di REDAZIONE POLITICA
Il segretario della Lega Matteo Salvini è stato il primo dei leader di partito a commentare il risultato del voto, attribuendo la débâcle del centrodestra, l ritardo con cui sono stati scelti i candidati in particolare nelle grandi città. Il realtà l’ex ministro dell’Interno dovrebbe guardare soprattutto alla Lega a partire dal Nord. A Milano, sulla base delle proiezioni, la Lega si ferma all’11,5 per cento con un vantaggio su Fratelli d’Italia di poco più di un punto: il partito di Meloni è al 10. Mentre il Partito Democratico sorride, oltre il 33 per cento rispetto al 28,9 del 2016 (alle Europee i “Dem” avevano avuto il 35 per cento ma allora mancavano molte liste civiche). La lista civica di di Beppe Sala alle comunali ha ottenuto oltre il 7%.
A Roma, il Pd , primo in tutte le grandi città, sconta il grande numero di inutili liste civiche a sostegno di Gualtieri, e può accontentarsi solo della terza posizione alle spalle di Fratelli d’Italia (1° partito) e la lista di Carlo Calenda.
Poco è cambiato rispetto alle elezioni amministrative del 2016 , quando la Lega era all’11,77, ma il confronto più vicino è quello con le Elezioni Europee 2019 quando la Lega raggiunse il 27,39%. Fratelli d’ Italia al contrario passa dal 2,42% alle ultime comunali, e dal 5,16% delle Europee è salita al 9,92% di oggi. Forza Italia che nel 2016 era il primo partito della coalizione del centrodestra con il 20,21% è crollato al 10,18% delle ultime Europee e al 7,47% di oggi.
La lista civica “Torino Bellissima” del candidato sindaco Paolo Damilano che non ha ottenuto un risultato brillante ha superato con l’11 per cento sia la Lega che Fratelli d’Italia entrambi fermi al 10%. A Bologna, in casa centrodestra, è Fratelli d’Italia il primo partito con il 12,57% seguito dalla Lega al 7,96%, quasi doppiata. In Emilia Romagna trionfa festeggia tutto il centrosinistra: il partito guidato da Enrico Letta raggiunge il 36,70%, superando il 35,46% conquistato cinque anni prima; ma perde quattro punti rispetto al picco del 40,33% alle Europee.
Bologna aveva non solo la lista del candidato sindaco Lepore, 6,42%, ma anche quella di Isabella Conti (di area renziana con Italia Viva), cioè la candidata sconfitta alle primarie proprio da Lepore: per lei un buon 5,65%, mentre una lista civica di sinistra raggiunge il 7,33%, ed i Verdi ultimi con il 2, 78% i Verdi.
Molto male il Movimento 5 Stelle come era ampiamente previsto, che si salva solo il risultato di Napoli in crescita. A Roma e Torino i “grillini” potrebbe prendere meno di un terzo dei voti rispetto al 2016, quando elesse due sindaci, Virginia Raggi (destinata a restare fuori dal ballottaggio) e Chiara Appendino, che non si è ricandidata.