Tracce della criminalità italiana dietro il traffico di migranti via mare. Infatti lo scafista che trasportava profughi siriani, alla guida di un’imbarcazione a motore di dieci metri, il quale ha lanciato l’allarme per un’avaria al motore , intorno all’una di notte, era di Taranto. Dopo il suo SOS sono scattate immediatamente le ricerche da parte della Guardia Costiera, utilizzando due motovedette e un aereo, che ieri sera intorno alle otto, hanno individuato l’imbarcazione a circa venti miglia al largo di Santa Maria di Leuca. A bordo vi erano presenti sei uomini, dichiaratasi di nazionalità siriana, due donne bulgare ed un italiano, originario e residente a Taranto. Nessun dubbio che quest’ultimo fosse stato lo scafista che stava trasportando i profughi in Italia .
Il sostituto procuratore di turno, Giuseppe Capoccia, ha disposto immediatamente l’arresto del tarantino con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’imbarcazione è quindi stata rimorchiata fino al porto di S. Maria di Leuca ove è stata posta sotto sequestro. Invece gli immigrati i quali godono tutti di buone condizioni di salute dopo essere stati identificati, sono stati trasferiti in un centro di accoglienza.
I militari della Guardia Costiera hanno verbalizzato le testimonianze dei trasportati, in base alle quali è stato ricostruito che il viaggio della speranza era iniziato qualche giorno prima in Grecia. Le indagini dell’ Autorità Giudiziaria adesso proseguono con il fine di verificare ed accertare se lo “scafista” tarantino arrestato sia stato l’organizzatore della traversata o, invece come al momento sembrerebbe più probabile, un semplice scafista. Nelle prossime ore verrà sottoposto all’interrogatorio di convalida dal parte del Gip, innanzi al quale dovrà spiegare non poche cose, compresa la presenza delle due donne bulgare trovate a bordo.