di REDAZIONE CRONACHE
Quando un giornale casca in un equivoco causato da omonimia, ha il dovere di correggere un errore e chiarire la realtà dei fatti. Nella prima versione di questo articolo abbiamo dato notizia della condanna di Vito Miccolis, amministratore unico (all’epoca dei fatti) della ECOLOGICA spa, che era stata pubblicata anni fa dalla GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO. La notizia era corretta, solo che quel Vito Miccolis è deceduto alcuni anni fa, ed è il nonno dell’attuale direttore generale di ECOLOGICA, che non ha subito alcuna condanna penale.
Il Vito Miccolis amministratore unico della ECOLOGICA spa di Statte società controllata dalla famiglia Miccolis di Castellana Grotte (provincia di Bari) di cui abbiamo scritto in precedenza era gravato da una condanna penale ad un anno ed otto mesi per omicidio colposo, disposta dal giudice monocratico del Tribunale di Taranto Massimo De Michele nel novembre del 2007 per la morte di Francesco Montervino, operaio di 46 anni dipendente della ditta “ECOLOGICA” deceduto per asfissia il 28 settembre 2001 all’interno della centrale termoelettrica 2 Ise dell’ ILVA di Taranto. Venne condannato anche il responsabile tecnico della stessa ditta, Antonio Capodiferro. L’operaio deceduto Massimo De Michele , dipendente della ECOLOGICA spa, secondo quanto accertato dagli investigatori, rimase soffocato da una nube di gas mentre, insieme a due colleghi, stava eseguendo lavori di bonifica in un cunicolo.
Il giudice a suo tempo aveva subordinato la sospensione della pena al pagamento di provvisionali ai famigliari dell’operaio morto. Insieme a Vito Miccolis furono condannati anche altri due imputati Guido Bedini, responsabile tecnico del cantiere della “Nuova Pignone“, Nicola Romano responsabile tecnico delle misurazioni di eventuali sostanze nocive all’interno del cantiere.
Come il nostro Direttore ha raccontato in una diretta di qualche giorno fa, Antonello de Gennaro è un vecchio amico di Stefano Miccolis, figlio del Vito Miccolis deceduto, ed è il padre dell’ attuale Vito Miccolis che ha solo 38 anni e ricopre la carica di direttore generale di ECOLOGICA spa, la società che sta partecipando alla turbolenta asta fallimentare per la gestione del quotidiano barese LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.
Per verificare se le voci circolanti sulla presenza in cordata con la società ECOLOGICA dell’ imprenditore massafrese Antonio Albanese, proprietario del gruppo CISA che opera nel settore dei rifiuti, recentemente condannato e plurindagato, basterà aspettare la fine di questa turbolenta asta, anche perchè le vigenti norme di legge sull’editoria prevedono la totale trasparenza nelle compagini societarie editoriali. Una cosa è quasi certa: questa disputa sulle ceneri di un giornale che ha 144 dipendenti e vendeva appena 9.000 copie al giorno potrebbe non finire come molti scrivevano ed auspicavano a fine mese, e per rivedere in edicola LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO bisognerà aspettare dei tempi più lunghi.