di REDAZIONE POLITICA
Il prefetto Lamberto Giannini è il nuovo capo della Polizia di Stato, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza , nel gennaio dello scorso anno era stato nominato Capo segreteria del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministro degli Interni, ed è presidente del Casa, il Comitato di Analisi strategica antiterrorismo.
Il Consiglio dei ministri lo ha nominato la scorsa settimana, come successore alla guida della Polizia, del prefetto Franco Gabrielli, nominato dal premier Draghi a sottosegretario alla Presidenza con delega ai Servizi. Una scelta di continuità quella di Palazzo Chigi e lo preferito rispetto alle candidature che il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese aveva proposto . Il Governo Draghi con la sua nomina non poteva fare una scelta migliore.
Giannini per formazione, cultura ed anche stretta amicizia personale è l’erede naturale di Franco Gabrielli con il quale condivide una certa maniera di gestire la Polizia. Formatosi alla “scuola” della Digos, è da sempre legatissimo ai suoi uomini, abituato ad analisi a 360° con la capacità di disporre interventi in tempi rapidissimi, fortemente convinto che è possibile gestire la “strada” soltanto capendone le ragioni, quindi interpretandola e studiandola.
La storia professionale di Lamberto Giannini parla molto bene per lui. Sposato con una collega dirigente della Polizia di Stato, due bimbi piccoli accompagnati a scuola ogni mattina, Giannini adora la famiglia. E’ l’esatto contrario del poliziotto altezzoso, un romano sincero dallo sguardo buono, sempre sorridente disponibile con chiunque , un attento “ascoltatore”. Negli ultimi 20 anni è stato sicuramente il poliziotto italiano maggiormente coinvolto nella lotta al terrorismo partendo da quello interno, per finire a quello internazionale.
Alla Digos della Questura di Roma dove ha lavorato in passato anche insieme a Gabrielli, per poi guidarla fino al 2015 – ha indagato e arrestato i vertici delle Nuove brigate rosse, ed i responsabili degli omicidi dei professori Massimo D’Antona e Marco Biagi. Ha arrestato personalmente alcuni di quei brigatisti che avevano in mente di creare una nuova struttura e stagione del terrore in Italia, scoprendo anche il loro “covo” dove era conservato tutto l’archivio, che ha consentito ai suoi uomini di smantellare completamente.
E’ la garanzia dei questori della Capitale in occasione delle continue manifestazioni di piazza. “Giannini ha dedicato una vita alla gestione delle manifestazioni di piazza” ricorda l’ex questore di Roma Francesco Tagliente di origini tarantine (attualmente prefetto in quiescenza) “Se da Questore di Roma non ho avuto problemi lo devo a Lamberto Giannini che da Dirigente della Digos con le sua analisi riusciva ad anticipare gli scenari che avremmo dovuto pianificare, e in fase di gestione era sempre in prima fila. Non solo un grande poliziotto quindi. Come Capo della Polizia da oggi abbiamo anche un grande sarto istituzionale e sociale come pochi. Un grande motivatore e cultore del lavoro di squadra. E a proposito di squadra ve lo presento con una foto storica, appena entrato in Polizia, con la sua prima squadra, quella della Sala Operativa della Questura di Roma“
Alla Questura di Roma il nuovo capo della Polizia ha capito e collegato i riferimenti degli Ultras che collegavano le curve violente degli stadi, l’estremismo politico e la criminalità organizzata. Nel 2015 Giannini ha lasciato la Questura di Roma venendo nominato Capo del Servizio Antiterrorismo della Polizia in tutt’ Italia.
Giannini ha attuato il suo metodo nella lotta alle Brigate rosse e alla criminalità, anche contro l’Isis, applicando e disponendo un capillare controllo del territorio, in maniera tale da poter prevenire e bloccare ogni rischio di attacco. E’ stato grazie alle sue capacità organizzative e decisionali che gli uomini dell’ antiterrorismo della Polizia di Stato hanno intercettato alle porte di Milano un albanese che aveva acquistato una pistola, ed era pronto ad usarlo. In Puglia a Bari vengono scoperte le tracce dei viaggi di uno dei killer del Bataclan e grazie all’ analisi dei documenti di viaggio, è stato possibile arrestare i fiancheggiatori che si preparavano a a colpire sul territorio italiano.
Mentre mezza Europa si è trovata sotto attacco del terrorismo islamico, da Parigi a Londra passando per Berlino e Manchester l’ Italia sinora è stata immune. Adesso Il nuovo Capo della Polizia si troverà a gestire delle situazioni molto complicate poichè la crisi economica derivante dalla pandemia del Covid rischia di sconfinare in una crisi sociale che potrebbe creare non pochi problemi all’ ordine pubblico.
“Mi congratulo con il prefetto Lamberto Giannini che è il nuovo capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza”, ha commentato il ministro Luciana Lamorgese, aggiungendo: “La nomina è stata deliberata dal Consiglio dei Ministri – su proposta del ministro dell’Interno – in virtù di un curriculum di eccellenza e di un apprezzamento sulle qualità personali e professionali, condiviso a tutti i livelli istituzionali, che la rendono ancor di più solida garanzia per i cittadini e per le forze di polizia“. In realtà sino all’ultimo la candidata del ministro Lamorgese era l’attuale vice capo vicario della polizia Maria Luisa Pellizzari.
Al Prefetto Giannini sempre molto cortese e collaborativo con la stampa ed il nostro giornale vanno i nostri più sinceri auguri di buon lavoro ed i complimenti per questo incarico che corona la sua lunga attività nella Polizia al servizio dello Stato e dei cittadini.