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23 Dicembre 2024 02:51

Scattano le perquisizioni della Finanza sull’ospedale Covid di Bari: otto indagati

Indagati e perquisiti imprenditori, un funzionario ed un ex dirigente della Regione. I collegamenti con l'arresto di Lerario. L'indagine della Procura di Bari si focalizza su cinque ordini di servizi aggiuntivi disposti da Lerario e controfirmati firmati da Mercurio: lavori impiantistici non previsti nel progetto iniziale.

di REDAZIONE CRONACHE

Le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza di Bari ha eseguito questa mattina venerdì 24 dicembre, alla vigilia di Natale,  perquisizioni domiciliari nei confronti di sette persone, tra i quali diversi imprenditori pugliesi ed il funzionario della Regione Puglia Antonio Mercurio, tutti indagate in concorso con l’ormai ex dirigente della Protezione civile regionale Mario Lerario, arrestato ieri, per i reati contestati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta e falso.

Le perquisizioni su disposizione della Procura di Bari dalla Guardia di Finanza , sono state eseguite nei confronti di Francesco Girardi di Acquaviva delle Fonti, Antonio Illuzzi di Giovinazzo, Luca Ciro Giovanni Leccese di Foggia, Donato Mottola di Noci, Domenico Tancredi di Altamura, Sigismondo Zema di Bari, direttore di produzione della fabbrica pubblica di mascherine inaugurata dalla Regione nell’estate 2020. Imprenditori e tecnici tutti accusati di corruzione e turbativa d’asta. Perquisito anche il funzionario regionale Antonio Mercurio di Grumo Appula, indagato per turbativa d’asta e falso, in quanto responsabile unico del procedimento per la realizzazione dell’ospedale Covid realizzato nella Fiera di Bari . L’appalto per la realizzazione dell’ospedale Covid era stato aggiudicato con un ribasso del 12 per cento dal raggruppamento di imprese Cobar-Barozzi-Item Oxygen di Altamura, facente capo a Vito Barozzi.

L’indagine della Procura di Bari, coordinata dal procuratore Roberto Rossi con l’aggiunto Alessio Coccioli a capo del Pool sulla pubblica amministrazione, riguarda la realizzazione e l’allestimento della struttura per le maxi emergenze Covid, realizzata circa un anno fa nella Fiera del Levante di Bari, e si focalizza su cinque ordini di servizi aggiuntivi disposti da Lerario e controfirmati firmati da Mercurio: lavori impiantistici non previsti nel progetto iniziale, comprendenti la realizzazione dei servizi igienici aggiuntivi, la messa in sicurezza e persino un’ area di parcheggio esterno per i lavori, bloccata in quanto priva di qualsiasi autorizzazione. Varianti al progetto iniziale dell’ospedale che avevano comportato un aggravio di spesa per la Regione Puglia di oltre due milioni di euro.

L’inchiesta sull’ospedale Covid di Bari sollecitata a voce alta dagli esponenti pugliesi di Fratelli d’ Italia, riguarda la procedura di affidamento dei lavori e i costi di realizzazione, stimati inizialmente in circa 9 milioni di euro, poi lievitati a oltre 17 milioni. L’ospedale, la cui gestione che costa solo di affitto 140 mila euro al mese è stata affidata al Policlinico di Bari, è stato realizzato un anno fa in 45 giorni all’interno di tre padiglioni della Fiera del Levante, requisiti nel novembre 2020 dalla Prefettura per accelerare l’iter, e contiene 152 posti di terapia intensiva e sub-intensiva Covid.

Lerario era sottoposto da tempo nell’ambito di questa inchiesta a intercettazioni ambientali audio-video anche nella sua auto ed è così che, ieri, i finanzieri hanno scoperto la consegna di una busta col denaro, che ha poi portato al suo arresto.

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