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22 Novembre 2024 08:15

SECONDO UNO STUDIO “CON 500.000 VACCINI AL GIORNO ” L’EMERGENZA POTREBBE FINIRE AD AGOSTO”

Oltre 9 milioni le somministrazioni. La prossima settimana 1 mln di dosi Pfizer, 500mila Moderna e 1,3 mln AstraZeneca. Uno studio dell’Istituto superiore di Sanità e della Fondazione Bruno Kessler analizza tre possibili scenari: nella peggiore delle ipotesi si finirà tra 21 mesi.

di REDAZIONE POLITICA

L’emergenza Covid secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e della Fondazione Bruno Kessler pubblicato qualche giorno fa, potrebbe finire ad agosto, quando è ipotizzabile una ripartenza dell’Italia verosimilmente per agosto, alla condizione di riportare al più presto i contagi a 50 ogni 100 mila abitanti a settimana (oggi sono oltre 4 volte tanti), vaccinare 500 mila persone al giorno e riaprire gradualmente tenendo l’Rt a 1 in modo da bilanciare l’effetto vaccini con l’allentamento delle misure. I nuovi decessi si attesterebbero tra i 10 e i 30mila, con una letalità del virus simile all’influenza.

Con 240mila dosi al giorno che si riesca a somministrare 4 dosi di vaccino al giorno per ogni mille abitanti (240 mila al giorno in totale), che si arrivi a coprire il 75 per cento della popolazione, che le fasce deboli siano protette in via prioritaria, che i vaccini prevengano anche l’infezione (non solo la malattia) e che il loro effetto duri almeno un paio d’anni. Se c’è questa condizione ci si può aspettare “il ritorno a uno stile di vita identico a quello pre pandemia nel giro di 7-15 mesi”.

Se la campagna vaccinale procedesse invece al ritmo di 2 dosi al giorno per ogni mille abitanti (e qui si delineano gli scenari peggiori) cioè con con 120mila dosi al giorno, la campagna durerebbe 2 anni, la mortalità salirebbe e per allentare del tutto le misure di contenimento servirebbero 21 mesi.

Queste le variabili: la prima: quanto dura l’«immunità» su chi viene vaccinato? Se l’effetto del farmaco scomparisse prima di un anno, o addirittura dopo 6 mesi, a partire dal prossimo autunno, o comunque dalla fine dell’anno, ci sarebbe nuovamente la necessità di misure di contenimento forti per evitare una ripartenza del virus (…). L’altra variabile indipendente dalle politiche sanitarie è quella delle varianti del virus. L’analisi ipotizza che le varianti possano fare aumentare la trasmissibilità del virus 20, 40, 60 e 80 per cento in più rispetto a quello originario. Ovviamente anche la mortalità sarebbe più alta con un virus che si diffonde in modo più rapido, e già con un’ipotesi di una maggior trasmissibilità sopra il 20 per cento l’ipotesi «Zero Covid» sarebbe difficile da raggiungere in 2 anni. 

Il ritmo delle vaccinazioni si sta assestando su 250mila al giorno

Il Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo al termine della visita in Calabria e Sicilia per verificare come migliorare e incrementare il sistema delle somministrazioni in tutto il paese affinché si arrivi “rapidamente ad un’omogeneità di risultati a livello nazionale e nessuno rimanga indietro”. Figliuolo ha anche ribadito che il ritmo giornaliero delle vaccinazioni si sta assestando su 250mila al giorno. L’arrivo “imminente” di un quantitativo “importante” di vaccini rappresenta “la premessa di un cambio di passo effettivo” della campagna vaccinale, “sempre nel rispetto delle priorità fissate dal governo”.

Fino a oggi in Italia sono 9.017.095 le dosi di vaccino anti-covid somministrate, per un totale di 2.862.386 persone vaccinate già con prima e seconda dose. Secondo i dati contenuti sul report vaccini anti-covid19 delle 10.968.780 di dosi consegnate alle Regioni ne sono state iniettate l′82.2%. Sono 7.668.180 le dosi fornite da Pfizer/BionTech, 826.600 quelle inviate da Moderna e 2.474.000 quelle consegnate da AstraZeneca.

Già da domani arriveranno in Italia altre 2.800.000 di dosi di vaccino, che saranno consegnate tutte entro i primi giorni di aprile e porteranno il totale dei vaccini arrivati in Italia nel primo trimestre a oltre 14 mln. “La prossima settimana arriveranno oltre un milione di dosi Pfizer, oltre 500 mila dosi Moderna e oltre 1 milione e 300 mila AstraZeneca, e questo è il preludio ad aprile per avere nel mese un massiccio afflusso di dosi che consenta di utilizzare appieno gli hub che stiamo andando a costruire. Non esiste alcuna disparità tra le regioni” ha affermato Figliuolo, dopo la sua visita all’hub di Messina. 

Una nota dell’ufficio del Commissario, rende noto che in Calabria si procederà al potenziamento della struttura vaccinale già operante a Cosenza grazie all’arrivo di altri assetti sanitari da lunedì prossimo, mentre la capacità del presidio di Taurianova verrà raddoppiata, sempre grazie a personale sanitario della Difesa. Al Pala Fiera di Catanzaro sarà inoltre realizzato insieme alla Protezione Civile un hub vaccinale che verrà gestito dalla Croce Rossa Italiana, la quale opererà anche negli hub di nuova costituzione di Siderno e Corigliano Rossano.

In Sicilia invece le capacità vaccinali verranno incrementate con la creazione di un ulteriore hub al Palazzetto dello sport di Messina, oltre all’aggiunta di sei nuove linee presso l’Ospedale militare cittadino, che sarà operativo e aperto alla cittadinanza nella prima metà di aprile. A Catania la visita ha interessato l’Hub San Giuseppe La Rena e il punto vaccinale dell’ospedale San Marco. “E’ stata una due giorni sul campo molto utile – dice il generale – che ha fornito riscontri positivi per ciò che riguarda la soluzione per migliorare le capacità reali e potenziali” dei punti vaccinali. “Visite come queste – ha aggiunto – si svolgeranno a breve anche nelle altre Regioni, per conoscere da vicino gli sforzi in corso nella campagna vaccinale da parte delle amministrazioni e degli operatori, con l’obiettivo di acquisire e condividere buone prassi”.

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