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22 Novembre 2024 09:51

LA BANCA POPOLARE DI BARI SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI. MA I CONSUMATORI LA SMENTISCONO

Non è certo compito del nostro giornale stabilire chi abbia torto o ragione, ed è per questo che abbiamo ritenuto di pubblicare i documenti integrali che abbiamo ricevuto. Lasciamo ai lettori ed alle Autorità competenti deciderlo. Una cosa è certa: gli azionisti che avevano conferito la loro fiducia alla Popolare di Bari, sono stati ingannati e traditi.

di REDAZIONE ECONOMIA

La Banca Popolare di Bari, controllata da Mediocredito Centrale, alla luce del comunicato diffuso da alcune Associazioni dei Consumatori, e da noi pubblicato ha voluto fornire la propria posizione in relazione al Tavolo di Conciliazione e Solidarietà attraverso una nota stampa affidata ad una società di comunicazione romana, invece di usare il proprio ufficio stampa interno. Stranamente la posizione della Banca non risulta presente nella sezione comunicati stampa della Banca. Volontà forse di far passare inosservata la contestazione delle Associazioni dei consumatori ?


“A inizio aprile 2021, BPB ha incontrato le Associazioni e condiviso con loro una bozza del “Protocollo di intesa per la realizzazione di una Procedura di Conciliazione” redatta quando la Banca era ancora in amministrazione straordinaria. La Banca ha poi invitato le Associazioni a formulare eventuali proposte e suggerimenti che potessero favorire l’attivazione del Tavolo di Conciliazione di Solidarietà, chiarendo immediatamente che non avrebbe fatto mancare il proprio senso di apertura e disponibilità all’ascolto, in particolar modo con le associazioni intenzionate a un dialogo costruttivo, con le quali si sarebbero attivati ulteriori momenti di confronto e dialogo”
precisa la Popolare di Bari.

A tale incontro la Banca ha dovuto prendere atto con sorpresa e rammarico del mancato interesse delle Associazioni a questo tipo di iniziativa.
– continua la nota della BPB Le Associazioni riconosciute, infatti, hanno espresso l’intenzione di non voler partecipare al Tavolo, nonostante l’apertura da parte della Banca a valutare, appena ce ne fosse stata la possibilità, un eventuale allargamento dell’offerta attuale”.

Immediata la replica delle Associazioni dei consumatori del CNUC, attraverso l’ avv. Antonio Pinto presidente della Confconsumatori Puglia che ci ha inviato la bozza di accordo che la Banca Popolare di Bari aveva proposto e di sotto l’ultima email con cui l’ha inviata alle Associazioni.

Protocco-BPB_AssoConsumatori

Come  potrete leggere sono ammessi al tavolo solo i tre casi di  malattie gravi, disoccupazione, reddito Isee basso. Il tetto massimo per queste persone è di euro 2,38 ad azione ossia il 25% perché ricordo che le azioni BPB all’epoca valevano e venivano compravendute ad euro 9,53 (come potrete facilmente verificare su internet). Nessuno della società di comunicazione che parla per la Popolare di Bari era presente all’incontro (e francamente appare strano che rispondano loro invece che la banca).

la mail inviata dalla Popolare di Bari alle associazioni di consumatori

Secondo l’ avv. Pinto Le Associazioni hanno proposto invece (e consegnato all’AD Bergami fin da novembre 2020) un Tavolo di conciliazione serio fondato sulla valutazione caso per caso, definendo un ristoro anche secondo diritto e non solo per ragioni di disagio, chiarendo che lo status di persona disagiata era un elemento da valorizzare per attribuire una percentuale ben maggiore del 25%. La banca ha nettamente rigettato la nostra proposta, pertanto l’ultima asserzione della loro società di comunicazione è incomprensibile, atteso che la banca (erano presenti il responsabile commerciale Cristiano Carrus e il capo dell’ufficio legale Giorgio Scupola) ha chiarito che non era possibile fare di più in questo momento, rifiutando qualsiasi miglioria al testo (ad esempio noi avevamo proposto di alzare il tetto massimo del 25%, cosi da dare alle persone più deboli un risarcimento vero”.

Bozza_Accordo_Conciliazione-BPB

Non è certo compito del nostro giornale stabilire chi abbia torto o ragione, ed è per questo che abbiamo ritenuto di pubblicare i documenti integrali che abbiamo ricevuto. Lasciamo ai lettori ed alle Autorità competenti deciderlo. Una cosa è certa: gli azionisti che avevano conferito la loro fiducia alla Popolare di Bari, sono stati ingannati e traditi.

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