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22 Novembre 2024 01:59

Il governatore campano De Luca (Pd) indagato per falso e truffa

Un'indagine rimasta segreta. Perfino quando, a ridosso del lockdown, De Luca è stato convocato negli uffici del pubblico ministero per un interrogatorio. Quattro vigili urbani di Salerno sarebbero stati 'promossi' in Regione a membri dello staff. A loro sarebbe stato assegnato il ruolo di addetti o responsabili di segreteria.

di REDAZIONE POLITICA

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (PD) è indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli con l’ipotesi di abuso e truffa. De Luca è stato ascoltato dai pm negli scorsi mesi.  È stato l’impatto provocato dall’auto su cui tre anni fa viaggiava De Luca, a causare gli accertamenti della Procura di Napoli che oggi vedono indagato il politico campano del Pd.

Quattro vigili urbani di Salerno sarebbero stati ‘promossi’ in Regione a membri dello staff. A loro sarebbe stato assegnato il ruolo di addetti o responsabili di segreteria.

Secondo l’ipotesi dei pm, ai quattro vigili urbani, mancherebbero requisiti come formazione, curriculum e specializzazione necessari per il ‘salto’ . Il trasferimento e la ‘promozione’ avrebbe consentito ai quattro un innalzamento della retribuzione. Al momento la posizione dei quattro vigili è all’esame dei magistrati della procura napoletana.

L’incidente stradale in questione risale al 15 settembre 2017, quando una ragazza di 22 anni a bordo di uno scooter venne investita dall’auto di De Luca che percorreva via Giovanni Negri in direzione opposta rispetto a quella consueta, secondo quanto permesso da un’ordinanza del Comune risalente al 2008 (anno in cui De Luca era sindaco di Salerno) per i “veicoli forze di polizia“.

Alla guida dell’auto del presidente sedeva Claudio Postiglione, dipendente della Polizia municipale di Salerno, nominato con decreto del presidente della Giunta regionale nella Segreteria del presidente (con la funzione “Rapporti con strutture regionali e istituzioni locali” insieme ad altri tre colleghi: Gianfranco Baldi, nominato responsabile Rapporti con Conferenza Stato-Regioni, Conferenza unificata e organi legislativi nazionali, Giuseppe Muro, nominato responsabile Rapporti con i consiglieri regionali, e Giuseppe Polverino, nominato responsabile Rapporti con Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, tutti per l’intera durata del mandato presidenziale.

Sono proprio i decreti 62, 63, 64 e 65 del 10 marzo 2016 quelli finiti sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati napoletani. Ma il particolare del vigile urbano di Salerno alla guida dell’auto del presidente della Regione Campania non sfuggì alle opposizioni e, in particolare, all’allora consigliere regionale di Forza Italia Severino Nappi (oggi candidato con la Lega) che il 20 settembre 2017, presentò un’interrogazione rivolta al capo di Gabinetto del presidente della Giunta regionale, al direttore generale per le Risorse umane della Giunta regionale, al procuratore della Repubblica di Napoli e al procuratore presso la Corte dei Conti della Campania

Nell’interrogazione, Nappi chiedeva di conoscerele ragioni per le quali l’autovettura dell’ente in uso al presidente della Giunta risulti abitualmente condotta da personale diverso da uno dei circa 20 dipendenti in ruolo presso l’Amministrazione regionale inquadrati con mansioni di autista” e le disposizioni normative “in forza delle quali è consentita tale assegnazione a soggetti inquadrati e assegnati allo svolgimento di funzioni differenti” e “che consentono l’attribuzione al dipendente pubblico in tale contesto di un trattamento economico corrispondente a quello di dirigente“.

Nappi chiedeva infine di conoscerela rispondenza al vero che analoghe mansioni del Postiglione e analogo trattamento economico corrispondente a quello di dirigente siano stati attribuiti anche ai signori Gianfranco Baldi, Giuseppe Muro e Giuseppe Polverino, tutti dipendenti del Comune di Salerno con inquadramento nei ruoli della locale polizia municipale e tutti comandati presso l’Amministrazione regionale“.

Vincenzo De Luca partecipando alla presentazione del progetto del Palazzetto dello Sport di Salerno, che gli chiedevano di commentare l’inchiesta della Procura di Napoli che lo vede indagato, ha allargato le braccia senza rispondere ai giornalisti.

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