna denigratoria da parte del direttore responsabile del giornale online, Antonio detto Antonello De Gennaro, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio. “

La solita mano “anonima” aggiunge: “Il provvedimento del Gup del Tribunale di Bari ha riconosciuto la correttezza dell’operato di Raffaele Lorusso, con la formula piena “il fatto non sussiste“” . E qui ancora una volta dicono il falso, in quanto le motivazioni della sentenza non sono ancora state depositate , è la decisione  ai sensi dell’ art. 425 c.p.p con la decisione di  “non luogo a procedere” è stata soltanto letta in udienza e quindi le affermazioni scritte sono solo frutto di fantasia della Gazzetta del Mezzogiorno !

E secondo voi poteva mancare il trionfalismo dell’ Assostampa ? Certo che no ! Infatti eccolo : “Si tratta di un risultato importante per l’Associazione della Stampa di Puglia e per tutto il sindacato – afferma Bepi Martellotta, presidente del sindacato pugliese dei giornalisti – Questa associazione è da sempre schierata al fianco dei colleghi. Raffaele Lorusso, attuale segretario generale della FNSI, in quella come in tutte le altre vertenze (mai risolte ! n.d.r) , ha cercato di tutelare gli interessi dei giornalisti. Il provvedimento del Gup rende giustizia degli insulti rivolti a lui e al sindacato da parte di un iscritto all’Ordine che si è distinto più volte per aggressioni, non solo verbali, nei confronti dei colleghi e i cui comportamenti meriterebbero maggiore attenzione da parte dei competenti organismi ordinistici di disciplina“.

In realtà al contrario, la verità è che gli insulti li abbiamo ricevuti noi, ed infatti non siamo mai stati querelati nè dall’ Assostampa nè dalla FSNI. Ma tutto ciò il “sindacalista” Martellotta non ha il coraggio, o come si suol dire le “palle”, per raccontarlo ai quei pochi lettori che sono rimasti al loro giornale confiscato dall’ Antimafia di Catania, e che  come dicevamo, esce tuttora in un regime pre-fallimentare.

Gli insulti in realtà li meriterebbe Martellotta in prima persona allorquando calpesta la verità, omette di raccontare che l’esposto disciplinare presentato dal suo vice Cosimo (Mimmo) Mazza nei mie confronti e le successive decisioni arbitrarie dai consigli disciplinari (regionale e nazionale) dove guarda caso i relatori erano esponenti sindacali (coincidenze ?)  sono state annullate e rase al suolo da una sentenza definitiva del Tribunale Civile di Roma, che ha legittimato e visto prevalere in un giudizio serio le mie ragioni !

Martellotta dimentica inoltre di raccontare che in realtà è il suo caro “”vice” Mimmo Mazza ad essere sotto procedimento disciplinare in Puglia, su richiesta del Consiglio Nazionale dell’ Ordine e del Consiglio Nazionale di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti, oltre ad essere “indagato” da diverse Procure (Taranto, Bari e Roma) e citato per danni ingenti per i suoi articoli ritenuti diffamatori. Chissà come mai queste cose i “sindacalisti” baresi non le raccontano e scrivono ? E questo sarebbe giornalismo…?

In ogni caso qualcuno ricordi ai “sindacalisti” che la decisione del Gup di Bari, non è definitiva , come si vorrebbe far credere, in quanto presenteremo ricorso in Cassazione.

Le nostre domande “pubbliche” all’ Assostampa di Puglia

La 1a domanda a cui vorremmo tanto che il sindacato pugliese ci rispondesse

Come mai non dicono nulla sulla questione che nel Tribunale di Taranto all’atto della registrazione (luglio 1984) esistevano altre due testate inserite in rispettivi fallimenti e cioè il “CORRIERE DEL GIORNO” ed il “CORRIERE DEL GIORNO NUOVO” editati da due differenti società. Possibile che dei “certosini” sindacalisti non si siano mai accorti e che non abbiano mai fiatato a suo tempo per tutelare i giornalisti colpiti da quei fallimenti ?

