di REDAZIONE CRONACHE
Nel giorno in cui sono stati comunicati 21.052 nuovi casi su 194.984 tamponi e 662 morti, arrivano le indicazioni dal Ministero dell’Interno alle prefetture sul nuovo Dpcm e sulle attività straordinarie con le quali si vuole evitare un ritorno dell’epidemia. Nuove regole per chi rientra dall’estero, controlli rinforzati per evitare assembramenti e spostamenti vietati e lavoro di programmazione per far ripartire la scuola.
Autocertificazione
Nella circolare del Viminale si ricorda che per le situazioni di necessità che permettono, insieme ai motivi di salute e di lavoro, di spostarsi comunque ci vuole l’autocertificazione. Tra queste «può farsi rientrare a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza».
Chi arriva dall’estero
Chi entra in Italia dal 10 dicembre al 15 gennaio e proviene da uno dei Paesi dell’Unione Europea (o Andorra, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Regno Univo, Svizzera o principato di Monaco) dovrà fare un tampone molecolare o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti all’arrivo sul territorio nazionale. Questa è una delle novità più importanti. Dal 21 dicembre al 6 gennaio le regole saranno più restrittive, perché il tampone basterà solo se l’ingresso avviene per motivi di lavoro, studio, salute, urgenza o per rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione. Chi invece viaggia per turismo dovrà sempre fare la quarantena dopo l’ingresso. Chi invece arriva da Paesi extra europei (sempre che non esistano i motivi appena elencati), da ora al 15 gennaio ha comunque l’obbligo di quarantena. Stessa regola varrà per gli italiani che si trovano all’estero per motivi di turismo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, anche se sono partiti prima o rientrato dopo quelle date.
Controlli rinforzati
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha spiegato che nel periodo natalizio aumenteranno i controlli. Verranno impiegati 70 mila agenti per verificare il rispetto delle regole. Le verifiche riguarderanno anche frontiere e aeroporti. Riguardo allo shopping natalizio, «toccherà a ognuno di noi fare in modo di evitare che ci siano file di persone ravvicinate». Nella circolare ai prefetti, il Viminale chiede massima attenzione ai controlli nelle arterie del traffico e nelle stazioni, alla luce delle regole del Dpcm sul blocco degli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno.
Le eccezioni di Giani
Il governatore toscano Eugenio Giani in un’ordinanza prevede alcune deroghe al divieto di spostamento tra i comuni il 25, il 26 e il primo gennaio. Si potrà ad esempio andare, restando in Toscana, nelle seconde case, a fare manutenzione delle imbarcazioni, a praticare l’agricoltura in terreni distanti, a funghi, oppure ad acquistare beni di consumo necessari se nei comuni intorno ci sono punti vendita più convenienti.
Maggiori test a scuola
Con la riapertura al 75% delle superiori il 7 gennaio dovrà esserci anche un aumento dei tamponi e dei test antigenici rapidi. «Stiamo chiedendo una corsia preferenziale», ha detto la ministra all’Istruzione Lucia Azzolina. Il Viminale chiede ai prefetti di attivare un piano per le scuole con i Comuni e le aziende dei trasporti. Se ci sono criticità che fanno fallire quel coordinamento, al quel punto il procedimento avviato viene chiuso dalla Regione. Spetterà al presidente a quel punto lavorare per la riapertura o decidere di non farla partire.
Negozi aperti fino alle 21
Fino al 6 gennaio i negozi potranno restare aperti fino alle 21 in tutto il Paese. Divieto di apertura invece per i centri commerciali nei festivi natalizi e nei week end. In questo caso fanno eccezione i negozi di alimentari. Potranno restare aperti durante le feste anche i negozi di fiori e prodotti agricoli.