di REDAZIONE CRONACHE
Il Tribunale del Riesame di Lecce ha notificato nella tarda mattina di oggi la propria decisione sull’appello proposto dagli avvocati Salvatore Maggio del Foro di Taranto ed Armando Veneto del Foro di Palmi che avevano contestato le imputazioni mosse dal pm Milto De Nozza della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, con alcune eccezioni basate anche su una sentenza della Cassazione, che contrastavano l’operato e le conclusioni basate sulle indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guarda di Finanza di Taranto, che evidentemente non hanno convinto la corte che ha annullato oggi con la propria decisione l’aggravante dell’ associazione “mafiosa“.
In carcere erano finiti oltre al 41enne Michele Cicala, sulla base dei capi d’accusa loro imputati, anche altri componenti del suo “clan”: Marco Aria di 37 anni, Claudio Romano 34 anni, Michele Schinaia 45anni (che ha ottenuto dal Riesame gli arresti domiciliari) e Pietro Buscicchio 44anni.
L’impianto accusatorio della Procura Distrettuale Antimafia di Lecce ha comunque retto, ed infatti il Tribunale ha confermato gli arresti ed i sequestri disposti. Le attività commerciali degli esercizi commerciali bar, ristoranti ecc. riferibili al Cicala sono stati affidati ai custodi giudiziari nominati dal Tribunale per non depauperare il patrimonio aziendale posto sotto sequestro cautelare.
Le motivazioni della sentenza del Riesame saranno rese note entro 45 giorni, mentre negli ambienti giudiziari della D.D.A. di Lecce viene dato per certo il ricorso in Cassazione del pm Milto De Nozza.
(notizia in aggiornamento)