di Antonello de Gennaro
Ci siamo più volte incrociati sui social network ed ho più volte discusso con Aldo Manzulli, un “professorino” dell’ Istituto Tecnico Industriale Statale “A. Pacinotti“ di Taranto che da 30 anni percepisce uno stipendio pubblico per tale lavoro. Sin dal primo momento ho intuito subito con chi avessi a che fare, ed è stato per questo che mi sono incuriosito e documentato effettuando visure camerali, stati di famiglia, acquisendo anche documenti giudiziari che lo vedono “indagato” dalla Procura della Repubblica di Taranto in buona compagnia, cioè insieme a sua moglie e suo fratello. Qualcuno giustamente si chiederà: ma cosa c’entrano le visure camerali societarie su un “professorino” statale ? E sopratutto cosa ci fa un “professorino” statale in Confcommercio a Taranto dove ricopre ancora per qualche settimana dicono…addirittura la carica di vice presidente vicario, accanto al suo “mentore” e presidente Leonardo Giangrande (alla sua destra , nella foto di sopra) ?
La stessa domanda se la stanno facendo in non poche persone alla Procura della repubblica e presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto che per fortuna è ben comandata. Ma ve lo spieghiamo volentieri noi, dopo aver effettuato approfondite indagini. Manzulli infatti, secondo la Legge è un “fuorilegge” ed infatti non a caso da oltre 4 anni si rifiuta di depositare presso la Camera di Commercio di Taranto il proprio curriculum vitae dalla cui lettura si scoprirebbero tante cose “strane” sul suo conto, così come non risultano depositati da oltre 4 anni i bilanci del Consorzio E-Logistic e del Consorzio Dymanics Alliances dei quali dichiara di essere presidente del consiglio di amministrazione. Tutto ciò, chiaramente, “rigorosamente” in spregio alle norme di Legge. Deve essere un vecchio “vizio” di famiglia…
IL CURRICULUM DI ALDO MANZULLI
La nostra redazione è però riuscita ad entrare in possesso del curriculum che Manzulli non deposita alla Camera di Commercio di Taranto, da cui egli stesso indica di essere stato “dal 1985 al 1997 ininterrottamente, Amministratore e socio della società di servizi di informatica e comunicazione digitale Infosystem s.r.l. di Taranto“, “dal 2005 ad oggi Amministratore e socio della società di servizi Pitagora s.r.l. (partecipata dalla Confcommercio di Taranto, ex- Ascom , n.d.r.) , “dal 2006 ad oggi Presidente del Consorzio E-Logistic di Taranto “, “dal 2009 ad oggi Presidente del Consorzio Dynamics Alliance di Taranto “, “dal 1994 ad oggi Associato Confcommercio” ed incredibilmente invece di occuparsi del sindacato scolastico (visto che è insegnante statale !) “dal 18/12/2003 consigliere del Sindacato Provinciale Sezione PMI” (cioè piccole medie imprese n.d.r.) , “dal 05/06/2005 componente del Consiglio generale di Confcommercio Taranto”, “dal 05/06/2005 componente della Giunta di Confcommercio Taranto“, “dal 2008 Presidente Provinciale della Categoria ICT e prodotti per l’ufficio” (chiaramente sempre all’interno della Confcommercio Taranto) . Curriculum che probabilmente potrebbe essere utile alla Procura di Taranto per accertare l’illegalità di Manzulli all’interno del consiglio della Camera di Commercio, dove è stato indicato proprio dalla Confcommercio tarantina guidata dal suo “adorato” presidente Leonardo Giangrande con cui divide qualcosa: anch’egli non lascia circolare e non deposita il suo “curriculum vitae”. Avrà paura anche Giangrande che qualcuno accerti i suoi titoli di studio, visto che suo fratello che fa il consigliere comunale ad Avetrana, ha conseguito appena la terza media ? Se così non fosse per Giangrande, il suo “prezioso” curriculum misterioso…possiamo pubblicarlo noi, basta che ce lo mandi ! Lo farà ? Ne dubitiamo…
Incredibilmente l’ultima dichiarazione di redditi consultabile di Aldo Manzulli per l’anno 2013 riporta 32.129 euro/anno di reddito come dipendente “statale” (Scuola) e soltanto appena 1.920 euro come reddito dichiarato da lavoro autonomo (imprenditore/amministratore) . Un reddito onestamente un pò “misero” per un vice presidente della Confcommercio di Taranto con tutti quelle società partecipate e gli incarichi che ricopre ! O forse sbagliamo ? Ad onor del vero il suo reddito di lavoro “autonomo”, potrebbe essere allineato…e confermare le statistiche della Guardia di Finanza e delle Agenzie delle Entrate quando raccontano di imprenditori e commercianti, che dichiarano di guadagnare meno dei propri dipendenti, e di imprenditori che addirittura non dichiarano alcun reddito. Un dichiarazione reddituale quella di Aldo Manzulli un pò strana sopratutto per chi “scorazza” in città e provincia a bordo di una potente Audi 6 V6 di 3.000 cc di cilindrata. Un auto di dieci anni di vita, che a potersela permettere nuova, oggi costa oltre 60mila euro !
