di REDAZIONE POLITICA
Con la Lega di nuovo al governo a Salvini sono rimasti ben pochi nemici, espressione della vecchia maggioranza, ai quali fare la guerra non potendo più attaccare Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, sinora suoi bersagli preferiti ed adesso alleati nel Governo Draghi , riconfermati ministri . Adesso il principale “nemico” da mandare a casa si chiama Domenico Arcuri attuale commissario all’emergenza sanitaria, anche per non lasciare spazio d’azione politica a Giorgia Meloni, la leader di FdI che ha depositato alla Camera una durissima interrogazione per denunciare “inefficienze e zone d’ombra” della gestione commissariale, invocando per l’ennesima volta la rimozione del capo.
“Mi aspetto un piano vaccinale serio e rapido, con il licenziamento di Arcuri che ha fallito, e un progressivo ritorno alla vita, con la riapertura nelle prossime settimane di tante attività”, ha dichiarato Matteo Salvini alle porte del Consiglio dei ministri convocato per a varare le nuove misure anti-Covid. Un attacco che lo staff del commissario Arcuri ha subito definito un “attacco strumentale” necessario al leader della Lega per mantenere quella posizione, che la partecipazione nell’esecutivo di governo ha di fatto smorzato.
Da due settimane Arcuri si è eclissato dalla scena pubblica deciso a mantenere un basso profilo, scelta pressoché obbligata, facendo sapere tramite i suoi collaboratori di “essere impegnato a lavorare ventre a terra come ha sempre fatto“. Prima, dalla crisi di governo, ha cancellato il consueto punto stampa settimanale sul piano vaccinale, desiderato dal precedente esecutivo Conte. Adesso il commissario Arcuri in attesa di poter incontrare di persona il premier Draghi, resta in silenzio per rispettare la consegna del silenzio che Palazzo Chigi ha raccomandato a tutti, a partire dai ministri. Nel frattempo ha inviato alla Presidenza del Consiglio un resoconto dettagliato di tutte le attività svolte sinora dalla struttura commissariale.
Un dossier quello presentato da Arcuri per cercare di dimostrare che a dispetto delle inchieste giornalistiche e delle magistrature la risposta del Governo all’emergenza è stata all’altezza della sfida che non è finita in quanto resta ancora molto da fare. Il commissario di Governo continua a cercare di battagliare con le case farmaceutiche sulla consegna delle dosi dei vaccini che stanno avvenendo con un preoccupante ritardo.
Inoltre lo staff di Arcuri pone in evidenza che l’incarico assegnato al commissario Arcuri non rientra nello “spoil system”, cioè non decade con la fine del governo che lo aveva nominato, il 18 marzo 2020. Infatti l’art. 122 del Dl 18 prevede che: “Il commissario opera fino alla scadenza dello stato di emergenza e delle relative eventuali proroghe”. che scadrebbe il prossimo 30 aprile. Quindi, per mandarlo via, sarà necessario revocarlo.
Pungenti le critiche arrivate pure dal professor Carlo Cottarelli: “Non giudico il suo operato da commissario (ci pensano altri) ma è assurdo che un compito tanto delicato sia affidato a chi è anche ad di Invitalia“, ha commentato via Twitter l’economista. “Non è possibile far bene due lavori così impegnativi. O l’uno o l’altro”.