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22 Novembre 2024 06:49

È morto Gino Strada, medico e fondatore di Emergency

La presidente di Emergency, Rossella Miccio: "Ha fatto di tutto per rendere il mondo migliore"

di Francesca Lauri

È morto oggi Gino Strada fondatore di Emergency . Aveva 73 anni. Al momento del decesso si trovava in Normandia. Soffriva di problemi di cuore.La notizia del decesso è stata confermata da Emergency e dalla figlia, Cecilia con un messaggio postato su Facebook “Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre” e conclude: “Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo“.

La storia di Emergency

Garantire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà. È l’idea base intorno a cui il 15 maggio 1994 nasce Emergency, l’associazione umanitaria fondata da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti con Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, un gruppo di amici cementato da un periodo di volontariato svolto con la Croce Rossa. Quattro anni dopo sarebbe arrivato il riconoscimento di onlus, l’anno dopo ancora quello di Ong.

In tutto questo lungo periodo segnato anche da una intensa attività di promozione dei valori di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani – Emergency ha lavorato in 18 Paesi curando 11 milioni di persone in Iraq, Afghanistan, Cambogia, Serbia, Eritrea, Sierra Leone, Sudan, Algeria, Angola, Palestina, Nicaragua, Sri Lanka: secondo i dati della stessa organizzazione, oltre il 90% dei feriti nei vari conflitti sparsi per il mondo è un civile.

Attualmente è presente in Afghanistan, Iraq, Italia, Uganda, Sudan, Eritrea, Sierra Leone offrendo cure gratuite nelle strutture allestite come ospedali, posti di primo soccorso, centri sanitari, centri pediatrici, centri per la riabilitazione, centri di maternità, centri di eccellenza e ambulatori mobili.

In Afghanistan, in particolare, Emergency è presente sin dal 1999 ed ha curato più di 7 milioni di persone: anche nei giorni della drammatica controffensiva talebana, con le città che cadono una dopo l’altra, scriveva Strada proprio sulla ‘Stampa‘ di oggi, “gli ospedali e lo staff di Emergency – pieni di feriti – continuano a lavorare in mezzo ai combattimenti, correndo anche dei rischi per la propria incolumità”.

In Iraq l’Ong ha curato oltre un milione di persone sin dal 1995. L’intervento si è concentrato soprattutto nel nord del Paese, una zona piena di mine anti-uomo al confine con l’Iran e la Turchia. Emergency si è anche impegnata nella creazione e sviluppo di una rete sanitaria di eccellenza in Africa. A questo scopo è stata creata nel 2009 l’ African Network of Medical Excellence, con il fine di offrire gratuitamente prestazioni sanitarie di qualità nei Paesi più poveri.

Con l’emergenza Covid-19 Emergency ha messo a disposizione delle autorità sanitarie le competenze maturate nel corso dell’epidemia di Ebola che ha colpito la Sierra Leone nel 2014 e 2015. L’attuale presidente è Rossella Miccio, chiamata a ricoprire la carica nel luglio del 2017.

Cecilia Strada e suo padre Gino

Le prime reazioni

“Gino Strada ha recato le ragioni della vita dove la guerra voleva imporre violenza e morte”, ha scritto in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone. La sua testimonianza, resa sino alla fine della sua vita, ha contribuito ad arricchire il patrimonio comune di valori quali la solidarietà e l’altruismo, espressi, in maniera talvolta ruvida ma sempre generosa, nel servizio alla salvaguardia delle persone più deboli esposte alle conseguenze dei conflitti che insanguinano il mondo“.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha appreso con tristezza della morte di Gino Strada: “Ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. Emergency, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del governo“.

“Difendere l’uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai. La mia vicinanza ai suoi cari e a tutta Emergency”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza

“Gino Strada, una vita esemplare. Di amore e di lotta. Una grande eredità” il ricordo del commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.

“Mentre i talebani avanzano in Afghanistan arriva la triste notizia della morte di Gino Strada. Ha fondato Emergency per curare le ferite e le vittime di tutte le guerre, ha tenuto alto il nome dell’Italia nel mondo e non si è mai tirato indietro di fronte alle difficoltà nel nostro Paese e all’estero. Un abbraccio affettuoso e commosso a Cecilia e a tutti coloro che lavorano o fanno volontariato per Emergency le parole sui social del senatore di Leu Pietro Grasso.

“Un grande medico per i diritti umani e per la pace. La sua morte, per un’assurda coincidenza, arriva mentre tutto ciò che con #Emergency ha fatto in Afghanistan rischia di andare nuovamente distrutto”. Lo dichiara il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.

“Se ne è andato un caro amico, Gino Strada. Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano. Di Gino si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Mi e ci mancherai”. È il messaggio postato sui social dal sindaco di Milano, Beppe Sala per la morte del fondatore di Emergency. Nessuna foto, solo la scritta ‘Ciao Gino’.

“Avevamo idee politiche diverse, ma Gino Strada è stato davvero un grande. Indimenticabile il mio ricordo di Emergency in Afghanistan. Buon viaggio e grazie”. Così su Twitter il giornalista Bruno Vespa.

Alessandro Gassmann ricorda come perdiamo un grande uomo, coraggioso, generoso, un grandissimo esempio per tutti, che rimarrà, come tutti coloro che salvano e salveranno vite con Emergency

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