GLI “AFFARI” DI CASA MANZULLI
Aldo Manzulli secondo le visure camerali è attualmente socio al 50% della Infosystem srl, una società dal capitale sociale di 20.660 euro, il cui restante 50% è intestato a suo fratello Gaetano Manzulli, ed amministratore unico è sua moglie Daniela Caforio che non detiene alcuna quota sociale . Un’assetto societario che evita costi e sprechi in quanto in tal modo l’assemblea dei soci la possono svolgere anche in cucina, dove ci auguriamo ci sia posto per tutti e tre. Analizzando la sua dichiarazione dei redditi, ci si aspetterebbe di trovarlo a far parte di qualche sindacato scolastico o alla dirigenza di qualche scuola media o superiore, dato il suo lavoro statale che svolge (o almeno dovrebbe) da appena…. 30 anni e sette mesi.
Invece Manzulli (Aldo) in realtà si occupa notoriamente delle attività economiche di famiglia e della Confcommercio di Taranto, visto che in Camera di commercio, ente pubblico del quale, da 4 anni e 9 mesi e per la precisione dal 16/07/2010 è “illegalmente” consigliere camerale (percependo i compensi previsti, ma a lui vietati dalla Legge) e dove la sua presenza non è molto gradita, a tal punto che nei suoi confronti pendono ben due procedimenti penali a seguito di altrettante denunce presentate dal Cav. Luigi Sportelli e dal dr. De Giorgio rispettivamente Presidente e Segretario generale della Camera di Commercio di Taranto, iniziative giudiziari che fanno di Aldo Manzulli, e signora due iscritti nel registro degli “indagati” della Procura di Taranto.
Ma gli interessi del “professorino statale” non sono finiti qui. Infatti Aldo Manzulli risulta anche azionista al 30% della Fisiomed srl ed al 25% della Pitagora Servizi Taranto srl. Inoltre alla data del 27/01/2014 era anche amministratore unico della società Comunicare srl. Società questa, di cui vi invito a tenere bene in mente e memoria il nome, cioè la ragione sociale, parleremo presto….
Ritorniamo quindi ai vari conflitti d’interesse ed atti di illegalità effettuati dalla Infosystem srl, la “famiglia-società” del Manzulli, secondo quanto denunciato dalla Camera di Commercio di Taranto alla Procura della Repubblica di Taranto ai cui atti (dal 19.03.2013) risulta che la Giunta camerale dell’ente pubblico economico tarantino con delibera n. 218 del 29.11.2011 aveva approvato un Avviso pubblicato sul sito istituzionale (dal 01.12.2011 al 02.05.2012) per l’ “erogazione di contributi alle P.M.I. per impianti di sistema di video allarme e sorveglianza antirapina“. Alla data di redazione del verbale dell’ Ente camerale di chiusura di termini per la presentazione delle domande di partecipazione, risultavano pervenute 58 domande. 33 delle quali erano state presentate tramite la Confcommercio di Taranto a mezzo fax.
La Giunta della Camera di Commercio (come dai documenti in possesso della Procura di Taranto) con delibera n. 5 del 24 gennaio 2013 prendeva atto di “una relazione esplicativa delle risultanze dell’ istruttoria” dalla quale al paragrafo “ulteriori criticità emerse dall’ attività istruttoria” è emerso che “una di queste, la Infosystem srl, presenta una ricorrenza anomala sul totale. In particolare l’incidenza della predetta impresa (da sola o congiuntamente ad altra impresa) risulta pari al 56,9%. Detta percentuale si incrementa sino a raggiungere il 93,9% delle istanze inoltrate da Confcommercio Taranto“. Viene naturale, anzi logico chiedersi a questo punto quante siano le imprese concorrrenti all’ Infosystem srl a Taranto, e sopratutto quante di esse siano iscritte alla Confcommercio dove “teoricamente” dovrebbero essere rappresentate da Aldo Manzulli !
