ROMA – Il presidente del Senato Elisabetta Casellati picchia duro su Alfonso Bonafede. “Sono preoccupata. Per la prima volta nella storia della Repubblica – sottolinea in un’intervista a Repubblica – registro un conflitto grave tra un membro del Csm e il Ministro della Giustizia, che sono espressione di due organi interdipendenti”. riferendosi alle accuse incrociate tra Nino Di Matteo ed il ministro “grillino” sulla nomina del capo del Dap, sullo sfondo di presunte pressioni dei boss mafiosi per sbarrare la strada allo stesso Di Matteo.
“Un conflitto di questo genere non può restare senza risposta – incalza la Casellati -. Anche il Csm deve fare la sua parte. Lo dico con la sensibilità di chi ne è stato componente come me”.
Una posizione “pesantissimo” quella esternata della Casellati, un richiamo anche all’ aula di Palazzo Madama alla vigilia della mozione di sfiducia presentata dal centrodestra contro Bonafede: “L’amministrazione della giustizia esige in primo luogo regole e giudizi eguali per tutti, perché non sopporta opacità di sorta. Solo così si può riconquistare la fiducia dei cittadini“.La Casellati non risparmia il premier Giuseppe Conte e la sua gestione dell’emergenza coronavirus. “Purtroppo la stagione dei Dpcm non è finita, come annunciato. Gli italiani vogliono chiarezza. Con il continuo intreccio fra decreti, Dpcm, ordinanze nazionali e regionali, la confusione interpretativa ha complicato e complicherà la già difficile vita di tutti”.
“Ho fiducia nella responsabilità degli italiani che hanno dimostrato serietà e disciplina nell’osservare le misure di sicurezza prescritte. Sta qui lo snodo della ripresa. L’Italia non può più aspettare. Ogni giorno di ritardo nella riapertura delle attività produttive significa saracinesche che non si rialzeranno più, cittadini che perdono il lavoro, famiglie sempre piu’ povere. In questo momento è la politica che deve decidere”. conclude la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, intervistata da ‘Repubblica’.