di REDAZIONE POLITICA
31.758 contagi e 297 morti, un centinaio in più in un solo giorno, costituiscono una pressione dei dati a livelli record, a cui si aggiunge la pressione delle piazze che continuano ad aggiornare il conto del disagio sociale e si infiammano con la protesta e con la violenza. Prima Torino, quindi Firenze, oggi Roma, con Campo de’ Fiori messa a soqquadro dai tafferugli. Pressioni questi che spingono Giuseppe Conte, ora investito anche da un pesante calo di consenso nel Paese, ad accelerare.
Il premier Conte sempre più solo ed in affanno ha offerto ai leader del centrodestra ( Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) un posto al tavolo delle consultazioni domenicali per mettere a punto il nuovo Dpcm, telefonando anche a Silvio Berlusconi, che è restato freddo dinnanzi all’offerta. Nella serata il concetto è stato esternato con la dovuta chiarezza espressa da un duro comunicato congiunto con Giorgia Meloni e Matteo Salvini : “Ravvedimento tardivo, non siamo disponibili a operazioni di Palazzo” affiancato dall’accusa di un tentativo, quello del premier Conte, proiettato più che alla collaborazione di trascinare le opposizioni “in responsabilità gravi”. Il luogo del confronto è il Parlamento, spiegano i leaders del centrodestra che non ci stanno a salire su una barca che ora ha di fronte un iceberg contro il quale rischia di affondare.
Chiusure mirate tra territori considerati più a rischio, ma anche l’ipotesi di fermare gli spostamenti tra regioni. Obiettivo frenare la corsa del Covid 19. A quanto apprende l’Adnkronos, sono queste le misure al vaglio del governo e di cui si è discusso nella riunione conclusasi da pochi minuti tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza che torneranno a vedersi domani.
Alla riunione di questo pomeriggio erano presenti anche il prof. Silvio Brusaferro (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), il prof. Franco Locatelli (presidente del Consiglio superiore di Sanità), il dr. Agostino Miozzo (coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico) ed il commissario Domenico Arcuri. Durante l’incontro, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, c’è stata un ampio confronto nel corso del quale gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’Istituto superiore di sanità, presentato ieri. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità.
All’esito dell’incontro il presidente Conte è rimasto in riunione con i soli capidelegazione per continuare il confronto politico. Alla fine di questa seconda riunione il ministro Speranza ha chiesto al Cts di riunirsi e di fornire al governo indicazioni specifiche su quei territori che al momento presentano maggiori criticità e necessitano di ulteriori misure restrittive rispetto al quadro normativo attuale. Il governo confida di ricevere una risposta da parte del Cts già in serata.
Nella giornata di oggi il Presidente Conte ha chiamato i Presidenti delle Camere Casellati e Fico, rappresentando la volontà del governo di avere già lunedì, se possibile, un confronto parlamentare in vista di un nuovo provvedimento che il Governo intende adottare già lunedì sera. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi. Conte inoltre ha contattato i leader delle opposizioni invitandoli a indicare un rappresentante delle rispettive forze politiche in modo da instaurare già domani un tavolo di confronto permanente con il Governo.
Domattina ci sarà un confronto del Governo con le Regioni e domani pomeriggio alle 15.30 è prevista una nuova capidelegazione, allargata ai ministri più direttamente interessati dalle questioni legate alla gestione della pandemia. Sempre domani alle ore 17 all’incontro si uniranno anche i capigruppo di maggioranza
Secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, la cabina di regia con le forze parlamentari, comprese le opposizioni, su informative e Dpcm sarà guidata dal ministro Roberto Speranza. Il premier Conte, secondo quanto apprende l’agenzia Adnkronos da fonti di maggioranza, riferirà lunedì in Parlamento sulle misure anti-Covid e sul nuovo Dpcm che dovrebbe essere varato, quindi, nella giornata di lunedì, mentre il Cts in corso sta riaggiornando l’elenco dei territori considerati più a rischio rispetto ai quali dovranno essere valutate nelle prossime ora misure più restrittive. Sembra inoltre prendere forza la possibilità di fermare gli spostamenti tra regioni, fatti salvi motivi di lavoro, salute e urgenza. Possibilità caldeggiata dal ministro della Giustizia e capodelegazione M5S, Alfonso Bonafede.
Mezza Europa è sulla rotta del lockdown, dopo Francia, Germania e Belgio, anche Austria, Grecia e Portogallo si allineano sulle restrizioni alla francese, così come il Regno Unito al di là della Manica.
Scuola in presenza fino alla seconda media. Il resto in Dad. Questa la proposta che sarebbe stata avanzata dal premier Giuseppe Conte sulla scuola, come riferiscono fonti di maggioranza “Dobbiamo fermare la curva dei contagi che in questo momento, purtroppo, continua a crescere” ha sottolineato in una nota il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Giancarlo Cancelleri. “Se necessario, valuteremo chiusure di due o tre settimane per quelle zone che in questi giorni presentano numeri più preoccupanti”.
Il premier Conte vuole arrivare a ridosso dell’8 novembre, per decidere su una “chiusura” dell’intero Paese, cioè 15 giorni dopo la scelta di chiudere bar e ristoranti alle 18 e limitare gli spostamenti delle persone — un’accelerazione sulle misure locali è stata imposta dai numeri. Altri 31 mila contagi in 24 ore, davvero troppi per poter aspettare ancora.
Il Presidente del Consiglio avrebbe intenzione di firmare un nuovo Dpcm, il 14° decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, Lunedì sera con cui il governo potrebbe fare tre cose:
– chiudere i confini tra le Regioni per provare a rallentare la corsa del virus;
– chiudere i centri commerciali durante il fine settimana
– chiedere alle Regioni con gli indici di contagio più elevati di indicare una serie di «zone rosse» locali e le attività che dovranno essere limitate.
Tutto questo lo farà dopo le comunicazioni al Parlamento, che dovrebbero tenersi alle 12 alla Camera e alle 17 in Senato.