ROMA – L’inchiesta si basa sulla denuncia della moglie, una trentaduenne con cui il magistrato Mario Fresa, 59 anni, era sposato dal 2019 dopo una convivenza di tre anni, che lo ha accusato di “averla colpita con un pugno alla tempia in casa al termine di una lite” (prognosi di sette giorni ) minacciandola “di portarle via il figlio se avesse sporto denuncia“.
La donna portata in ospedale a seguito di un pugno ricevuto alla tempia è stata dimessa con sette giorni di prognosi dopo la lite col marito per questioni di gelosia , si trova adesso fuori Roma a casa della madre insieme al figlio di due anni.
Il giorno prima tra i due era nata una forte discussione nella loro casa nel centro storico della Capitale, causata da motivi di gelosia del magistrato, che si è conclusa appunto con un fortissimo pugno alla tempia ricevuto davanti alla tata del figlioletto dei due coniugi. Erano le 15.30 dello scorso martedì. La donna nonostante le minacce, ha chiamato il 112. Quando gli agenti intervenuti hanno trovato la donna in quelle condizioni hanno richiesto l’intervento sul posto di un’ambulanza.