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25 Novembre 2024 03:33

DAI CONCERTI PER STRADA AL SUCCESSO EUROPEO: I MANESKIN VINCONO EUROVISION 2021

Sono i terzi musicisti italiani ad aggiudicarsi la competizione europea dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e Toto Cutugno nel 1990. Il premio torna in Italia dopo 31 anni. Nell'esibizione finale, con il trofeo in mano, la band ha cantato nuovamente il brano, stavolta senza censurare le parolacce che erano state tolte come richiesto dal regolamento.

di Francesco Lauri

I Maneskin hanno vinto, dominando il voto popolare, l’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest che si è svolto a Rotterdam. Sono loro la “Next Gen Eu”, interpretata con la loro energia, la loro libertà, la loro passione e la canzone rock “Zitti e buoni”, senza dubbio la migliore della lunga serata musicale olandese. In questo 2021 hanno vinto tutto quello che c’era da vincere , prima il Festival di Sanremo poche settimane fa, e stanotte l’Eurovision. Giovanissimi, sono nati dopo l’incontro nel 2015 tra Damiano David, 21 anni, la voce e frontman della band e Victoria De Angelis, ventenne bionda bassista italo-danese, l’immagine della band con la sua visione internazionale. Ai due si sono poi aggiunti Thomas Raggi, 19 anni, alla chitarra, che aveva frequentato la stessa scuola media musicale di Victoria, e Ethan Torchio, il batterista ventenne incredibilmente contattato e reclutato via Facebook !

“Rock’n’roll never die”. Il rock and roll non morirà mai. Con queste parole Damiano, il carismatico frontman dei Maneskin, ha commentato a caldo la vittoria con “Zitti e Buoni” sul palco dell’ Ahoy Arena di Rotterdam all’Eurovision Song Contest . Nell’esibizione finale, con il trofeo in mano, la band italiana dal look originale , mai lasciato al caso, curato nei dettagli fin dalle prime uscite, ha cantato nuovamente il brano, il cui testo è stato premiato come miglior testo della manifestazione, ma questa volta Damiano non ha censurato le parolacce che erano state tolte come richiesto dal regolamento. dell’Eurovision

Una serata divertente come le altre edizioni senza sorprese particolari. Questa volta la voglia di “esagerare” che ha sempre caratterizzato lo show europeo della canzoni, in era post-Covid è stato decisamente più prevedibile, orientato in termini musicali in gran parte verso una pop-dance standardizzata e sono usciti in pochi dal copione. Una classifica finale a tre tesissima e combattuta, con Italia, Svizzera e Francia a disputarsi i voti, e la vittoria della band italiana è arrivata, condivisa dagli applausi di tutto il pubblico. I Maneskin hanno messo tutti d’accordo, da Amadeus che li ha voluti e visti vincere nel suo Festival di Sanremo, esultano i colleghi Piero Pelù Laura Pausini, esulta persino Palazzo Chigi !

La parte più divertente della serata è il lungo e spesso sorprendente “carosello” dei collegamenti con tutte le città europee dove ci sono le giurie che votano le canzoni in gara, che inizia dopo una lunga serie di performance per permettere a tutta l’Europa allargata dell’Ebu di televotare. Una sofferenza, un paese dopo l’altro, con i Maneskin che dicevano, per fortuna senza volume ma comprensibile dal labiale, una raffica di parolacce di entusiasmo quando il voto andava bene e di rabbia quando invece andava male.

I Maneskin potenti hanno superato tutti con il loro rock giovane e bello. Senza trucchi ed inganni, solo puro rock, basso, chitarra e batteria, e la voce e la presenza scenica del frontman Damiano, che ha conquistato il pubblico della Ahoy Arena di Rotterdam. Quando i Maneskin vincono è una vera e propria esplosione anche in sala stampa, l’Europa ha votato per la band composta dai quattro ragazzi di Roma, lo ha fatto apprezzando la loro musica, la loro energia, la loro forza.

La loro vittoria all’Eurovision Song Contest riporta in Italia un premio che mancava da 31 anni. L’ultimo a vincerlo, dopo la prima volta nel 1964 con Non ho l’età di Gigliola Cinquetti , era stato Toto Cutugno nel 1990 con Insieme ’92, una “canzone italiana”, come recita il ritornello, che era in pratica un inno alla nascente Europa e seppe dunque anche toccare le corde giuste in quel momento. Ma i Måneskin hanno portato a petto nudo sul palco di Rotterdam il rock cantato in italiano. Un pò come vedere il nostro mondo musicale rovesciato agli occhi della platea internazionale. L’Italia è cambiata: addio melodia, eccoci, ora ci siamo anche noi.

I Maneskin quando suonavano nel centro di Roma

Una grandissima soddisfazione, musicalmente è un’Italia nuova, un’Italia più rock e giovane. Come non essere contenti di vedere un gruppo di ventenni italiani, che hanno iniziato suonando per strada in Via del Corso per finanziarsi, paralizzando il traffico cittadino per la folla di ragazzi che si accalcava, riuscire ad arrivare in pochi mesi a trionfare a prima Sanremo e a poi Rotterdam. E come loro anche noi per il loro successo “siamo fuori di testa” !

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