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22 Novembre 2024 02:54

UFFICIALE DELLA MARINA ARRESTATO PER SPIONAGGIO MILITARE CON LA RUSSIA: “HA DATO DOCUMENTI SEGRETI NATO AI RUSSI”.

Il capitano di fregata della Marina Militare italiana in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa e l'ufficiale russo distaccato presso l’ambasciata di Mosca a Roma, dopo uno scambio di documenti e soldi, sono stati fermati dai Carabinieri del ROS insieme ai "servizi" dell' AISI

di REDAZIONE POLITICA

Il capitano di fregata Walter Biot della Marina Militare italiana è stato arrestato ieri sera, martedì 30 marzo, dai Carabinieri del ROS, che lo hanno fermato in un parcheggio della Capitale, assieme ad un ufficiale delle forze armate russe, probabilmente in forza all’ FSB il servizio segreto russo, entrambi accusati di gravi reati attinenti allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato. La brillante operazione è avvenuta durante un incontro clandestino tra i due, sorpresi proprio mentre l’ufficiale italiano cedeva al militare russo dei documenti “classificati” NATO in cambio di 5mila euro in contanti.

La prima segnalazione sui rapporti tra i due è arrivata qualche mese fa dall’ Aisi, l’agenzia per la sicurezza interna guidata dal generale Mario Parente (ex comandante del ROS dei Carabinieri), con il fattivo supporto dello Stato Maggiore della Difesa, che fatto attivare le procedure per controllare i movimenti dei due. Per non farsi smascherare il capitano Biot avrebbe fotografato documenti militari classificati dal monitor del computer e poi li avrebbe scaricati in una pen-drive da consegnare all’ufficiale delle forze armate russe.

Gli incontri tra la spia russa e l’ufficiale “traditore” della Marina italiana, che sembra avesse bisogno di soldi per un grave problema di famiglia, andavano avanti da diversi mesi e si svolgevano sempre nell’auto, all’interno della quale gli investigatori erano riusciti a piazzare microspie e telecamere, riuscendo così a immortalare i continui rapporti. Ieri il colpo di scena: Biot si è presentato all’appuntamento con una vettura diversa dal solito, non la solita auto sotto controllo. A quel punto i Carabinieri del Ros, una volta monitorato e accertato lo scambio di documenti, hanno deciso di intervenire e hanno fermato i due prima che si dileguassero. Il funzionario russo avrebbe anche tentato la fuga ma è stato subito bloccato dai militari dell’ Arma-. Chiuso in un ostinato mutismo, dopo aver fatto presente di essere un diplomatico russo, dal momento del fermo ha rifiutato di bere e mangiare

il capitano di fregata della Marina Militare, Walter Biot 

Walter Biot classe ’66, fotografava documenti militari classificati dal monitor del computer. E, poi, li scaricava in una ‘pendrive’ che consegnava all’ufficiale delle forze armate russe. La sim dati, che è stata sequestrata, verrà adesso analizzata dagli investigatori.  Secondo fonti dell’Amministrazione Usa i documenti riservati che sarebbero stati venduti alla Russia dall’ufficiale infedele non rivestirebbero,  “un’importanza di particolare rilievo” per la sicurezza italiana e della Nato, anche se confermano l”attivismo’ di Mosca nei confronti dell’Alleanza atlantica.

Il capitano di fregata della Marina italiana ha fatto parte anche della commissione esaminatrice per aspiranti allievi marescialli. Per molti anni è stato imbarcato, prima su cacciatorpedinieri poi sulla portaerei Garibaldi. Nel 2010 è passato allo Stato maggiore della Marina militare, presso l’ufficio stampa. Intorno al 2016 è transitato al Gabinetto del ministro della Difesa (Pinotti n.d.r.), occupandosi di cerimoniale, comunicazione e relazioni esterne. Dopo un paio di anni, nel 2018, il passaggio allo Stato maggiore della Difesa, all’ufficio Politica militare ha prestato in servizio nello Stato Maggiore della Difesa, il comando di tutte le forze armate italiane, che ha sede in via XX Settembre a due passi dal Quirinale. Un incarico quindi che gli avrebbe consentito di avere accesso ad una vasta area di informazioni sull’attività della nostra Difesa, ma anche di quella dell’Alleanza Atlantica NATO.  

Tra le delicate mansioni svolte nel reparto in cui lavorava Biot – che negli scorsi anni aveva lavorato fra l’altro nello staff dell’Ufficio Relazioni Esterne dello Stato Maggiore Difesa – anche il coordinamento in ambito Stato Maggiore e per gli aspetti di competenza dei rapporti con organi esterni all’Amministrazione Difesa (compresa quindi la gestione di dossier classificati che riguardano comandi alleati, Nato e le ambasciate straniere) per armonizzare in un’unica visione politico-militare le esigenze e i programmi della Difesa.

