ROMA – Ecco alcune delle misure che dovrebbero essere contenute del Decreto legge che il Governo si appresta ad approvare fra mercoledì e giovedì.
Uno dei genitori a casa (per 12 giorni e almeno il 30% della paga)
Un congedo straordinario che consenta a uno dei genitori che lavora di restare con i figli minori di 12 anni, rimasti a casa per le scuole chiuse. . I giorni di congedo dovrebbero essere al momento 12. Ma potrebbero aumentare se, come probabile, la chiusura delle scuole dovesse prolungarsi. Chi sceglie il congedo parentale percepirà almeno il 30% della paga prevista per il giorno lavorativo pieno. Ma c’è il tentativo di alzare questa percentuale e anche l’ipotesi di legarla al reddito.
Un voucher per la babysitter (se assunta in regola)
Un buono da 600 euro al mese per pagare la baby sitter. Anche questa misura dovrebbe trovare posto nel decreto legge in arrivo. A poterlo chiedere saranno i genitori di bambini con meno di 12 anni, rimasti a casa per la chiusura delle scuole, nel caso in cui siano tutti e due lavoratori. Il buono, naturalmente, potrà essere utilizzato solo per pagare le baby sitter regolarmente assunte. Non un dettaglio visto che il lavoro domestico è uno dei settori in cui il nero è più diffuso. Previsto uno stanziamento in tutto di 700 milioni di euro per congedo e buono baby sitter .
Più giorni se un genitore è medico. L’estensione per le badanti
I dodici giorni di congedo straordinario potrebbero salire di numero, anche se non si sa ancora di quanto, se uno dei due genitori è un medico o un infermiere, in modo da permettere all’altro genitore di avere più giorni a disposizione. Il buono da 600 euro per le babysitter potrà essere utilizzato anche per le badanti che assistono anziani non autosufficienti. Ma solo se queste persone di giorno erano assistite da strutture pubbliche che proprio a causa dell’emergenza sanitaria sono state momentaneamente chiuse. Per le colf, infine, non ci sono misure.
Banche, la moratoria sui mutui
Il Governo sta studiando la possibilità di una moratoria per i prestiti alle imprese e alle famiglie. La misura prevederebbe la creazione di una garanzia pubblica sia sulla parte di capitale sia su quella di interessi. E si aggiungerebbe alla sospensione (o allungamento) del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti, già deciso dall’Abi, l’associazione delle banche italiane. Allo studio una moratoria di tasse e contributi per i lavoratori autonomi dei settori più colpiti .