La 2a domanda a cui vorremmo tanto che il sindacato pugliese ci rispondesse

Ma qualcuno di voi ha mai studiato legge, si è mai informato ? Lo sapete cari sindacalisti che dopo due anni di non pubblicazione una testata è “libera” e che quindi il CORRIERE DEL GIORNO era libero da qualsiasi privilegio e/o proprietà ? Lo sapete  che quel giornale è stato fondato nel 1947 da quattro coraggiosi giornalisti fra cui mio padre e non certo da quegli scribacchini “sindacalisti” che auto-assegnandosi stipendi esagerati, facendo assumere nella cooperativa di cui erano soci e dipendenti (di se stessi quindi) sorelle, figli e parenti vari, hanno contribuito al fallimento ed alla chiusura del Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, ?

La 3a domanda a cui vorremmo una risposta dal sindacato pugliese

Come mai i giornalisti della Cooperativa 19 luglio che editava il Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, non si sono mai costituiti in una nuova cooperativa,  dando vita ad una nuova edizione del loro “giornaletto” tarantino, come invece ha fatto la cooperativa romana che edita il quotidiano IL MANIFESTO ? Peraltro il commissario liquidatore era lo stesso e cioè tale dr. Damiani  ! O forse era più conveniente per loro approfittare della disoccupazione e relativi ammortizzatori sociali e gravare sulle casse sofferenti dell’ INPGI e dei contribuenti ?

5 anni di inutili attese e speranze: un giornale fallito non lo vuole nessuno !

Il semplice fatto che dopo 5 anni nessuno abbia mai ipotizzato o pensato di rimettere in vita un giornale fallito come il Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, scritto da giornalisti incapaci che hanno fatto fallire il proprio giornale di cui erano comproprietari e dipendenti, spiega ogni cosa. Altro che la “Federazione Nazionale della Stampa Italiana può così serenamente proseguire nella sua quotidiana opera di difesa dei diritti dell’informazione“, come ha dichiarato trionfalmente il suo difensore Avv. Francesco Paolo Sisto, deputato barese di Forza Italia.

Come dicevano i nostri “padri” latini: “similia cum similibus”.  Ma che dichiarazioni ci si poteva aspettare da un legale come l’ Avv. Sisto, cioè colui che difende nel noto processo delle escort baresi,  Silvio Berlusconi (che lo ha profumatamente ripagato con un seggio blindato e garantito alla Camera) , cioè l’artefice dell’editto bulgaro contro Enzo Biagi e Michele Santoro ? Meglio stendere un velo pietoso !

Come mai l’ Assostampa di Puglia, ed il CdR della Gazzetta del Mezzogiorno non proferisce neanche una parola sulla circostanza che il loro caro collega sindacalista Mimmo Mazza, dopo aver venduto il proprio cosiddetto lavoro giornalistico sotto forma di “marketta” pubblicitaria al Sindaco di Taranto ( di cui abbiamo ampia documentazione) attraverso una sua nuova società, recentemente  si è messo  a vendere pubblicità agli enti pubblici per una semiclandestina radio privata di proprietà della Curia di Taranto?

Così come sarebbe divertente conoscere la posizione “pubblica” del sindacato che ha candidato ed eletto fra i suoi delegati al prossimo congresso regionale pugliese, una loro iscritta e cioè la pubblicista tarantina Doriana Imbimbo, la “staffista” del sindaco Melucci, rinviata a giudizio per truffa al Comune di Taranto su richiesta del Procuratore Capo e del Procuratore aggiunto della  Procura tarantina . Ne avranno il coraggio ? Dubitiamo….

E questo cari amici lettori, sarebbe il giornalismo libero ed indipendente pugliese millantato e decantato dai sindacalisti dell’ Assostampa e dai loro “cuginetti” dell’ ordine pugliese ? Allora a malincuore, anche questa volta,  mi tocca dire che qualche volta Marco Travaglio ha veramente ragione !

 

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Grazie, Antonello de Gennaro

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