di REDAZIONE POLITICA
Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto sulle riaperture con molte novità che di fatto allentano le restrizioni anti-covid e un calendario per ogni attività. Coprifuoco prorogato da subito e fissato alle 23, ritorno della zona bianca, apertura dei centri commerciali nei weekend, riapertura anticipata delle palestre e nuove regole per ristoranti, bar e locali. Nulla cambia per le visite a parenti e amici: il limite delle 4 persone resta. Una svolta netta grazie ai dati epidemiologici definiti molto buoni anche dai vertici del Comitato Tecnico Scientifico, Brusaferro e Locatelli, la cabina di regia e poi il Cdm hanno dato il via libera al nuovo decreto sulle riaperture.
Su proposta del premier Mario Draghi, il coprifuoco già da domani, mercoledì 19 maggio cioè da quando sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, verrà spostato alle h. 23. Il presidente del Consiglio ha inoltre proposto nella cabina di regia un ulteriore allentamento: “Dall’entrata in vigore del decreto, il divieto di spostamenti dovuti a motivi diversi da quelli di lavoro, necessità o salute, attualmente previsto dalle ore 22.00 alle 5.00, sarà ridotto di un’ora, rimanendo quindi valido dalle 23.00 alle 5.00“. Ma non è tutto in quanto “a partire dal 7 giugno 2021, sarà valido dalle ore 24.00 alle 5.00. Dal 21 giugno 2021 sarà completamente abolito“
Addio Rt, ecco i 12 parametri
Il ministro della Salute Roberto Speranza — durante la riunione con i governatori regionali — ha spiegato la modifica dei criteri di valutazione per entrare nelle varie fasce di rischio. I parametri scendono da 21 a 12, l’incidenza dei contagi sostituirà l’Rt, mentre saranno determinanti il tasso di ospedalizzazione nonché quello di saturazione delle terapie intensive. Secondo quanto ha illustrato Speranza “si sta in area rossa con oltre il 40% dell’occupazione dei posti letto in area medica e oltre il 30% in terapia intensiva; si resta in giallo se l’occupazione delle terapie intensive è sotto il 20% e l’area medica sotto il 30%; si sale da giallo ad arancione se in terapia intensiva si sale sopra il 20% e in area medica sopra il 30%“. Sulla base di quanto chiarito durante l’incontro con i presidenti di Regione, la posizione del ministro della Salute è che “in via transitoria varranno tutti e due i parametri, sia vecchi che nuovi, ma mi sento di dire che sia con i parametri vecchi che con i nuovi nessuna Regione rischia adesso di passare nella fascia arancione”.
La road map delle riaperture per, bar, centri commerciali nei weekend, palestre, ristoranti :
– Dal 1° giugno sarà possibile consumare cibi e bevande all’interno dei locali anche oltre le 18.00, fino all’orario di chiusura previsto dalle norme sugli spostamenti; si potrà quindi prendere il caffè al bancone del bar o pranzare e cenare fuori anche nei locali al chiuso, cosa quest’ultima, che non era prevista dal decreto in vigore attualmente. Al tavolo si potrà stare massimo in 4 persone a meno che non si tratti di un nucleo familiare.
La distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno 1 metro. Questa distanza può essere ridotta solo con barriere fisiche di separazione. I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo. Si deve “favorire la consultazione online del menu, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere”. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, “si deve consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei locali, assicurando il distanziamento di 1 metro“.
– Dal 22 maggio, tutti gli esercizi presenti nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali potranno restare aperti anche nei giorni festivi e prefestivi. All’ingresso dovrà essere rilevata la temperatura corporea “impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore ai 37,5 °C”. Necessario “prevedere regole di accesso in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti“. Clienti e personale devono utilizzare i dispenser per l’igienizzazione delle mani. “Nel caso di acquisti con scelta in autonomia e manipolazione del prodotto da parte del cliente, dovrà essere resa obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce“. I visitatori ed i clienti “devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti”. La postazione dedicata alla cassa “può essere dotata di barriere fisiche. In alternativa il personale deve indossare la mascherina“. Si deve “favorire la modalità di pagamento elettronico“.