L’ufficiale corrotto della Marina militare risponde dell’ accusa di aver venduto ai “servizi” russi dei documenti riservati,  che riguarderebbero i sistemi di telecomunicazione militare, è stato tradotto in carcere militare, dopo la perquisizione della sua abitazione. L’esame del materiale rinvenuto sequestrato nell’appartamento del militare corrotto avrebbe confermato che oltre a dossier militari italiani, avrebbe ceduto anche dei documenti “top secret” della NATO così mettendo a rischio non solo la sicurezza nazionale, ma anche quella degli altri Paesi dell’ alleanza atlantica.

Palazzo Caprara sede dello Stato Maggiore della Difesa

Questa non è la prima volta che vengono alla luce rapporti tra italiani corrotti ed i servizi russi per la cessione di materiale riservato. Sinora era avvenuto quasi sempre per attività industriali, mentre questa volta il tradimento dell’ufficiale corrotto della Marina Militare ha aperto uno scenario inquietante sul quale anche il Ministero della Difesa italiano dovrà fare delle necessarie verifiche.

La Procura militare di Roma aprirà oggi formalmente un fascicolo d’inchiesta sull’arresto degli ufficiali italiano e russo. Le ipotesi di reato astrattamente configurabili sono due: rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio e procacciamento di notizie segrete, a scopo di spionaggio. Lo ha confermato all’ANSA il procuratore militare di Roma, Antonio Sabino. L’udienza di convalida per Walter Biot , richiesta dal pm titolare dell’indagine Gianfederica Dito, si svolgerà domani in collegamento da remoto dal carcere di Regina Coeli dove è detenuto.

Un episodio gravissimo che conferma come anche il nostro Paese sia coinvolto nella nuova strategia offensiva russa. Oltre alle attività di influenza denunciate negli ultimi anni, a partire dalle campagne di disinformazione lanciate su profili social anonimi e le notizie diffuse da organi vicini al Cremlino per delegittimare il Governo italiano, adesso c’è la prova di un’iniziativa dichiaratamente ostile, come lo spionaggio. Ma ancora una volta i “servizi” segreti italiani hanno dimostrato l’alto livello di professionalità e prevenzione a tutela del nostro Paese.

L’ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov

L’ufficiale russo, che era in servizio presso l’ Ambasciata russa in Italia, e quindi in possesso di passaporto diplomatico, è stato immediatamente espulso dal Ministero degli Esteri italiano insieme al suo diretto superiore: lo status di diplomatico impedisce infatti che possano essere arrestati. La Farnesina ha immediatamente convocato ufficialmente al ministero l’Ambasciatore russo Sergey Razov al quale sono state comunicate le misure adottate dall’Italia. Lo ha reso noto il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni. Da chiarire il coinvolgimento diretto della Federazione Russia e le eventuali implicazioni di altri agenti dei “servizi “russi in Italia.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha reso noto che In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore russo in Italia, abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda. Ringrazio la nostra Intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese”.

L’ ambasciata russa a Roma ha auspicato – attraverso fonti dell’ambasciata con una nota ufficiale – che l’arresto del diplomatico russo non comprometta le relazioni tra i due Stati limitandosi a dire “Confermiamo il fermo di un funzionario dell’ufficio dell’Addetto Militare. Stiamo verificando le circostanze dell’accaduto. Per adesso riteniamo inopportuno commentare. In ogni caso ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l’Italia” ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

la sede diplomatica dell’ Ambasciata russa a Roma

“Ci dispiace per l’espulsione da Roma di due dipendenti dell’ambasciata russa. Stiamo approfondendo le circostanze di questa decisione. Faremo un ulteriore annuncio sui nostri possibili passi in relazione a questa misura, che non corrisponde al livello delle relazioni bilaterali“. ha fatto sapere all’ANSA il ministero degli Esteri russo.

Ma qualcuno a Mosca fa ancora la voce grossa sostenendo che si dovrà rispondere in modo simmetrico alla decisione di Roma di espellere due diplomatici russi dall’Italia: lo sostiene il vice presidente della Commissione della Duma per gli Affari internazionali, Alexiei Cepa, attraverso l’agenzia di stampa russa Interfax. “Naturalmente saremo costretti a rispondere in modo analogo. Vi sarà una risposta simmetrica“.

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