di ANTONELLO de GENNARO
Dopo i soliti articoli “su commissione” apparsi sulla stampa locale a Taranto in relazione alla copertura dei parchi minerale e fossile dello stabilimento ILVA di Taranto, la società CIMOLAI è passata giustamente alle vie legali per tutelare la propria consolidata immagine, smantellando la posizione di ARCELOR MITTAL ITALIA, per tutelare la propria immagine e reputazione dopo le accuse ricevute dai “furbetti” (o “furbette” ?) della multinazionale franco-indiana dell’acciaio.
La battaglia legale tra le due aziende è deflagrata dopo alla decisione dei franco-indiani di Arcelor Mittal Italia di bloccare ed impedire il completamento dei lavori della copertura dei parchi Minerale e Fossile (quasi conclusi il 99,5% del Parco Minerale e il 96% del Parco Fossile) per recedere dal contratto per il completamento. Un comportamento quello della società guidata in Italia da Lucia Morselli, che non stupisce questo giornale, che ben ricorda le furbesche operazioni dei franco-indiani pur di non onorare il contratto inizialmente stipulato che prevedeva degli investimenti per oltre 4 miliardi e mezzo di euro, mai effettuati.
La posizione ed il comportamento arrogante di Arcelor Mittal Italia erano stati resi noti lo scorso 20 ottobre dinnanzi alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, dove nel corso dell’audizione l’ingegner Marco Sciarra della Cimolai, è stata acquisita la corrispondenza con la Morselli, che il nostro giornale è riuscito ad avere, e di cui vi offriamo in esclusiva la lettura del documento originale.
CIMOLAI-correttaDopodichè sono usciti gli articoli di “fiancheggiamento” dei soliti organi di stampa “beneficiari” delle mancette pubblicitarie di Arcelor Mittal Italia, che hanno costretto la Cimolai a smentire con un comunicato stampa, quanto è stato pubblicato da qualche disinformato (o telecomandato) giornalista locale. Comunicato che pubblichiamo di seguito nella sua versione integrale:
Comunicato-Stampa-Cimolai-La realizzazione di due enormi capannoni sono ormai quasi terminati dalla Cimolai, e non risulta alcuna contestazione da parte di ArcelorMittal sui lavori sinora effettuati che possa giustificare in alcun modo le fatture pagate in estremo ritardo guarda caso proprio dopo la “rivoluzione” del management conseguente all’ arrivo di Lucia Morselli alla guida come amministratore delegato della filiale italiana del gruppo franco-indiano. Non si capisce di fatto la logica che ha indotto Arcelor Mittal Italia a defenestrare la Cimolai proprio in dirittura d’arrivo finale dei lavori di copertura, circostanza questa che dimostra ancora una volta l’arroganza della Morselli, ed il suo totale menefreghismo nei confronti della città e dei fornitori.
La Cimolai ha adito le vie legali (giustamente secondo noi) applicando rigorosamente quanto previsto dal contratto con Arcelor Mittal Italia dopo i vani ripetuti tentativi di composizione dello scontro, a cui la Morselli si è rifiutata di dare seguito sfuggendo, come suo stile, al confronto ed in questo caso ad un contradittorio negoziale.
Il comunicato della Cimolai evidenza senza alcun ombra di dubbio che i contratti sono stati rescissi, non per proprio inadempimento, ma bensì per decisione unilaterale di ArcelorMittal che ha deciso unilateralmente di recedere dagli impegni contrattuali ed economici. Una decisione ingiustificata per la quale la Cimolai si è riservatao espressamente ( e giustamente) ogni azione a tutela del proprio operato e della propria consolidata immagine e reputazione internazionale .
L’impresa di Pordenone in passato ha realizzato le paratie per il nuovo Canale di Panama, lo stadio olimpico di Atene e la stazione della metropolitana a Ground Zero. Tutti lavori di grade complessità e bellezza, come quel Millennium Stadium di Cardiff che nel 2017 ha ospitato la finale di Champions League Juventus-Real Madrid, e per la cui inaugurazione, nel 1999, il principe Carlo volle stringere la mano all’ex operaio Armando, oggi 90enne. Le prossime consegne dell’azienda friulana prevedono la realizzazione delle tribune e della copertura mobile per lo svolgimento del torneo tennistico Roland Garros e la realizzazione della cupola Al Wasl Plaza, cuore di Expo Dubai 2020, e lo stadio Al Bayt, eretto in Qatar in vista dei Mondiali di Calcio del 2022.
A questo punto bisognerà attendere l’incontro previsto per venerdì prossimo 11 dicembre, data prevista per la stipula dell’ ennesimo accordo tra il Governo italiano ed Arcelor Mittal. Lo Stato, tramite Invitalia, entrerà nel capitale sociale di Am Investco Italy per il momento con una quota del 50% della azioni. Una percentuale molto rischiosa, in quanto dovendo il Governo nominare il Presidente del CdA, ed i franco indiani l’ amministratore delegato (che dovrebbe essere ancora la Morselli), e con una paritaria distribuzione dei 6 membri del consiglio di amministrazione, in caso di conflitto fra i soci la società sarebbe di fatto “bloccata” in mancanza di un socio di maggioranza.
L’ennesima furbata di Arcelor Mittal, e l’ennesimo “scivolone” di una mala gestione politica del governo a trazione M5S-Pd, sulla pelle dei lavoratori, delle imprese dell’indotto e dei cittadini di Taranto.