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22 Novembre 2024 04:02

La mancata prevenzione di Emiliano: “16mila pugliesi rientrati da nord. Un sovraccarico difficilissimo da gestire per noi”

Il presidente della Regione Puglia che sin dal suo primo giorno di nomina, ha voluto avocare a se l'interim dell' assessorato salute, dopo aver falcidiato la sanità locale chiudendo dappertutto (fuochè in terra di Bari) ospedali e pronto soccorso, ora teme che il problema contagio da CoronaVirus si possa abbattere sulla barcollante  sanità locale. 

ROMA – “C’è un altro esodo in corso dalle regioni del Nord verso la Puglia. Le persone che stanno arrivando in queste ore da zone interessate all’epidemia HANNO L’OBBLIGO DI AUTOSEGNALARSI”.  Il presidente uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano continua a condividere inutilmente videomessaggi su Facebook, dopo che nella scorsa notte vi è stato un nuovo esodo dei pugliesi residenti al nord rientrati nelle cittadine pugliesi di origine. Senza alcun controllo e prevenzione della Regione.

Ben altra intelligenza politica quella del Presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca , che una settimana fa ha firmato un’ordinanza che dispone l’obbligo di isolamento domiciliare per le persone rientrate in Campania dalla “zona rossa” definita nel decreto del Presidente del Consiglio dell’8 marzo 2020.

“Ben 3000 persone dal 12 marzo si sono autosegnalate sul sito della Regione -scrive Emiliano su Facebook  –  e si sono poste in auto quarantena. Sarebbe opportuno che anche i familiari si mettano in autoquarantena. Dal 29 febbraio a oggi sono 16545 i pugliesi che si sono autosegnalati compilando il modulo online come tornati a casa dalle regioni del Nord interessate dall’epidemia. Un sovraccarico di questo genere del sistema sanitario pugliese sarà difficilissimo da gestire”.

Il presidente della Regione Puglia che sin dal suo primo giorno di nomina, ha voluto avocare a se l’interim dell’ assessorato salute, dopo aver falcidiato la sanità locale chiudendo dappertutto (fuochè in terra di Bari) ospedali e pronto soccorso, ora teme che il problema contagio da CoronaVirus si possa abbattere sulla barcollante  sanità locale.

In Puglia si registrano a ieri altri 42 casi di infezione da Coronavirus e 4 decessi di persone infette (per le cui case si aspetta conferma dall’Istituto Superiore di Sanità) . In totale sono 200 i casi positivi nella regione. In provincia di Lecce sono morte tre persone (di 81, 79 e 99 anni), mentre un 96enne è morto in provincia di Bari.

Da oggi chiunque rientri in Puglia,da ogni parte d’Italia o del mondo”, dovrà auto segnalarsi e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano emanata soltanto dopo l’arrivo di oltre 15mila cittadini dal  Nord.

Ancora oggi Emiliano però non spiega diverse cose, preferendo minacciare di querele temeraria (si è già beccato una nostra denuncia-querela) chi giornalisticamente porta alla luce problemi che mettono a rischio la salute della collettività pugliese. Tamponi non effettuati dappertutto, mascherine invisibili, mancanza di controlli preventivi Emiliano preferisce “scimmiottare” Guido Bertolaso copiandolo  indossando la maglietta della Protezione Civile, che probabilmente è un abito che non dovrebbe mai indossare, per non offendere chi realmente lavora  alla protezione civile.

C’è anche un nuovo medico contagiato da Covid-19. E’  un medico di medicina generale di Bari città che lavora in una guardia medica in provincia. A confermare la notizia è stata la Fimmg di Bari: “Il medico è risultato positivo al tampone – spiega il segretario Nicola Calabrese il collega sta bene. Ma ora è diventato impellente fornire ai medici i dispositivi necessari per proteggerli“. La Fimmg ribadisce dunque l’allarme già lanciato nei giorni scorsi dal presidente degli Ordini dei medici Filippo Anelli che sollevando il tema dei contagi fra il personale ospedaliero ha fatto notare che i medici sono definiti “super diffusori” per la capacità di infettare fino a dieci persone, a differenza dei comuni cittadini che arrivano a infettare fino a due persone.

