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23 Novembre 2024 02:52

“Rimborsopoli”: Nicole Minetti patteggia e viene condannata a 13 mesi. Confermata la condanna a Renzo Bossi, “il Trota”

La pena per le «spese pazze» relative al periodo in cui era in consiglio regionale, in continuazione con i 2 anni e 10 mesi inflitti per il processo «Ruby bis». Al «Trota» 2 anni e mezzo

di Alessia Di Bella

Il collegio della seconda Corte d’Appello di Milano presieduto dal giudice dr.ssa Daniela Polizzi ha dato semaforo verde al “concordato in appello”, cioè ad un patteggiamento, per 10 politici o ex consiglieri regionali, tra cui Nicole Minetti, ex igienista dentale di Silvio Berlusconi nonché ex consigliera regionale lombarda  imputata nel processo di appello con al centro la vicenda giudiziaria, meglio nota come “Rimborsopoli” alla Regione Lombardia, relativo alle “spese folli” relative al periodo in cui era in consiglio regionale, ha patteggiato 1 anno e 1 mese in continuazione con i 2 anni e 10 mesi inflitti per il processo “Ruby bis“.

Confermata la condanna a 2 anni e mezzo per Renzo Bossi, soprannominato all’epoca dei fatti “il Trota”, il figlio di Umberto Bossi. Gli è stata però revocata la confisca disposta in primo grado. 1 anno e 8 mesi di condanna al senatore Massimiliano Romeo ed 1 anno e mezzo per l’ europarlamentare Angelo Ciocca entrambi della Lega. L’accusa per i 51 imputati è peculato.

Massimiliano Romeo capogruppo della Lega al Senato

I fatti sono avvenuti tra il 2008 e il 2012: stando a quanto emerso nell’inchiesta Gratta e vinci” coordinata dal pm Paolo Filippini , cene e banchetti di nozze, cocktail e feste erano stati rimborsati dalla Regione per un totale di oltre 3 milioni di euro . Tra le spese di cui Minetti aveva chiesto il rimborso, anche 16 euro per l’acquisto di “Mignottocrazia” il libro di Paolo Guzzanti.

Il collegio giudicante presieduto dal giudice Polizzi, nei confronti degli imputati che hanno scelto il rito ordinario ha ridotto molte delle 39 condanne per “intervenuta prescrizione” dei reati commessi nel 2008. In un paio di casi ha anche assolto per qualche capo di imputazione e per qualcuno revocate le confische disposte in primo grado. I politici ed ex politici sono accusati di essersi fatti rimborsare con soldi pubblici spese folli per l’acquisto di cartucce da caccia o ‘gratta e vinci’, oppure cene da centinaia di euro per pochi coperti o per tavolate di 26 persone. Non mancavano i conti per apertivi, drink o lunch in locali di lusso, i costi di sigarette, Red Bull e di videogiochi .

La pena più alta sono i 4 anni e 2 mesi per l’ex capogruppo della Lega Stefano Galli che risponde sia di peculato sia di truffa in quanto avrebbe fatto ottenere una consulenza da 196mila euro al genero, anche lui tra gli imputati (l’unico a non essere un politico) e si sarebbe fatto pure rimborsare oltre 6mila euro per il banchetto del matrimonio della figlia.

Per l’ex consigliere Angelo Giammario e l’ex assessore Gianluca Rinaldin le condanne sono state di 2 anni 7 mesi e 10 giorni e di 2 anni e 6 mesi e 10 giorni. Sono state di 2 anni e 7 mesi e 2 anni e mezzo le pene nei confronti di Carlo Saffiotti e Massimo Guarischi , mentre gli ex assessori Monica Rizzi (Lega) e Massimo Buscemi (Fi) sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e 1 mese, 2 anni e 1 mese e 15 giorni e Chiara Cremonesi  l’ex capogruppo del Pd si è vista da un lato revocare la confisca e dall’altro confermare i 2 anni e 2 mesi inflitti in primo grado.

C’è poi stata una serie di condanne tra 1 anno e 7 mesi e 1 anno e 5 mesi. Nella gran parte dei casi è stata sospesa la pena con la non menzione e solo per alcuni disposte le pene accessorie. La Regione Lombardia era stata già risarcita a suo tempo. Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni.

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