di REDAZIONE POLITICA
Nonostante il ministro Speranza abbia insistito fino all’ultimo nel tentativo di prevedere ed inserire norme più perentorie per impedire assembramenti nelle case private, non è previsto un divieto, ma soltanto una “forte raccomandazione”. Scompare quindi per ora qualsiasi misura legata allo stop alle feste private. “Ma come possiamo mandare le forze di polizia a casa delle persone?” si chiedeva oggi un ministro.
Il ministro della Salute ha illustrato dei dati rilasciati venerdì dall’Istituto superiore di sanità secondo il quale il 77,6% dei contagi avviene in ambito familiare. Un collega del consiglio dei ministri gli ha detto “o blocchi gli spostamenti o per legge è impossibile farlo”. Il premier Giuseppe Conte ha cercato una soluzione : “Non possiamo introdurre una norma vincolante, ma il messaggio che deve passare a tutti i costi è questo: non organizzare eventi privati con tante persone e tenere la mascherina qualora siano presenti in casa non conviventi”.
La serie di riunioni è iniziata a metà pomeriggio al ritorno del premier e dei suoi ministri da Taranto, si è concluso a notte inoltrata, che si sono concluse soltanto con delle “forti raccomandazioni” ad indossare la mascherina persino nella propria abitazione in caso di con presenza con parenti, amici e conoscenti, e non ospitarne più di sei contemporaneamente, evitando feste.
A Palazzo Chigi il premier Conte insieme al ministro Francesco Boccia si sono collegati in video conferenza con Stefano Bonaccini, Nello Musumeci, e Giovanni Toti e in rappresentanza delle Regioni, ed il sindaco di Bari Antonio Decaro, Roberto Pella e Virginia Raggi per l’ Anci e Comuni, ed a tre rappresentanti delle Province.
Il Governo ha presentato delle misure che saranno inserite nel nuovo Dpcm: vietati gli sport amatoriali di contatto, previsto un limite di 30 persone per i ricevimenti successivi a matrimoni, comunioni, cresime e funerali, blocco dei i servizi di ristorazione per chi ha servizio al tavolo alle 24, e fino alle 21 senza servizio, sospese le gite scolastiche e le visite guidate.
Prevista una riformulazione della capienza dei palazzetti dello sport come richiesto dalle Regioni fino al 15% e comunque non superiore alle 1000 persone all’aperto e di 200 al chiuso, una norma questa che salva gli effetti delle precedenti ordinanze per le disposizioni sul mondo dello spettacolo.
Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha chiesto con insistenza delle misure di sostegno economico concomitanti al coprifuoco per bar e ristoranti costretti alle chiusure anticipate. Seguita dal sindaco di Bari Decaro che che evidenziato l’importanza di incentivare lo smart working, anche per limitare l’affollamento sui trasporti pubblici locali.
Gli autobus, le metropolitane, i tram ed i treni regionali sono un vero problema cruccio per molte Regioni, che assistono a dei picchi di affollamento che superano oltre l′80% del consentito. Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia, si è fatto portatore di una proposta avanzata da alcuni suoi colleghi, che prevederebbe lo svolgimento della didattica a distanza per gli ultimi anni di liceo. Il Governo ha garantito un supplemento di verifiche, ma fonti ufficiose del ministero dell’Istruzione hanno escluso che sia in cantiere un provvedimento a tal fine.
La riunione si è conclusa senza particolari attriti ed il ministro Boccia ha garantito che la cabina di regia si sarebbe riunita ogni settimana, al massimo dieci giorni, per un coordinamento permanente decisionale. Il ministro Speranza ha annunciato a sua volta il semaforo verde alla riduzione della quarantena a dieci giorni ed al singolo tampone per il ritorno in società. Successivamente il premier Conte ed il ministro Boccia hanno riunito i vari capi delle delegazione per un ultima verifica, mentre le Regioni si sono riconvocate in tarda sera per fare il punto della situazione.
Dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è arrivata la proposta che ha trovato assenso di poter emettere delle ordinanze ancora più restrittive, chiedendo che il ministero della Salute Speranza ed il Comitato tecnico scientifico avviino una valutazione di carattere scientifico che portino alla luce delle criticità che potessero essere sfuggite. Si mettono le mani avanti, perché nessuno, a torto o a ragione, vuole essere trascinato nuovamente nel caos della scorsa primavera. Il primo passo per non ricascare nei problemi precedenti verrà concretizzato martedì nel testo definitivo del Dpcm.
In tarda serata secondo quanto si apprende da fonti di governo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm con le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid. La firma è arrivata dopo aver ricevuto un riscontro dalle Regioni sul testo finale proposto dal governo.
Le misure anti contagio del nuovo Dpcm firmato saranno valide per i prossimi trenta giorni.