Dai documenti contenuti all’interno nel fascicolo del pm dr.ssa Putignano delegato a trattare questa vicenda si evidenzia che “il sig. Manzulli Aldo – che peraltro si qualifica come direttore generale della società – è comproprietario del 50% della citata Infosystem srl, è componente del Consiglio dell’ Ente camerale, nonchè vice presidente della Confcommercio Taranto”. Ma non è finita qui. Infatti alla Procura della Repubblica di Taranto risulta che “in data 15.02.2013 alla Camera di Commercio è pervenuta una comunicazione dal presidente della Confesercenti di Taranto, Vito Lobasso (componente della Giunta della Camera di Commercio – n.d.a.) due lettere della Secur Shop, impresa concorrente della Infosystem srl, in cui, a parte per le questioni relative al conflitto di interessi in capo al sig. Manzulli Aldo (per le ragioni innanzi esposte) venivano espressi dubbi sul possesso da parte della Infosystem , degli accreditamenti richiesti del protocollo d’intesa (si fa riferimento al Protocollo d’ Intesa siglato il 14-07.2009 tra Ministero dell’ Interno, Confcommercio Imprese per l’ Italia e Confesercenti in tema di video allarme-antirapina, recepito nel Protocollo di intesa sottoscritto dalla Prefettura di Taranto con i rappresentanti provinciali delle associazioni di categoria interessate in data 22.12.2012″.
Quando parliamo di illegalità del ruolo di Aldo Manzulli all’interno della Camera di Commercio, ci riferiamo a quanto previsto dalla legge n. 190/2012 in vigore dal 28 novembre 2012 , ha modificato l’art. 53 del d.lgs. 165/2001 in materia di “incompatibilità e di possibili incarichi ai dipendenti pubblici” che al comma 8 prevede quanto segue “Le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre amministrazioni pubbliche senza la previa autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi. Salve le più gravi sanzioni, il conferimento dei predetti incarichi, senza la previa autorizzazione, costituisce in ogni caso infrazione disciplinare per il funzionario responsabile del procedimento; il relativo provvedimento è nullo di diritto. In tal caso l’importo previsto come corrispettivo dell’incarico, ove gravi su fondi in disponibilità dell’amministrazione conferente, è trasferito all’amministrazione di appartenenza del dipendente ad incremento del fondo di produttività o di fondi equivalenti.”.
Inoltre al comma 9 dello stesso decreto Legge è indicato e previsto che “Gli enti pubblici economici e i soggetti privati non possono conferire incarichi retribuiti a dipendenti pubblici senza la previa autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi. Ai fini dell’autorizzazione, l’amministrazione verifica l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi. In caso di inosservanza si applica la disposizione dell’articolo 6, comma 1, del decreto legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, e successive modificazioni ed integrazioni. All’accertamento delle violazioni e all’irrogazione delle sanzioni provvede il Ministero delle Finanze, avvalendosi della Guardia di Finanza, secondo le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni ed integrazioni. Le somme riscosse sono acquisite alle entrate del Ministero delle finanze“.
Abbiamo fatto qualche verifica anche presso il Ministero competente ed accertato che per il “professorino” Aldo Manzulli dal Ministero dell’ Istruzione Università e Ricerca non è mai partita alcuna autorizzazione per la sua nomina regionale a consigliere della Camera di Commercio di Taranto e quindi di fatto così come è nulla di diritto la sua nomina a componente del consiglio camerale (i cui membri hanno diritto ad un gettone di 293, 55 euro per ogni consiglio a cui partecipano) sarebbe ora che la Guardia di Finanza si attivasse per far rispettare quanto previsto, comunicando al Ministero dell’ Economia (ex delle Finanze) l’anomalia ed illegittimità di questa nomina.
