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21 Novembre 2024 18:02

La rovina del giornalismo e dell’editoria italiana ? I sindacalisti ed i giornalisti abituati a sperperare soldi pubblici

di Antonello de Gennaro

Continua la campagna diffamatoria nei nostri confronti intrapresa da mesi da parte dei giornalisti-soci, cioè comproprietari dell’ormai defunta Cooperativa 19 luglio costituita nel 1984 , i quali da perfetti millantatori usurpando una inesistente appartenenza alla storica testata “Corriere del Giorno” che è sempre bene ricordare, venne fondata nel 1947 da Franco de Gennaro (cioè mio padre), Egidio Stagno, Franco Ferraiolo e Giovanni Acquaviva, e non da quei giornalisti della Cooperativa 19 Luglio che MAI hanno lavorato un solo giorno nel quotidiano storico di Taranto , ma bensì nel 1984 hanno registrato una nuova testata a cui hanno aggiunto la dicitura “di Puglia e Lucania“.  I giornalisti-soci-comproprietari della Cooperativa 19 luglio oggi altro non sono che disperati e disoccupati, passando il loro tempo nel reiterato e vano tentativo di delegittimare e diffamare la nostra più che legittima iniziativa imprenditoriale ed attività editoriale-giornalistica. Infatti è bene ricordare e precisare che la Cooperativa 19 Luglio fondata nel 1984,   non è mai stata proprietaria della testata storica  “Corriere del Giorno”  che mi sia permesso di ricordare per l’ennesima volta, è stata fondata da mio padre ed i suoi soci nel lontano 1947,  così come risulta presso il pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Taranto.

I soci-giornalisti della Cooperativa 19 Luglio, non contenti della montagna di soldi pubblici, cioè dei contribuenti, di noi cittadini e di voi lettori, dopo aver incassato e sperperato (giusto per darvi un dato…)  negli ultimi 10 anni oltre 27 milioni di euro di contributi dallo Stato a fondo perduto, si sono visti costretti onde evitare il fallimento e la pressochè scontata conseguente bancarotta, a rivolgersi al Ministero dello Sviluppo Economico  lo scorso ottobre 2013 per chiedere l’avvio della procedura di liquidazione coatta , dopo aver inutilmente auspicato e sperato che la classe politica pugliese intervenisse e li salvasse. Atto non dovuto e che peraltro sarebbe  stato quindi illegittimo ed illegale. Ed infatti a parte le soliti dichiarazioni ed incontri inutili dei soliti politicanti alla ricerca di una “citazione”, nulla è avvenuto. Nulla è cambiato.

A distanza di circa un anno dall’ avvio della liquidazione coatta disposta dal Ministero dello Sviluppo Economico, e 6 mesi dopo la chiusura delle pubblicazioni di quel che fu il “Corriere del Giorno di Puglia e Lucania“, i giornalisti-soci della Cooperativa 19 Luglio ad oggi, non a caso, non hanno ancora ottenuto dal Ministero competente alcun riconoscimento della Cassa integrazione, mentre invece risulterebbero in corso degli accertamenti da parte delle Fiamme Gialle sui rendiconti presentati negli ultimi anni dalla Cooperativa al Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Questi signori….della Cooperativa 19 Luglio non contenti della loro incessante campagna diffamatoria intrapresa nel corso di questi mesi da alcuni loro giornalisti, nel vano e sterile tentativo di delegittimare i nostri sforzi ed il nostro legittimo operato, questa specie di giornalisti, che nel corso degli anni hanno dimostrato di essere solo buoni ad incassare soldi pubblici, venendo sonoramente e platealmente “bocciati” dai lettori e dal mercato pubblicitario, così come la loro chiusura dimostra, ebbene sono ricorsi all’ultimo (inutile) squallido atto persecutorio nei nostri confronti attraverso l’ Assostampa, per il quale sono stati da noi denunciati alla Procura della Repubblica competente.

