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4 Luglio 2024 11:19
4 Luglio 2024 11:19

Assenteismo pubblico: a Taranto si condanna, in Liguria si proscioglie…

Il vigile urbano Alberto Muraglia lavorava per il Comune di Sanremo. Per il sostituto procuratore Grazia Pradella “L’impianto accusatorio vede una sostanziale conferma in sedici patteggiamenti e altrettanti rinvii a giudizio.

ROMA – Ricordate il “‘vigile in mutande” che  all’interno del Comune di Sanremo timbrava il cartellino e se ne tornava a casa ? Si chiama Alberto Muraglia e durante l’udienza preliminare è stato assolto con rito abbreviato. Era finito sotto processo a seguito inchiesta nell’indagine della Guardia di Finanza sui “furbetti” del cartellino.

Matteo Renzi all’epoca dei fatti era Presidente del Consiglio, guardando la foto del vigile in mutande accusato di assenteismo disse: “Questa è gente da licenziare in 48 ore. E’ una questione di dignità“. Invece quattro anni dopo quello stesso vigile, simbolo di mala amministrazione per tutti, non lo è stato per il giudice per le udienze preliminari Paolo Luppi  che ha assolto 10 imputati dei 42 coinvolti nell’indagine sui “furbetti del cartellino” di Sanremo perché “il fatto non sussiste“.

L’inchiesta della Guardia di Finanza sui furbetti di Sanremo era diventato uno dei casi di cronaca che all’epoca aveva fatto discutere per mesi, proprio a partire dal vigile che timbrava il cartellino in mutande ma anche per l’imponenza del blitz delle Fiamme Gialle del 22 ottobre 2015 disposto dalla Procura con cui vennero eseguite 43 misure cautelare e il Comune di Sanremo licenziò in tronco 32 degli indagati.

Nelle settimane successive su indicazione del sindaco Biancheri il segretario generale aveva avviato procedimenti disciplinari interni che si erano conclusi con numerose sanzioni e alcuni licenziamenti. Adesso con l’assoluzione – a fronte della quale la Procura presenterà ricorso – per Muraglia ed altri furbetti del cartellino potrebbero aprirsi le strade per una richiesta di reintegro. Ma molto dipenderà dalle motivazioni.

Lo stesso procedimento si è chiuso con 10 assoluzioni, 16 rinvii a giudizio e altrettanti patteggiamenti. Tra le accuse quella di truffa ai danni dello Stato.

Per il sostituto procuratore Grazia Pradella L’impianto accusatorio vede una sostanziale conferma in sedici patteggiamenti e altrettanti rinvii a giudizio. Per quanto riguarda gli abbreviati leggeremo con attenzione le motivazioni e decideremo il da farsi anche perché su queste posizioni vi erano prove che la Procura ha considerato importanti e di spessore. Valuteremo con estrema serietà, così come con estrema serietà sono state considerate le prove fotografiche e documentali”. La data di inizio del processo, per chi ha invece scelto il rito ordinario, è stata fissata al prossimo 8 giugno.

“Una decisione assolutamente corretta e in linea con le risultanze del procedimento, per cui non mi stupisce affatto”, ha dichiarato Alessandro Mager, uno degli avvocati del collegio difensivo. Per l’avvocato Alessandro Moroni invece ”è il momento di spegnere i riflettori e lasciare che questa vicenda torni a essere come tutti gli altri processi. Il vaglio di questi filmati ha detto che erano innocenti”.

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