La circostanza oltremodo incredibile è che presso il Settore Attività Economiche della Regione Puglia (Area Politiche per lo Sviluppo e l’ Innovazione) , che risponde all’ Assessore Avv. Loredana Capone, in una lettera di parere inviata nel 2013 alla Confesercenti ed alla Camera di Commercio di Taranto, un poco solerte ed attento…funzionario della Regione ha fatto finta di ignorare l’esistenza del sopracitato decreto legislativo, sostenendo che “non rientra nei compiti di questa amministrazione tale tipo di controllo” aggiungendo che “spetta al soggetto istante l’onere di segnalare eventuali irregolarità alle Autorità competenti che per i fatti esposti non coinvolgono l’ Ente regionale” , dimenticando invece che in realtà le nomine, revoche ecc. per i consigli delle Camere di Commercio sono di competenza per Legge del Presidente della Regione competente territorialmente ed in questo caso, quello pugliese uscente Nichi Vendola.!
Ma in realtà alla Regione Puglia qualcuno ha dimenticato…l’esistenza del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2011, all’ art. 53 comma, il quale prevede che “Le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre amministrazioni pubbliche senza la previa autorizzazione dell’ amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi. Salve le più gravi sanzioni il conferimento dei predetti incarichi, senza la previ autorizzazione, costituisce in ogni caso infrazione disciplinare per il funzionario responsabile del procedimento; il relativo provvedimento è nullo di diritto“
Sarebbe interessante anche chiedere e farsi spiegare dal “professorino” Aldo Manzulli come mai il Consorzio Dynamics Alliance di Taranto, che presiede dal 2009, non depositi più alcun bilancio dalla data di chiusura ed approvazione del bilancio d’esercizio al 31.12.2010. Dove sono finiti gli ultimi 4 bilanci (2011/2012/2013/2014) ? Ma questo probabilmente lo accerteranno e verificheranno ( o forse lo stanno già facendo) i competenti settori della Guardia di Finanza di Taranto, che sappiamo essere nostri attenti lettori. Anche perchè il Consorzio in questione ci risulta avere sede in S. Giorgio in uno dei capannoni che erano della società Comunicare (ricordatevi questo nome, ce ne occuperemo presto n.d.a.)
Ma le “gesta” illegali del Manzulli & famiglia non sono finite qui. Infatti nella vicenda del bando di gara della Camera di Commercio per la video sorveglianza, abbiamo scoperto dell’ altro presso la Procura della repubblica di Taranto. E cioè l’esistenza di un procedimento ( RGNR n. 3354/13) a carico della moglie di Manzulli, Daniela Caforio in veste di rappresentante legale della Infosystem srl. Infatti risulta che gli uffici di segreteria della Confcommercio di Taranto in data 27 aprile 2012 alle ore 16:45 hanno trasmesso a mezzo fax dal numero 099/7796323, all’attento dr. De Giorgio, segretario generale della Camera di Commercio una pratica di 13 pagine relative alla domanda di contributo della ditta “Jenny Gold di Gautiero Gennarina” con sede a Lama (Taranto) per ottenere il contributo camerale previsto dal bando di cui abbiamo precedentemente parlato. In realtà le domande di contributo dovevano Ma all’interno della pratica c’era qualcosa di illegale. E cioè la dichiarazione liberatoria firmata in data 18/04/2012 dalla signora Daniela Caforio (in Manzulli (vedi immagine di sopra) attestare mendacemente che agli effetti del’ art. 47, e 76 del D.P.R. del 28/12/2000 (autocertificazione) , e dichiarare altresì mendacemente che le prestazioni per l’ installazione impianto di video sorveglianza, “sono state integralmente pagate e pertanto si rilascia la più ampia quietanza, non avendo null’altro a pretendere“. Peccato che però la signora Caforio-Manzulli abbia dichiarato il falso in quanto dagli stessi documenti inviati che potete vedere sotto con i vostri occhi, risultano gli assegni post-datati sino alla data del 30.06.2012. e quindi non incassati alla data di presentazione della domanda di contributo “pubblico” tratti sul conto societario della Jenny Gold in essere presso la BCC Banca di Taranto . E’ il caso di ricordare ancora una volta di chi è il 50% della Infosystem srl: MANZULLI Aldo !
A fronte delle giuste contestazioni della Camera di Commercio alla ditta“Jenny Gold di Gautiero Gennarina” assistita dall’ “accoppiata” Infosystem s.r.l.- Concommercio Taranto nella richiesta di contributo pubblico a fondo perduto del 50% sull’impianto di video sorveglianza, la Jenny Gold in data 13.09.2013 ha rinunciato alla richiesta di contributo. Un’ottima assistenza…..
