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22 Novembre 2024 13:04

Si è spenta Silvia Tortora, giornalista e scrittrice, figlia di Enzo Tortora

Assieme alla sorella minore Gaia, Silvia Tortora era sempre stata in prima linea nella difesa delle ragioni del padre: sia nel corso del processo che lo vide condannato e poi assolto per associazione camorristica, ma anche dopo la morte.

di Francesca Lauri

Silvia Tortora è morta questa notte in una clinica romana. era nata a Roma il 14 novembre del 1962: aveva 59 anni ed era ricoverata da qualche tempo . Giornalista per tv e carta stampata, figlia del giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora e della sua seconda moglie Miranda Fantacci, ha lavorato con Giovanni Minoli a “Mixer” e poi a “La storia siamo noi” realizzando una serie di grandi interviste riguardanti Mia Martini, Renato Vallanzasca, Il Terremoto a San Giuliano di Puglia, Francesco Totti, “Vendute” (storia di baby prostitute), “C’era una volta Portobello“, Corrado (il grande inventore della Corrida), “La prima vittima” (storia di Luigi Calabresi), e “Non ci resta che Benigni” (storia del comico toscano). Aveva sposato l’attore francese Philippe Leroy, con cui ha avuto due figli Philippe e Michelle. La sua famiglia per il momento ha scelto il silenzio. Una via che rispecchia l’esistenza stessa della Tortora, del cui privato si conosce poco. Il riserbo è sempre stato una sua grande caratteristica, uno stile di vita, se così possiamo definirlo.

Silvia Tortora col marito Philippe Leroy

Dopo aver collaborato con il settimanale Epoca, ha pubblicato anche diversi libri tra cui “Cara Silvia” (Marsilio 2002) che raccoglie le lettere che il padre Enzo le scrisse dal carcere, e nel 2006 ha pubblicato “Bambini cattivi“, sempre con Marsilio Editore. Nel 2009 ha condotto “Big” con Annalisa Bruchi in onda su Raitre in otto puntate, dedicato alla ricostruzione delle vite di volti storici.

Assieme alla sorella minore Gaia, Silvia Tortora era sempre stata in prima linea nella difesa delle ragioni del padre: sia nel corso del processo che lo vide condannato e poi assolto per associazione camorristica, aveva voluto ricordare e ricostruire la figura del papà anche dopo la sua morte, anche attraverso un film, “Un uomo perbene”, di Maurizio Zaccaro realizzato su un suo soggetto, che le era valso nel 1999 il Nastro d’Argento al Festival di Taormina. Una vicenda vissuta con dolore e grande amarezza. “Dal mio punto non è cambiato nulla: sono 30 anni di amarezza e di disgusto — aveva detto in occasione del trentesimo anniversario della morte di Enzo Tortora —. Mi aspettavo una riforma del sistema giudiziario, invece non è accaduto. I processi continuano all’infinito. Anzi in trent’anni c’è stata una esplosione numerica“.

Silvia Tortora in una foto d’archivio con il padre Enzo e la sorella Gaia

Una grande commozione all’annuncio della sua morte . Tra i tanti commenti, quello del collega Luigi Contu direttore dell’ Agenzia ANSA:Se ne e’ andata Silvia Tortora. E’ stata una bravissima giornalista ma soprattutto una grande donna, coraggiosa. La sua vita fu stravolta dalla vicenda assurda del padre. Consiglio la lettura del libro in cui ha raccolto le lettere che il papà le scrisse dal carcere. Ciao Silvia“.

“Mi stringo al dolore dei familiari per la scomparsa di Silvia Tortora”, ha scritto su Twitter la senatrice Pd Valeria Fedeli. “Una donna forte, coraggiosa, una giornalista capace di fare grande informazione in #Rai e non solo e di battersi sempre, dalla tragica vicenda del padre Enzo in poi, per una giustizia davvero giusta”.

“Una notizia che mi ha lasciato davvero senza parole, era una gran bella persona, solare e disponibile oltre che un’ottima professionista”. Così Giovanni Minoli la ricorda parlando all’Adnkronos. “L’abbiamo convinta a tornare al lavoro dopo che si era ritirata da tutto. La storia siamo noi era una trasmissione in cui si facevano delle interviste con una doppia chiave: quella personale e psicologica e quella politica. Lei faceva le interviste in chiave politica. Ha partecipato per due stagioni, la terza non ha voluto più farla, era diventato difficile anche rapportarsi con lei, era come se si fosse ritirata dalla vita, probabilmente per questioni personali legate alla sua famiglia“. Minoli aggiunge che Silvia Tortora “nell’ultimo anno stava male, ma non so di cosa soffrisse”. Ed annuncia: “Stiamo preparando un ricordo di lei riproponendo la sua testimonianza sul caso Tortora“. Uno dei servizi realizzato da Silvia Tortora per “La Storia siamo noi” è infatti “C’era una volta Portobello”, che raccontava la storia del celebre programma e del suo conduttore, il padre Enzo Tortora.

La Direzione, redazione e tutta la grande famiglia del CORRIERE DEL GIORNO si stringe al dolore della sua famiglia, piangendo la scomparsa di una bella persona e di una brava e valida collega. Ciao Silvia, buon viaggio, raggiungi il tuo amato papà che ti amava tanto.

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