di REDAZIONE POLITICA
Silvio Berlusconi prova a ricompattare Forza Italia affidando un ruolo di primo piano al numero due del partito, Antonio Tajani, nominandolo coordinatore unico con il compito di interloquire con il governo Draghi e di fatto gli consegna ufficialmente le “chiavi” del Movimento sul piano operativo in un momento politico delicato, che vede l’Italia alle prese con un’emergenza pandemica senza precedenti e proprio quando Fi ‘ritorna’ a Palazzo Chigi (con tre ministri ) in una maggioranza atipica di unità nazionale con la Lega e il blocco giallorosso M5S-Pd-Leu.
Di fatto, però, il partito resta nelle mani del Cavaliere fondatore, leader e presidente, che già in passato si è fatto affiancare dalla figura di un coordinatore, dalle fortune alterne, come insegna la più che ventennale storia azzurra, iniziata nel ’94.
‘Vice’ di Tajani è Anna Maria Bernini capogruppo al Senato, , inizialmente data in pole come ministro del Governo Draghi fino all’ultimo momento e poi rimasta fuori dalla partita. Senatore è anche il nuovo responsabile del Dipartimento economia di Fi che prende posto di Brunetta: si tratta di Massimo Ferro. Un’altra fedelissima di Arcore e anche lei eletta a palazzo Madama, Licia Ronzulli diventa invece responsabile per i rapporti con gli alleati, con delega a coordinare, su indicazione del Cavaliere, le strategie comuni agli altri partiti della coalizione di centrodestra per le iniziative e per il programma. Un ruolo, che la Ronzulli già esercitava di fatto ed ora è stato “ufficializzato”.
Dopo la “promozione” di Maristella Gelmini a ministro, sempre il Cavaliere ha indicato al suo posto, quale facente funzioni di capogruppo alla Camera, Roberto Occhiuto. Ma, l’ex premier vuole che Occhiuto resti il candidato azzurro per la presidenza della Regione Calabria.
Le nomine suonano per molti soprattutto tra i senatori, come una “ricompensa” e una sorta di riequilibrio dopo la promozione di tre deputati a ministro (Gelmini-Carfagna-Brunetta), è stata decisa oggi durante un pranzo di lavoro ad Arcore, dove Berlusconi ha voluto ridisegnare la geografia interna del partito, provando a ricompattare una Fi sempre più dilaniata dalla lotta tra sovranisti e moderati, tra filosalviniani e centristi di rito “lettiano”, ma anche tra chi semplicemente pensa al ‘dopo Silvio’ e chi, invece, vuole smarcarsi da un centrodestra a trazione Salvini-Meloni.
I deputati Guido Della Frera, il torinese Osvaldo Napoli berlusconiano della prima ora e parlamentare di lungo corso, e Daniela Ruffino hanno lasciato il gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera dei Deputati. I tre deputati transitano ora al gruppo Misto, ma l’approdo dovrebbe essere per dar vita alla componente ‘Cambiamo‘ con 8 parlamentari. Raccontano che si tratta di un primo passo per la creazione di un nuovo contenitore politico, di stampo centrista, che va oltre Forza Italia e, forse, lo stesso perimetro del centrodestra.
L’addio dei tre deputati di Forza Italia, era nell’aria da diverso tempo secondo quanto riferiscono fonti forziste, in quanto schierati apertamente contro la linea filo “sovranista” del partito, ed adesso i tre parlamentari guardano con interesse al progetto messo in campo da Toti.