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24 Dicembre 2024 14:10

La Marina smentisce la Confcommercio Taranto ed i soliti “ventriloqui”

Le procedure d'acquisto di generi alimentari della Marina Militare sono aderenti alla normativa europea e nazionale l’istruttoria, citata nell' articolo della Gazzetta del Mezzogiorno, in realtà è stata avviata automaticamente dall’ANAC a seguito di un’istanza presentata da due ditte che peraltro non erano neanche partecipanti alla procedura di affidamento

ROMA – Con una nota stampa, sollecitata anche da una richiesta ufficiale di chiarimenti avanzata dal CORRIERE DEL GIORNO, l’Ufficio Pubblica Informazione della Marina Militare ha emesso ieri una nota ufficiale che riportiamo integralmente di seguito.

“La Marina Militare tiene a precisare che l’acquisto di derrate alimentari si basa su disposizioni regolamentate da Decreti Legislativi e Ministeriali ben noti agli operatori di settore, che privilegiano, come sancito dal D.M. 25.7.2011 del Ministero dell’Ambiente circa l’obbligo di adozione dei Criteri Minimi Ambientali, l’incremento degli standard qualitativi del servizio offerto a favore del personale, prevedendo ampio ricorso alla produzione biologica e a prodotti IGP, DOP e STG (Specialità Tradizionale Garantita) in percentuali minime ben definite.

la sede del Ministero della Marina Militare sul lungotevere di Roma

La procedura in esame, condotta in ambito comunitario, ai sensi dell’art. 60 del D.lgs. n. 50/2016, suddivisa in trentacinque lotti, finalizzata in Accordi Quadro con un unico operatore economico per ciascun lotto, ai sensi dell’art. 54, comma 3 del citato D.lgs. 50/2016, recepisce le modalità di acquisizione e le tipologie dei generi alimentari prevedendo ampio ricorso alla produzione biologica e a prodotti IGP, DOP e STG. Nello specifico, per i settori merceologici citati nei sopra menzionati articoli, il para 6.3.1 dell’allegato 1 al citato D.M., prevede, sintetizzando che frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte UHT, yogurt, uova, olio extravergine devono provenire:

per almeno il 40% espresso in percentuale di peso sul totale, da produzione biologica;

per almeno il 20% espresso in percentuale di peso sul totale, da “sistemi di produzione integrata” (con riferimento alla norma UNI 11233:2009), da prodotti IGP, DOP e STG.

La Carne deve provenire per almeno il 15% in peso sul totale, da produzione biologica, per almeno il 25% in peso sul totale, da prodotti IGP e DOP.

Il Pesce deve provenire per almeno il 20%, espresso in percentuale di peso sul totale, da acquacoltura biologica o da pesca sostenibile.

Ne consegue che una compiuta comparazione – continua la nota – tra gli Accordi Quadro e i precedenti strumenti negoziali adottati a livello locale non può essere effettuata esclusivamente sul prezzo di alcuni articoli, ma deve includere anche pertinenti valutazioni sulle caratteristiche merceologiche dei prodotti e sulle condizioni di esecuzione”

“La procedura di affidamento per tutte le basi M.M. conclusa in data 20.1.2020 senza alcun ricorso ai competenti Tribunali Amministrativi Regionali avverso l’aggiudicazione – è stata effettuata nella massima trasparenza e conformemente alle norme in vigore. In particolare, con riferimento all’inciso di cui all’articolo del 3.6.2020 circa una presunta “pubblicazione semi-nascosta del bando”, si precisa che i bandi di gara sono stati pubblicati sulle Gazzette Ufficiali dell’Unione Europea ed Italiana, sul sito ufficiale della Marina Militare e su 16 quotidiani nazionali e locali. Gli Accordi Quadro discendenti dai bandi di gara sono stati sottoposti, con esito positivo, al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti.

La procedura di affidamento della Marina Militare era stata effettuata conformemente alle prescrizioni del D.lgs. n. 50/2016 con pubblicazioni del relativo bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 2019/S 169-412460 in data 03.09.2019 e successiva rettifica 2019/S 172-419725 in data 06.09.2019; sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 5^ Serie Speciale n. 106 in data 09.09.2019; sul sito informatico della Marina Militare, di Acquisti in rete PA, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’A.N.AC.; e per estratto, su 16 quotidiani a carattere nazionale e locale (tra i quali “La Gazzetta del Mezzogiorno-Edizione Brindisi” e “La Gazzetta del Mezzogiorno-Edizione Taranto”) . La procedura di cui trattasi si è conclusa in data 20.1.2020 e avverso l’aggiudicazione non è stato avanzato ricorso ai competenti Tribunali Amministrativi Regionali

l’articolo a firma di Mimmo Mazza che ipotizzava scandali inesistenti

Guarda caso è stata proprio l’ edizione locale della Gazzetta del Mezzogiorno (Salento – Brindisi, Lecce e Taranto) del giornale pugliese a “cavalcanre” le illazioni e pressioni della Concommercio Taranto, il cui presidente Leonardo Giangrande guarda caso…. è socio della Supercentro s.p.a. attività commerciale nel settore della distribuzione alimentare controllata da Paolo Michele Macripò zio del giornalista Mimmo Mazza, caposervizio della redazione di Taranto , autore e firmatario degli articoli con cui si ipotizzano delle illegalità nell’aggiudicazione da parte della Marina Militare degli appalti in questione.

ecco quello che scriveva la Gazzetta del Mezzogiorno sulla vicenda

Peraltro l’istruttoria (amministrativa e non giudiziaria n.d.r.) , citata nel medesimo articolo a firma del Mazza, è stata avviata automaticamente dall’ANAC a seguito di un’istanza presentata da due Ditte che peraltro non erano neanche partecipanti alla procedura di affidamento, prive entrambe dei requisiti richiesti dal bando, e non dalla Gazzetta del Mezzogiorno e tantomeno dalla Confcommercio Taranto !

L’ ANAC quindi rispettando le procedure previste dalle disposizioni del proprio Regolamento sull’esercizio dell’attività di vigilanza in materia di contratti pubblici, ha soltanto richiesto alla Marina Militare di fornire elementi di riscontro a quanto rappresentato dagli operatori commerciali che non hanno neanche gareggiato…

Per quanto riguarda la “mozzarella pugliese”, il comunicato della Marina Militare spiega che” fa parte di un elenco di generi aggiuntivi (ma obbligatori in determinate percentuali in ottemperanza ai citati Criteri Ambientali Minimi) il cui prezzo di riferimento va confrontato con prodotti merceologici delle analoghe categorie IGP, DOP e STG. In ogni caso, il listino integrato nel contratto offre molteplici alternative di generi analoghi“.

A quando adesso il prossimo articolo della Gazzetta del Mezzogiornotelepilotato” ? Sempre che il giornale barese non chiuda per il prossimo imminente fallimento della testata, scesa ai minimi storici non solo per autorevolezza ma anche per diffusione, vendendo appena 14mila copie al giorno fra la Puglia e Basilicata in un bacino di circa 5 milioni di cittadini ivi residenti.

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