E’ l’uomo più ricco d’Italia, figlio di un fruttivendolo di Trani, in provincia di Bari, che morì prima della sua nascita, lasciando la famiglia in povertà, ultimo di quattro fratelli vide sua madre costretta ad affidarlo ai Martinitt, un orfanotrofio milanese dove rimase fino all’età di 14 anni. Un rifugio per i poverissimi, gli ultimi. Per questo motivo gli venne dato il nome paterno, Leonardo.
Questa la storia di Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente di Luxottica, la società produttrice e venditrice di occhiali e lenti oggi confluita in EssilorLuxottica, azionista più ricco di Borsa Italiana ed al primo posto della classifica italiana dei più ricchi. Secondo l’ultima classifica di Forbes il suo patrimonio è salito a 24,2 miliardi di dollari (cioè quasi 21,8 miliardi di euro) scalzando Giovanni Ferrero, e diventando a tutti gli effetti l’uomo più ricco d’Italia.
Cresciuto dalla parte sbagliata della vita, Leonardo non si piange addosso come purtroppo fanno molti meridionali insoddisfatti, preferendo fare esperienza ed imparare velocemente quello che è necessario sapere e capire. A 15 anni viene assunto come garzone a Milano presso la Johnson, azienda attualmente ancora attiva, specializzata nella produzione di coppe e medaglie.
Furono proprio i proprietari di questa azienda milanese a convincere Leonardo Del Vecchio a specializzarsi in incisione e design presso l’Accademia di Brera, in cui il giovane deciderà di seguire i corsi serali. Specializzatosi in incisioni metalliche, a 22 anni lascia Milano e si trasferisce in Trentino, trovando lavoro in una fabbrica del settore.
L’ingresso nel mondo degli occhiali ebbe inizio nel 1958, anno in cui Del Vecchio decide di trasferirsi in provincia di Belluno, ad Agordo, nel veneto, dove apre una bottega che fabbrica montature per occhiali, e getta le basi del suo stile di “leadership”: essere sempre vicino a tutti i suoi collaboratori e dipendenti . senza mai dimenticare di essere uno di loro, senza mai dimenticare le sue origini e nei momenti difficili si immedesima nei problemi della gente.
La sua piccola bottega dopo solo soli tre anni di attività si trasforma nella società Luxottica S.a.s., occupando quattordici dipendenti e specializzandosi sempre di più nel campo delle minuterie metalliche per occhiali. Dopodichè arrivò il trasferimento in un grande spazio produttivo nei pressi di Agordo, grazie ad un’iniziativa comunale mirata a premiare le realtà industriali emergenti.
Del Vecchio decide di dare la svolta nel 1967 iniziando a produrre occhiali finiti firmandoli con il marchio “Luxottica”. Questo sua trasformazione di business registrò un tale successo che nel 1971, dopo appena quattro anni dall’inizio della nuova produzione, l’azienda decise di abbandonare la produzione per conto terzi e di dedicarsi totalmente alla creazione e vendita di occhiali finiti.
Dopo 10 anni di continua crescita e consolidamento nel mercato dell’occhialeria , nel 1981 Leonardo Del Vecchio fece ingresso nel mercato statunitense con la sua Luxottica con l’acquisizione di Avantgarde, brand statunitense di occhiali, grazie ad un prestito ottenuto da Credito Italiano (che a quei tempi era una delle banche dello Stato n.d.r.) .
L’intero importo del prestito bancario ricevuto, comprensivo degli interessi maturati, venne restituito da Leonardo Del Vecchio alla banca dopo appena un anno dal finanziamento ricevuto, nel cui periodo aprì 4 nuovi stabilimenti dando lavoro ad altre 4.500 persone.
Trenta anni fa nel 1990 la Luxottica si è quotata alla Borsa di New York, mentre la quotazione su Borsa Italiana avverrà solo 10 anni più tardi, nel 2000. Nei primi anni duemila l’azienda continua ad acquisire varie aziende nel settore sparse per il mondo.
Del Vecchio abbandonò la sua carica di amministratore delegato di Luxottica nel luglio del 2004, affidando la gestione della società ad Andrea Guerra, che ha ricoperto anche il ruolo di consigliere nei CdA delle principali società controllate, venendo in seguito sostituito da Francesco Milleri, attuale vicepresidente e amministratore delegato di Luxottica spa.
Nel 2007 Leonardo Del Vecchio aumenta la sua partecipazione in Assicurazioni Generali al 2%. Ancora nello stesso anno, Luxottica compra Oakley, la società californiana che produce gli occhiali sportivi più famosi del mondo, per una cifra di 2,1 miliardi di dollari.
Sempre lo stesso anno Del Vecchio entra nell’azionariato del colosso immobiliare francese Foncière des Régions, dopoi aver ceduto la sua quota di maggioranza in Beni Stabili.
Nel febbraio 2017 Del Vecchio ha concluso un importante accordi con il colosso francese Essilor, dando così vita al gruppo dell’occhialeria più grande d’Europa nell’ottobre 2018 con l’ufficializzazione della fusione.
La recente richiesta di Leonardo Del Vecchio alla Bce di salire al 20% di Mediobanca non è stata accolta con il favore del gruppo guidato dall’amministratore delegato Alberto Nagel. Le giustificazioni che piazzetta Cuccia e dintorni fa circolare, è anche l’opportunità di avere un socio forte dell’età di 85 anni (compiuti appena il 22 maggio) che controlla il 20% delle azioni, il quale andrebbe a scavalcare le quote controllate di tutti gli altri azionisti, avendo una successione ereditaria che spesso ha dato l’idea di essere piuttosto complicata.
Ma per capire bene chi è Leonardo Del Vecchio biosgna sapere che alcune settimana fa ha donato in beneficenza per la lotta contro il Covid-19 e integrato lo stipendio di tutti i suoi dipendenti decurtando il 50% dello stipendio di tutti i dirigenti, compreso il proprio. Nei momenti duri della vita devono essere i più fortunati a dare una mano ai più indifesi che ne hanno più bisogno.
Credeteci, è bello parlare di un pugliese così. Non ci capita spesso. Ma Leonardo Del Vecchio lo merita.