Ma le irregolarità della povera signora Gualtiero, erano in buone “compagnia”. Infatti fra le pratiche “irregolari” vi era anche quella della società C&C srl in persona dell’amministratore unico Cannizzo Giuliano, un ex-finanziere, molto “vicino” all’ accoppiata Giangrande-Manzulli, ed infatti non a caso il Cannizzo risulta attualmente essere il rappresentante legale della società Comunicare (tenete sempre bene a mente il nome di questa società…) precedentemente amministrata proprio da Aldo Manzulli. La società C&C srl aveva richiesto anch’egli il contributo a fondo perduto per l’acquisto in proprietà ed installazione di un sistema di videoallarme e sorveglianza antirapina. Ma il Cannizzo aveva dimenticato…qualcosa e cioè che tali spese , ai sensi dell’art. 5 comma 5 del bando publico in questione , avrebbero dovuto essere sostenute tra la data di pubblicazione del bando medesimo (1.12.2001) ed il 30.04.2012. Ma dalla documentazione depositata sempre attraverso il fax della Confcommercio tarantino alla Camera di Commercio risultava soltanto un pagamento (parziale) a mezzo assegno bancario di Euro 1.592,98 che peraltro è risultato essere stato incassato in data 30.11.2012 e cioè ben 7 mesi dopo secondo quanto prevedeva il bando pubblico camerale ! Il Cannizzo dichiarò che il restante sarebbe stato pagato alla Infosystem in contanti … ed ottenne il 50% solo su quella somma. Oggi, alla luce delle nuove leggi, non avrebbe avuto diritto neanche a quel contributo.
Abbiamo avuto la possibilità anche di visionare le ristrette indagini svolte nel 2014 dai Carabinieri delegati dalla Procura di Taranto, che secondo noi lasciano abbastanza a desiderare in quanto molto superficiali. Ma questa è solo un’opinione, legittima. I fatti che vi abbiamo raccontato in questo articolo-inchiesta, contengono circostanze inconfutabili , che solo il Corriere del Giorno, è in grado di rivelarvi “documentalmente”. Attendiamo con curiosità l’esito delle indagini della magistratura tarantina che sono attualmente “giacenti” esattamente dalla data del 30 ottobre 2014 su qualche tavolo della Procura della repubblica e del Tribunale di Taranto, , cioè da circa sei mesi (forse troppi) . Chissà cosa direbbero degli ispettori del Ministero di Giustizia o qualche pm dalla Procura di Potenza, dove alcune “stranezze” del palazzo di giustizia tarantino son già ben note…
La Gazzetta del Mezzogiorno nell’ edizione di Taranto in data 12 marzo 2013 in cui scriveva “Confcommercio attacca i ritardi della Camera di Commercio“. Facile capire quindi a posteriori anche la ragione degli “attacchi” giornalistici della Confcommercio alla Camera di Commercio, allorquando il vice-capo servizio dalla Gazzetta tale Mimmo Mazza da S. Marzano, si dichiara pubblicamente “amico intimo di Giangrande” aggiungendo “guai a chi me lo tocca !” . Ecco spiegato cari lettori, una delle ragioni per cui la Gazzetta del Mezzogiorno sia da tempo in grave crisi di vendite, non superando attualmente le 1.000 copie vendute in edicola fra Taranto e provincia, dati questi che hanno costretto l’editore a far lavorare i giornalisti applicando loro i contratti di “solidarietà”, accettati, pur di non perdere il posto di lavoro.
Una annotazione finale: fra le società beneficiarie dei contributi al 50% a fondo perduto destinati dalla Camera di Commercio di Taranto alle PMI, vi sono anche altre società: la Supercento spa, che vede fra i suoi azionisti (all’ 11%) proprio Leonardo Giangrande presidente (uscente) di Confcommercio Taranto, e la Fisiomed che annovera a sua volta tra i suoi soci proprio Aldo Manzulli, cioè l’installatore (Infosystem ) degli impianti di videosorveglianza installati grazie al contributo a fondo perduto camerale. Ma delle “stranezze” chiamiamole così…della Confcommercio torneremo ad occuparci nei prossimi giorni. Non sono finite qui purtroppo …