ROMA – Dalle prime ore di questa mattina, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, in collaborazione con lo S.C.I.C.O. il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata ed il supporto del Gruppo Aeronavale di Messina, su delega della Procura distrettuale etnea, sta eseguendo un’ordinanza di misure cautelari nei
confronti di 9 persone (2 ristrette in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti alle misure cumulative dell’obbligo di presentazione alla P.G. e di dimora) indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata e rivelazione di segreto d’ufficio nonché per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
I fatti delittuosi contestati agli indagati sono connessi all’illecita conduzione della discarica di Lentini (SR), la più estesa della Sicilia, gestita dalla società Sicula Trasporti, nonché inerenti alle “pressioni” esercitate da esponenti del clan mafioso Nardo finalizzate ad ottenere l’affidamento di un chiosco-bar presente all’interno dello stadio della squadra di calcio “SICULA LEONZIO” attualmente militante nel campionato di Lega Pro.
A finire sotto i riflettori della Guardia di Finanza la famiglia Leonardi ad eccezione del rampollo di famiglia Giuseppe Leonardi, presidente della squadra di calcio della Leonzio, che gioca nel campionato di Lega Pro (la vecchia serie C), al contrario di molti “monnezzari” italiani, non ha mai amato esporsi pubblicamente.
Il rampollo e suo padre, il vero motore della famiglia, questa mattina è finito agli arresti in una mega operazione della Guardia di Finanza di Catania che ha analizzato e portato alla luce diverse operazioni illegali delle società dei Leonardi a partire dal loro vero “affare” di famiglia: la Sicula Trasporti, la società che dal 1977 gestisce la più grande discarica del Sud Italia in una collina a Grotte San Giorno ubicata tra Catania e Lentini.
Grazie alle indagini delle Fiamme Gialle adesso questo “impero” affaristico siciliano sta tremando con il rischio di schiantarsi , proprio nel momento in cui la famiglia Leonardi stavano entrando a far parte anche del vero sistema di potere politico ed economico di Catania, dopo la nomina dell’ avvocato Vito Branca a presidente del CdA della società, influente personaggio di Catania considerato molto “vicino” al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che lo aveva nominato alla guida di Riscossione Sicilia.
A Catania correva voce che i Leonardi con la grande liquidità finanziaria di cui disponevano avessero in progetto di lanciarsi in altri operazioni, come quella di entrare nell’azionariato del quotidiano La Sicilia da poco rientrato nel possesso della famiglia Ciancio dopo il dissequestro disposto dal tribunale catanese. Una voce circolate che spiega molto bene come la famiglia Leonardi fosse in grande ascesa e covasse notevoli ambizioni.
Tutti gli affari dei Leonardi giravano intorno alla Sicula Trasporti, che attualmente riceve e smaltisce i rifiuti di oltre 200 Comuni la cui possibile chiusura manderebbe in crisi tutto il sistema di raccolta immondizia della Sicilia, causando una vera e propria emergenza.
La società Sicula Trasporti è diventata negli anni il baricentro di un impero economico da sempre sotto il controllo della famiglia Leonardi, a partire dal fondatore Giuseppe Leonardi, al suo figlio maggiore Antonello ed al fratello Giuseppe. Una famiglia che come dicono da tempo a Catania “sta acquistando mezza Catania“. Alberghi, attività commerciali, immobili, squadre di calcio sono alcuni degli ultimi nuovi interessi dei Leonardi .
L’origine di questa vera e propria fortuna economica ha un nome ben preciso: “Grotte San Giorgio” la contrada che ospita la prima discarica fondata dal nonno Giuseppe Leonardi e che si è ampliata negli anni arrivando fino agli attuali 140 mila ettari di estensione. Come scrive la Commissione Parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, questi ampliamenti esponenziali hanno un unico filo conduttore, quello dell’emergenza. A partire dai Prefetti, sindaci, presidenti di Provincia, presidenti di Regione, tutti hanno sempre firmato le autorizzazioni per gli aumenti della cubatura.
La famiglia Leonardi è diventati sempre più ricca e hanno diversificato i loro investimenti, acquistando due alberghi, il Plaza di Catania e i Faraglioni di Aci Trezza, una bottega allo Sheraton e sempre ad Aci Castello il noto bar Viscuso. Ma non solo: come già detto hanno rilevato immobili e il nipote, il giovane Giuseppe, guida la società di calcio di Lentini, la Leonzio: il titolo sportivo è stato rilevato da Belpasso ed attualmente la squadra milita in Lega Pro (serie C) accanto alle più titolate società del Trapani e del Catania.
Affari fatti sempre in un rigoroso grande riserbo. Il gruppo era uscito allo scoperto nelle scorse settimane in una delle rare interviste rilasciate da Antonello Leonardi annunciando in mega investimento da oltre 100 milioni di euro per un rigassificatore, mentre è in corso alla Regione l’iter amministrativo per la richiesta di ampliamento della discarica per oltre 4 milioni di metri cubi di rifiuti. Un’ estensione enorme, che consentirebbe all’impianto della Sicula Trasporti di ambire a diventare uno dei più grandi centri di smaltimento di rifiuti in Italia.
Progetti ed investimenti che rischiano di essere travolti dell’operazione odierna della Guardia di Finanza che ha sequestrato in via preventiva alla famiglia Leonardi beni per 116 milioni di euro, per il sospetto smaltimento illecito dei rifiuti ma anche di legami con Cosa Nostra: la mafia.