“Si fa ogni giorno più urgente la necessità di tutelare i medici di medicina generale di fronte all’epidemia, distribuendo i dispositivi di protezione individuali. In assenza dei dispositivi ai medici dovremo evitare qualunque contatto con i pazienti e non potremo più garantire nessun tipo di assistenza. Nelle situazioni di emergenza la prima regola è tutelare chi interviene per aiutare – continua Calabrese – serve urgentemente che la Regione definisca un piano strategico sul territorio per il contenimento dell’infezione coinvolgendo anche la medicina generale”.

Una Regione che ha speso milioni e milioni di euro per la propria nuova sede faraonica, con 1.600 plafoniere dal costo di 637 euro l’una (su cui indaga la Magistratura) campagne pubblicitarie faraoniche per controllare la stampa locale, annunci roboanti, senza pensare minimamente alla prevenzione. Sarebbe bastato infatti prevedere un servizio di prevenzione, acquistando e dotando il personale paramedico  di rilevatori laser termico-sanitari (come hanno fatto altrove) e presidiare i terminal dei bus extra-urbani, le stazioni ferroviarie ed aeroporti pugliesi dove arrivano o fermano voli di linea e collegamenti ferroviarie con le regioni del nord italia colpite dal CoronaVirus.

Ad esempio in Campania sul molo, prima dell’imbarco per le isole, ai passeggeri viene misurata la temperatura e vengono chieste le informazioni su condizioni di salute e l’esibizione di un documento. I passeggeri possono poi imbarcarsi solo dopo un visto degli operatori sanitari che attesta l’effettuazione del controllo. In caso di eventuali sospetti – febbre oltre 37.5 e condizioni di possibile contatto con pazienti risultati positivi – i sanitari invitano il cittadino a controlli più approfonditi con un medico dell’azienda Sanitaria. Una gestione delle attività questa coordinata dall’Asl Napoli 2 Nord, dalla Protezione Civile, dalla Capitaneria di Porto, col supporto della Polizia Municipale .

La Regione Campania d’intesa  con le Prefetture, Questure, Asl e Protezione Civile ha  attivato un immediato servizio di presidio all’arrivo di bus e treni provenienti dalla zona rossa. Tutti i passeggeri sono sottoposti ad identificazione, controlli sanitari e quarantena obbligatoria.  La stessa iniziativa è stata adottata in Toscana ed Emilia Romagna.

i controlli della Regione Campania a Salerno

L’ultimo e affollato treno partito dalla “zona rossa” per la Campania  un Intercity formatosi a Torino e poi transitato da Milano alle 22.55 – è arrivato a Napoli dopo quasi 14 ore di viaggio e una lunga sosta nel Casertano. Il convoglio , che sarebbe dovuto arrivare alle 10 a Napoli e cinquanta minuti dopo a Salerno, mentre è giunto in stazione poco prima delle 14, dopo circa tre ore di stop a Villa Literno: ufficialmente “per un controllo tecnico al treno”.

In realtà  lo stop si è reso necessario per poter predisporre, con presidi a Napoli e Salerno, identificazione e controlli sanitari dei passeggeri che, dopo la firma in mattinata di una ordinanza da parte del governatore Vincenzo De Luca, avranno l’obbligo di quarantena nelle proprie abitazioni. Infatti, una volta giunti alla stazione centrale di Napoli, i passeggeri in discesa sono stati controllati e identificati dagli agenti della Polfer. In mattinata sono giunti nel capoluogo campano altri due treni provenienti da Venezia e Torino: anche in questo caso sono stati effettuati controlli sui passeggeri.

Ma evidentemente Emiliano non ama adeguarsi ed imparare. Ed il CoronaVirus in Puglia aumenta di giorno in giorno….

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