Lo scorso 9 agosto infatti, l’ Associazione della Stampa di Puglia all’interno del suo sito internet  ha pubblicato  un comunicato  a dir poco ridicolo ,  che in realtà altro non è che un florilegio di inesattezze, storiche e giuridiche. Non corrisponde al vero quanto scritto dall’ Assostampa  e cioè che “Il Corriere del Giorno” sia una testata di proprietà della Cooperativa 19 luglio, ora in liquidazione coatta amministrativa, omettendo o ignorando che trattasi della procedura applicabile alle cooperative INSOLVENTI, vale a dire una procedura fallimentare speciale. Ecco cosa ha scritto l’inaffidabile ed incompetente sindacato dei giornalisti diffamandoci :

Schermata 2014-08-18 alle 14.04.30

 

Nel comunicato dell’ Assostampa soprariportato vi sono peraltro un fiume di inesattezze giuridiche e legali, che chiunque, anche senza alcuna competenza giuridica, è in grado di comprendere da solo. Ci lascia esterefatti la circostanza che qualche giornalista  (povera professione…)  che siede nel consiglio direttivo di un sindacato, e che sembrerebbe  abbia superato un esame professionale dell’ Ordine dei Giornalisti, istituzione che è sottoposta al controllo di Ministero di Giustizia, possa essere capace di scivolare e lasciarsi andare “telepilotato” in tali vergognose affermazioni false e strumentali. Guarda caso …  fra i giornalisti “sindacalisti” del consiglio direttivo dell’ Assostampa,   vi è anche il giornalista-sindacalista Gianni Svaldi,  cioè l’ultimo direttore del “CdG di Puglia e Lucania” che ha accompagnato negli ultimi 3 mesi  la testata in questione edita dai giornalisti-soci-comproprietari della Cooperativa 19 luglio alla sia chiusura definitiva. Ebbene qualche “sindacalista” (un tanto al chilo … o euro ?)  ha sostenuto una serie di fesserie e calunnie, manifestando e confermando la propria ignoranza in materia. E’ infatti un FATTO giuridicamente inesatto, e quindi FALSO, che la nuova testata giornalistica online diretta legittimamente dal sottoscritto, costituisca un plagio (per tacere della frase “il marchio della testata”, ulteriore falsità giuridica). Infatti sarebbe bastato leggere le ampie ed esaustive informazioni pubbliche sulla legittimità della testata, contenute nella pagina CHI SIAMO di questo sito. E verificare che l’eventuale (inesistente) reato di plagio è infondato, in quanto peraltro non sussiste. Ed inoltre sapere che  il reato di plagio è stato annullato dalla Corte Costituzionale. Non esiste più. Ma evidentemente qualche “ignorante” non conosce abbastanza bene non solo il suo lavoro, ma anche la Legge.

CdG_assostampa

 

 

 

Nel comunicato dell’ Assostampa pugliese, compaiono tante, troppe affermazioni infondate, in quanto è inesatto, e totalmente fuorviante, che la pubblicazione di un altro giornale online come il nostro possa in qualche modo pregiudicare diritti e crediti che trovano tutela solamente all’interno della procedura di liquidazione coatta amministrativa, ammesso che ve ne sia lo spazio, dal momento che i giornalisti che vi lavoravano erano soci-imprenditori-giornalisti, e taluni di essi anche amministratori della cooperativa editrice, e quindi tutti soggetti al relativo rischio di impresa. Essere soci di una cooperativa significa essere comproprietari del proprio lavoro, ed infatti il “CdG di Puglia e Lucania” non aveva un editore. Gli editori erano gli stessi soci-giornalisti che ne hanno decretato la chiusura.

Si tratta dunque di un atto di turbativa quello intrapreso dell’ Assostampa pugliese nei confronti di una iniziativa editoriale come la nostra pienamente legittima, nella pubblicazione di un comunicato pieno di fandonie, calunnie e diffamazioni, basato esclusivamente su argomenti falsi, infondati e diffamatori, dei quali gli autori compreso il signor Gianni Svaldi saranno chiamati a rispondere dinanzi alle Magistrature e Tribunali competenti a seguito delle iniziative di tutela già avviate dai nostri legali.
Voglio rassicurare personalmente i cittadini di Taranto, i nostri lettori, quanti realmente amano il Corriere del Giorno, che fu fondato da mio padre, mi rivolgo a loro ad uno ad uno . Io non mollerò. E farò tutto il possibile affinchè  il “vero” Corriere del Giorno, e mi riferisco a quello fondato nel 1947,   possa ritornare al più presto  nelle edicole per restarci il più a lungo possibile, e questo sarà veramente il giornale di tutti i tarantini, e non solo di 24 persone incapaci (lo dicono i fatti) che millantando un’eredità ed appartenenza inesistente, hanno solo e soltanto dimostrato di essere capaci di incassare e dissipare “allegramente” decine e decine di milioni di euro,  di DENARO  “PUBBLICO”, confermando la loro limitata capacità editoriale e giornalistica. Altrimenti non ci sarebbe un commissario liquidatore…

 

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Grazie, Antonello de Gennaro

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