– Anticipata la riapertura delle palestre al 24 maggio, rispetto al 1° giugno. Il protocollo prevede che “sia assicurata la distanza interpersonale di almeno due metri e che i locali siano dotati di adeguati sistemi di ricambio dell’aria senza ricircolo”. Ma vi sono anche altre regole che bisognerà osservare, a partire da percorsi diversi per l’entrata e per l’uscita. Il personale deve sempre indossare la mascherina. I clienti devono indossarla quando non sono impegnati negli allenamenti. Si deve evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma bisogna riporli in zaini e borse personali.
“Laddove possibile si dovrà arrivare già vestiti in maniera idonea all’attività o in modo tale da utilizzare gli spazi comuni solo per cambi di indumenti minimi o che richiedano tempi ridotti, riponendo il tutto in appositi contenitori sigillati“. Il gestore della palestra “potrà disporre il divieto di accesso alle docce, invitando utenti e atleti a cambiare il costume bagnato o l’abbigliamento per l’allenamento, ad asciugare velocemente i capelli e a completare la vestizione nel più breve tempo possibile“.
– Dal 1° luglio potranno riaprire le piscine al chiuso, i centri natatori e i centri benessere, nel rispetto delle linee guide e dei protocolli. In vasca si dovrà garantire un distanziamento di 7 metri quadri. Negli spogliatoi e nelle docce “si dovrà prevedere l’accesso contingentato, evitare l’uso comune di asciugacapelli che al bisogno dovranno essere portati da casa”. Negli spogliatoi “si dovrà garantire il distanziamento di almeno 1 metro e l’obbligo di indossare la mascherina“. Gli spazi comuni dovranno essere “sottoposti a sanificazione e procedure di pulizia costanti“.
– Dal 1° giugno all’aperto e dal 1° luglio al chiuso, sarà consentita la presenza di pubblico, nei limiti già previsti per tutte le competizioni o eventi sportivi (non solo a quelli di interesse nazionale). Ci saranno però dei limiti relativi alla capienza e agli accessi. Bisognerà prevede il distanziamento al momento dell’ingresso e controllare che la stessa misura venga osservata al momento del deflusso. Sarà sempre obbligatorio indossare la mascherina e l’acquisto dei biglietti dovrà avvenire con modalità online. La “presenza di pubblico è autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive per una capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso. In occasioni di particolare rischio relativo agli assembramenti, dunque «quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni stabilite dai protocolli, gli eventi e le competizioni sportive si svolgono senza la presenza del pubblico“.
– Dal 22 maggio sarà possibile riaprire gli impianti di risalita in montagna, nel rispetto delle linee guida di settore;
– Dal 1° luglio potranno riaprire al pubblico sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. All’ingresso dei locali deve essere misurata la temperatura. “La dislocazione delle apparecchiature (giochi, terminali ed apparecchi, tavoli del bingo, ecc.) deve essere predisposta al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti“. In caso di presenza di minori “si può consentire l’accesso a un solo accompagnatore per bambino“. Il gestore della sala “è tenuto a calcolare e a gestire le entrate dei clienti in tutte le aree (comprese le aree distributori di bevande e/o snack, aree fumatori, ecc.) per evitare assembramenti”. Il personale e i clienti “devono utilizzare la mascherina e procedere ad una frequente igienizzazione delle mani“. “Le apparecchiature devono essere sanificate ogni volta che vengono utilizzate. Non possono essere usati i giochi a uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento“.
– Parchi tematici e di divertimento potranno riaprire al pubblico dal 15 giugno, anziché dal 1° luglio;
– Tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi saranno di nuovo possibili dal 1° luglio;
– Dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Per partecipare servirà il “green pass“, vale a dire il certificato di avvenuta vaccinazione, di guarigione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Restano sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso;
– Dal 1° luglio sarà nuovamente possibile tenere corsi di formazione pubblici e privati in presenza
Zona bianca
Zona bianca per Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna e Veneto. Da giugno per alcune regioni le misure e le regole anti-covid da rispettare saranno ancor più leggere. Secondo quanto emerge dalla cabina di regia sulle riaperture tenutasi a Palazzo Chigi, il passaggio per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna avverrà martedì 1 giugno, mentre Abruzzo, Veneto e Liguria passeranno in zona bianca la settimana successiva, da lunedì 7 giugno. Per le regioni che si trovano in questa fascia valgono solo le regole di comportamento, dunque mascherina e distanziamenti. Ma soprattutto, non c’è coprifuoco. Fonti di governo fanno notare come, a partire già dalle prossime settimane, gran parte dell’Italia potrà ambire a passare in zona bianca
Discoteche
Restano sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso”