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31 Agosto 2024 05:27
31 Agosto 2024 05:27

Censis: per gli italiani sempre più internet sempre meno carta stampata

Una delle evidenze più marcate riguarda sicuramente il  continuo calo di copie vendute della carta stampate e lette, una crisi che è ormai irreversibile e lo dimostrano i dati dei  quotidiani venduti nelle edicole. Per quanto riguarda le fonti di informazione i telegiornali sono ancora quella preferita (60,1% degli italiani). Sono un riferimento indiscusso per i 65-80enni (73,2%), ma anche per il 42,3% dei 14-29enni. Al secondo posto c’è il socialnetwork Facebook, utilizzato dal 30,1% degli italiani a scopi informativi.
di Alessandra Monti

Le abitudini degli italiani in relazione alla comunicazione e media è il tema del 55simo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. In estrema sintesi e poche parole, sempre meno carta stampata e crescente utilizzo di internet. Secondo i dati del Rapporto quindi Crescono la connessione e la digitalizzazione nel Paese, e conseguentemente si acquistano sempre più dispositivi digitali con gli smartphone in testa. Giunto alla 55ª edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di transizione che stiamo attraversando. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo uno sviluppo più per progetto che per continuato adattamento, che richiede un lavoro di autocoscienza, individuale e collettiva.

Nella seconda parte, la società italiana al 2021, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno: l’irrazionalità che ha infiltrato il tessuto sociale, il rimbalzo dell’economia nella scarsità del capitale umano, gli effetti di svigorimento dello stato di sospensione continuata. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

I media dopo la pandemia: le diete mediatiche degli italiani nel 2021. Nel 2021 la fruizione della televisione ha conosciuto un incremento rilevante dovuto sia alla crescita degli usi tradizionali, sia degli impieghi più innovativi. Aumentano sia i telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre: +0,5% rispetto al 2019) e della tv satellitare (+0,5%), sia quelli della tv via internet (web tv e smart tv salgono al 41,9% di utenza: +7,4% nel biennio) e della mobile tv, passata dall’1,0% di spettatori nel 2007 a un terzo degli italiani oggi (33,4%), con un aumento del 5,2% solo negli ultimi due anni. All’interno del sistema dei media, anche la radio continua a rivelarsi all’avanguardia. Complessivamente nel 2021 i radioascoltatori sono il 79,6% degli italiani, stabili da un anno all’altro. Se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale perde 2,1 punti percentuali di utenza e l’autoradio 3,6 punti (penalizzata dalle limitazioni alla mobilità imposte dall’emergenza sanitaria), aumenta invece l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc (lo fa il 20,2% degli italiani: +2,9%) e attraverso lo smartphone (lo fa il 23,8%: +2,5%) Le tv all news (quarta fonte di informazione nel 2021 con il 22,5%) sono cresciute del +2,9%.

La crisi della carta stampata

Una delle evidenze più marcate riguarda sicuramente il  continuo calo di copie vendute della carta stampate e lette, una crisi che è ormai irreversibile e lo dimostrano i dati dei  quotidiani venduti nelle edicole, nel 2007 erano letti dal 67,0% degli italiani , una percentuale si è ridotta al 29,1% (-8,2% rispetto al 2019). Lo stesso crollo di vendute riguarda i settimanali (-6,5% nel biennio) ed i magazine mensili (-7,8%). I quotidiani cartacei registrano l’11,7% di utenza a scopi informativi (-5,8% rispetto al 2019) e i quotidiani online hanno incrementato la loro utenza a scopi informativi al 12,5% (+1,1%).

Per fortuna i numeri dell’editoria libraria migliorano dopo la profonda crisi degli ultimi anni. Il Rapporto Censis riporta dati incoraggianti: nel 2021 il 43,6% degli italiani ha letto almeno un libro nel corso dell’anno, con un aumento del + 1,7% rispetto al 2019 partendo nel presupposto che nel 2007 chi aveva letto almeno un libro nel corso dell’anno era il 59,4% della popolazione italiana. Se si considera che chi ne ha letti più di 3 costituisce una fetta pari al 25,2%, si può affermare che il lockdown ha senz’altro prodotto un riavvicinamento alla lettura. Sale anche il numero di lettori di e-book, pari oggi a un italiano ogni dieci (l’11,1%: +2,6%). 

La crescita costante di internet

L’83,5% degli italiani si collega regolarmente sul web (+4,2% rispetto al 2019) così come in costante aumento sono coloro che si collegano ai socialnetwork (+6,7%). Per quanto riguarda le fonti di informazione i telegiornali sono ancora quella preferita (60,1% degli italiani). Sono un riferimento indiscusso per i 65-80enni (73,2%), ma anche per il 42,3% dei 14-29enni. Al secondo posto c’è il socialnetwork Facebook, utilizzato dal 30,1% degli italiani a scopi informativi, seguito dal motore di ricerca Google.

Gli italiani vanno più che altro in rete per cercare informazioni su aziende, prodotti, servizi (64,9%), trovare strade o località (54,3%), fare acquisti online (51,6%), ascoltare musica (48,1%) e svolgere operazioni bancarie (46,6%).

La spesa delle famiglie per i consumi mediatici tra il 2007 e il 2020 evidenzia come, mentre il valore dei consumi complessivi ha subito una drastica flessione, senza ancora ritornare ai livelli precedenti la grande crisi del 2008 (-13,0% in termini reali è il bilancio alla fine del 2020, aggravato dalla recessione dell’anno scorso), la spesa per l’acquisto di telefoni e equipaggiamento telefonico ha segnato un vero e proprio boom, moltiplicando per oltre cinque volte il suo valore (+450,7% nell’intero periodo, per un ammontare di 7,2 miliardi di euro nell’ultimo anno). La spesa dedicata all’acquisto di computer, audiovisivi e accessori ha conosciuto un rialzo rilevantissimo (+89,7%), mentre i servizi di telefonia hanno conosciuto un assestamento verso il basso per effetto di un riequilibrio tariffario (-21,1%, per un valore comunque pari a 14,6 miliardi di euro sborsati dalle famiglie italiane nell’ultimo anno). Infine, la spesa per libri e giornali ha subito un vero e proprio crollo: -45,9% dal 2007.

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