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22 Novembre 2024 01:48

Draghi in conferenza stampa spiega le misure del Governo e blindare i partiti

DIRETTA VIDEO. La conferenza stampa è stata organizzata esclusivamente come occasione per spiegare all’opinione pubblica, confusa dai tanti decreti susseguitisi nelle ultime settimane, il senso del nuovo pacchetto di misure. Mario Draghi fa chiarezza sull’ultimo decreto e spiega i prossimi passi per contenere i contagi. Il presidente del Consiglio ha precisato che non risponderà a domande sul Quirinale

di REDAZIONE POLITICA

La decisione del premier Draghi di incontrare la stampa in conferenza nei prossimi giorni, magari in coincidenza con il Consiglio dei ministri di giovedì che darà il via libera al nuovo decreto ristori, era già in valutazione a Palazzo Chigi all’indomani del varo delle nuove importanti norme anti Covid che hanno introdotto l’obbligo vaccinale per gli ultra cinquantenni. Ma anche per via della reazione negativa di una parte dei media nelle ultime ore, su alcuni punti come ad esempio la sanzione di 100 euro per chi non ottempera all’obbligo, è maturata la decisione di anticipare l’incontro con la stampa ad oggi, giorno della riapertura delle scuole e di molte attività.

L’appuntamento è fissato in modo da poter avere già un primo quadro di come sarà andato il rientro in ore in cui i contagi continuano a salire (ieri la notizia che sono saliti a tre i ministri contagiati: Vittorio Colao, Luigi Di Maio e Federico D’Incà, gli ultimi due anche grandi elettori per il Quirinale). Alla conferenza stampa hanno partecipato accanto a Draghi i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza e il coordinatore del Cts Franco Locatelli.

Il premier Draghi, che rimane il candidato più autorevole a succedere a Sergio Mattarella nonostante i timori dei partiti sui riflessi che un suo trasloco da Palazzo Chigi al Quirinale avrebbe sulla prosecuzione del governo, non risponderà alle domande sull’argomento: la conferenza stampa è stata organizzata esclusivamente come occasione per spiegare all’opinione pubblica, confusa dai tanti decreti susseguitisi nelle ultime settimane, il senso del nuovo pacchetto di misure.

Se quello che Draghi aveva da dire sull’argomento Quirinale lo ha detto chiaramente come suo stile lo scorso 22 dicembre in occasione della conferenza stampa di fine anno (“sono un uomo, anzi un nonno, al servizio delle istituzioni”), i partiti si attendono comunque qualche segnale sul fronte del governo. In attesa di una posizione ufficiale Matteo Salvini – che pur sentendo informalmente tutti i leader resta al momento legato alla candidatura di Silvio Berlusconi, ritenuta irricevibile dal Pd e dal M5s, – è intanto l’ area politica “giallorossa” a serrare le fila: domani Giuseppe Conte vedrà gli eletti penstastellati, a cui farà seguito un incontro tra Conte, il leader di Leu Speranza e il segretario del Pd Enrico Letta, giovedì infine l’attesa riunione congiunta di segreteria e gruppi parlamentari dem.

La linea resta quella di larga maggioranza per il Quirinale e patto tra i leader sulla prosecuzione del governo: in poche parole senza la Lega, non si procede, e quindi va evitata una crisi al buio. Anche perché lo stesso Enrico Letta non crede alla possibilità di una maggioranza “Ursula” M5s-Pd-Fi-Iv pure evocata dalla sinistra del partito: il convincimento del segretario del Pd, è che se Salvini esce dalla maggioranza, analoga decisione verrà presa anche Forza Italia, con eccezione forse qualche singola presa di posizione dei ministri Renato Brunetta e Mara Carfagna. Letta non ci starebbe in un governo raccogliticcio, senza più Lega e Fi e con il solo obiettivo di portare a termine la legislatura: “Abbiamo già dato”.

Questo è un anno che dobbiamo affrontare con realismo, prudenza ma anche con fiducia e soprattutto con unità. Con queste parole ha esordito il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Il motivo per cui possiamo adottare un approccio diverso rispetto al passato è uno solo, la vaccinazione”, ha affermato, parlando delle recenti misure e decisioni del governo sul contrasto alla pandemia.

L’obbligo vaccinale dai 50 anni è stato dispostosulla base dei dati, che dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi” ha detto il presidente del Consiglio. Draghi ha evidenziato che “le terapie intensive sono occupate per 2/3 da non vaccinati e le ospedalizzazioni lo stesso” e “non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione, ovvero che gran parte dei problemi di oggi dipendono dal fatto che ci sono persone non vaccinate. “Un altro obiettivo di questa conferenza stampa – ha proseguito il presidente del Consiglio – è quello di rivolgere l’ennesimo invito a tutti gli italiani non ancora vaccinati a farlo. Ringrazio veramente di cuore chi lo ha già fatto“.

“Il Governo sta affrontando la sfida della pandemia e della diffusione delle varianti con un approccio un po’ diverso rispetto al passato, vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici e sociali sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito più di altri delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione”. ha spiegato il premier.

Appunti dalla conferenza stampa di Draghi

Ore 18.50 – Draghi: “Emiliano? Dice sempre d’accordo anche se non convinto
Scuola sì, ma anche politica, e in particolare la tensione tra governo e regioni per la riapertura dopo le vacanze natalizie. “Il governatore Emiliano ha appena detto che è sempre d’accordo con Draghi anche se non è convinto”, ha detto Draghi rispondendo a una domanda sulla scuola e sulle critiche da parte dei governatori. “Tutto quello che si è deciso si è basato sul dialogo con regioni, comuni, enti territoriali, un dialogo costruttivo e continuo. Alcune delle proposte riflettono veramente da vicino alcune delle proposte fatte dalle regioni”.

Ore 18:45 – Draghi: “La Dad provoca disuguaglianze
Ancora scuola nelle parole del premier, che parla direttamente del ruolo della Dad in questi giorni così difficili:  “Basta vedere gli effetti della diseguaglianza tra studenti creata dalla Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico provoca diseguaglianze destinate a restare. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi nella didattica a distanza, ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato“.

Ore 18:40 – Draghi: “Non ha senso chiudere scuole e aperto tutto il resto
Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza”. così il premier Mario Draghi in conferenza stampa, sottolineando che “ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo“.

Ore 18.35 – Draghi: “Non rispondo a domande sul Quirinale
Non risponderò ad alcuna domanda che riguardi immediati sviluppi, il Quirinale o altre cose” ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 30 – Draghi: “Cauti ma basta chiusure, hanno colpito i ragazzi
“Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un po’ diverso rispetto al passato: vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattuto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione” ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 18.25 – Draghi: “Gran parte dei problemi per i non vaccinati
Siamo stati tra i primi ad adottare l’obbligo di vaccino per tutta una serie di categorie ma ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata” ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa. “Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione, gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose“.

Ore 18.20 – Draghi: “Scuola fondamentale per democrazia, va protetta”
“La scuola è fondamentale per la democrazia va tutelata, protetta, non abbandonata. Grazie al ministro, gli insegnanti, i genitori, per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi“. ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

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