di Redazione Cronache
La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha eseguito in Taranto e provincia un decreto di confisca di beni emesso dal Tribunale di Lecce – Prima Sezione Penale – Misure di Prevenzione. Si tratta di un patrimonio dal valore di oltre 5 milioni di euro riconducibile a Giuseppe Catapano, 51enne di Taranto, operante nel settore della commercializzazione di mitili ritenuto socialmente pericoloso sulla base delle risultanze emerse dalla indagini condotte dalla D.I.A. e coordinate dalla D.D.A. di Lecce e a seguito di vicende giudiziarie conclusesi a suo carico con condanna per associazione di tipo mafioso, estorsione e violazione della disciplina sulla detenzione delle armi.
Le investigazioni hanno permesso di accertare come l’uomo pur non avendo formalmente dichiarato redditi sufficienti a giustificare le sue rilevanti disponibilità economiche, sia riuscito ad accrescere il proprio patrimonio personale ed imprenditoriale ricorrendo anche all’intestazione di beni a congiunti ed a prestanomi.
La confisca fa seguito alla proposta di sequestro avanzata a suo tempo a firma congiunta dal Direttore della DIA, Generale Giuseppe Governale, e dal Procuratore della Repubblica, dott. Leonardo Leone De Castris ha interessato 2 ville, 1 immobile ad uso abitativo, 8 magazzini e 1 terreno, ubicati in Taranto, Castellaneta Marina e Martina Franca, nonché il 50% di quote societarie, 5 compendi aziendali operanti nel settore dei mitili e frutti di mare in genere, 5 autoveicoli, 3 motocicli e 5 rapporti finanziari. L’odierno risultato operativo si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.