di REDAZIONE SPORT
E’ l’Italia la prima squadra finalista di Euro 2020. La squadra di mister Mancini trascinata dal tifo degli italiani presenti in massa sugli spalti dello stadio di Wembley, che sembrava azzurro, ha sconfitto la Spagna ai calci di rigore. Decisiva la parata di Donnarumma sul rigore calciato da Morata autore del pareggio spagnola. Gara terminata 1-1 nei 120’ di gara. Italia in vantaggio con Chiesa al 60’, pareggio di Morata all’80’. Nei supplementari gol annullato (giustamente) a Berardi. Poi l’epilogo che ha regalato la finale agli Azzurri.
È stata una semifinale in bianco e nero, gol juventini di Chiesa e Morata, ma si è tinta di tricolore bianco, rosso e verde dopo oltre 120 minuti di sofferenza, passione e cuore, di tutta la squadra, panchina compresa, contro una grandissima Spagna che forse avrebbe meritato di più.
Gli azzurri di Mancini hanno giocato una partita difficile in sofferenza, sono passati in vantaggio con Chiesa , e nella ripresa hanno subito il pareggio di Morata. La sfida decisa dal dischetto, dove Donnarumma intuisce la direzione del tiro dell’attaccante spagnolo, ed il giocatore del Chelsea segna la rete che vale alla nazionale italiana la finale degli Europei.
Un cammino straordinario quello dell’Italia di Roberto Mancini a Euro 2020. La nostra Nazionale ha infatti fatto l’en plein nella fase a gironi battendo in sequenza prima la Turchia (3-0 all’esordio l’11 giugno), quindi la Svizzera (3-0) e poi il Galles (1-0 firmato Pessina). Gli Azzurri hanno poi battuto 2-1 dopo i tempi supplementari l’Austria agli ottavi, con i subentranti Chiesa e Pessina che hanno deciso l’incontro con le loro reti. Stesso risultato contro il Belgio ai quarti, con Barella e Insigne che hanno reso inutile il tiro dagli 11 metri trasformato da Romelu Lukaku all’ultimo secondo della prima frazione di gioco. Infine la vittoria nella lotteria dei rigori contro la Spagna (1-1 nei 90′ firmato Chiesa–Morata) che ha mandato a casa le Furie Rosse e in paradiso l’Italia.
Gli azzurri stavolta hanno dovuto stringere i denti contro una Spagna che si è rivelata più abile nel palleggio. Trascinata anche in un terreno che non le si addice, però, la nazionale ha dimostrato ancora una volta che non si raggiungono per caso 33 risultati utili di fila.
L’unica volta che gli azzurri hanno conquistato il titolo continentale, era il 1968, quando l’Italia di Valcareggi diventò campione d’Europa. Roberto Mancini era ancora un bimbo e l’impresa sarebbe storica anche se già essere in finale, domenica a Wembley, è un traguardo che rimette il calcio italiano al centro della scena. Ma il c.t. non è uno che si accontenta “Se siamo arrivati a questo punto i meriti non sono miei ma dei ragazzi che hanno creduto a tutto questo. Però non è ancora finita, c’è un lavoro da finire. Dobbiamo recuperare le forze che sono rimaste e giocarci la finale“.
Mancini ammette la sofferenza in semifinale con la Spagna. La lotteria dei rigori ha premiato gli azzurri, : “Partita durissima, la Spagna è una grande squadra, gioca benissimo ed è maestra nel palleggio. Noi abbiamo fatto una buona gara ma non come al solito, sapevamo però che sarebbe stata durissima“. ed aggiunge: “Sì, all’inizio sì ma poi abbiamo trovato le coordinate giuste e non abbiamo rischiato particolarmente. Ma non abbiamo vinto all’italiana. Le squadre di calcio attaccano e difendono, non possiamo solo attaccare, e comunque abbiamo avuto le nostre occasioni per fare gol. È stata una partita molto aperta”.
Dopo il rigore decisivo di Jorginho, la Nazionale si è riunita in mezzo al campo per dedicare la vittoria a Spinazzola: Insigne indossava una maglia con il numero 4 dell’esterno infortunato e tutti gli Azzurri insieme a mister Mancini hanno cantato in coro “Olè Olè Olè, Spina, Spina!”. Il giocatore dopo essere stato operato al tendine d’Achille sinistro, volerà a Wembley per sostenere l’Italia dalla tribuna domenica 11 luglio
Adesso nelle prossime 24 ore sapremo se sarà l’ Inghilterra o la Danimarca, a giocare la finale contro gli azzurri ma prima ancora bisognerà recuperare le forze. Sarà interessantissimo vedere cosa deciderà Mancini circa la tattica da usare. Un bel rebus, ma chissà che giocare “all’italiana” non possa essere la chiave anche per la finale…