Alle prossime elezioni regionali pugliesi, i “fedelissimi” di Raffaele Fitto e gli “adepti” berlusconiani si dividono e voteranno liste e candidati diversi. L’oncologo Francesco Schittulli, su cui si era espresso personalmente lo scorso febbraio persino Silvio Berlusconi, adesso potrà contare sul sostegno elettorale di “Fratelli d’Italia“, “NuovoCentroDestra” e “Ricostruttori“ con la lista civica che fa riferimento a Raffaele Fitto.
Forza Italia invece dovrà reperire “last minute” un nuovo candidato che potrebbe essere lo stesso Luigi Vitali il “forzista”-ex AN (bocciato alle ultime elezioni,) nominato da Berlusconi per disturbare e contrastare Raffaele Fitto nel suo territorio, ed Adriana Poli Bortone , ex senatrice Pdl ed attualmente dirigente di Fratelli d’Italia, che è già stata candidata dei centristi alle regionali del 2010.
Ma, in questo scontro-suicidio creato dai metodi arroganti di Vitali con l’avvallo del “cerchio magico” di Berlusconi, il candidato alla presidenza della Regione Puglia, chiunque sia, sembra destinato ad avere dalla sua parte solo l’appoggio inconsistente del movimento di Matteo Salvini e il Nuovo Psi, oltre alla sparuta compenente “berlusconiana” di Forza Italia, che è assolutamente minoritaria negli equilibri e voti pugliesi di Raffaele Fitto.
Perché Forza Italia sia riammessa alla coalizione, quindi, dovrebbe accettare di candidare nelle sue file anche tutti i “fittiani”. Circostanza che Berlusconi non vuole sin dal primo momento in cui ha nominato Vitali (en ex-AN, non rieletto alle ultime elezioni politiche) .
Lo conferma la reazione al veleno di Vitali, così ultimativa da far ritenere davvero improbabile se non impassibile un’accordo “last minute”. “Schittulli non è più il nostro candidato – ha dichiarato il segretario (“nominato”) forzista – gli auguriamo buona fortuna. Ci ha fatto perdere due mesi, poteva dircelo prima. Ci ha pregato per tre mesi perché aderissimo alla sua candidatura e poi ci ha messo 15 giorni per farci capire che avevamo fatto male“.
Schittulli, nel frattempo, va avanti con chi ci sta. La “pax” con Forza Italia non c’è stata ed a questo punto non ci sarà. “Presentando la sua alleanza senza di noi – l’aveva peraltro avvertito Vitali – Schittulli sancisce l’esclusione di Forza Italia e quindi uno strappo che lui ha voluto. Noi, leali fino a questo momento, ci sentiamo ora liberi di individuare un candidato alternativo”.
L’oncologo barese mantiene i toni bassi e cerca di appellarsi al “buonsenso” replicando “Quelli di Forza Italia si sono autoesclusi — dice Schittulli— io mi auguro che si possa recuperare un’intesa, io sono disponibile. Purché vengano schierate le forze migliori. Dobbiamo cercare di unire e voglio anche io recuperare Forza Italia. Ma basta con i giochi di potere e le strategie. I pugliesi non capiscono e a me non appartengono. Le divisioni, evidentemente avvantaggerebbero il centrosinistra di Michele Emiliano“.
“Certamente – aggiunge Schitulli – dividi et impera. Dobbiamo cercare di rompere i giochi di potere e di affari che esistono in politica in generale”.
Allo stato attuale se tutto rimane così come è, quindi con Forza Italia fuori dalla coalizione e solo con il sostegno dell’area fittiana, di Fratelli d’ Italia e dell’ NCD, si può dire che Schittulli di fatto sia vittima di giochi di potere. “Questo – conclude l’oncologo – lo lascio giudicare ai cittadini”.
E dopo gli arresti di Brindisi (feudo politicio-elettorale di Vitali), forse questa spaccatura porterà a Schittulli nuovi voti, quelli della gente schifata dalla politica berlusconiana. E sono tanti…