La Only Italia di Hong Kong presieduta da Irene Pivetti con un capitale sociale di appena 10 centesimi, sarebbe stata usata come “schermo societario” per realizzare un’operazione da 10 milioni di euro per la compravendita del logo della scuderia Isolani-Ferrari al gruppo automobilistico Dahoe dell’imprenditore cinese Zhou.
Dalle indagini dei finanzieri del nucleo PEF (polizia economica-finanziaria) della Guardia di Finanza di Milano estese a Hong Kong, Cina, Macau, Svizzera, San Marino, Malta, Monaco, Gran Bretagna, Polonia e Spagna è emerso che ammontano a circa 8 milioni di euro i ricavi “fraudolentemente sottratti a imposizione in Italia» da Irene Pivetti – evidenzia il procuratore di Milano Riccardo Targetti – creati attraverso “la fittizia interposizione di veicoli societari esteri“. Per il Tribunale del riesame di Milano è accertato che l’imprenditrice, “compiendo operazioni simulate, avvalendosi di documenti falsi e di altri mezzi fraudolenti idonei a ostacolare l’accertamento e a indurre in errore l’amministrazione, abbia indicato, nelle dichiarazioni dei redditi relative agli anni 2016 e 2017, elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo“.
“L’interposizione realizzata da Pivetti appare esclusivamente funzionale al raggiungimento dell’obiettivo fraudolento di evasione fiscale“. “Lo scopo” di Isolani e della moglie Emanuela Mascoli “è stato quello di dissimulare la proprietà dei beni e sottrarli ad eventuali azioni di recupero da parte del fisco, mentre l’obbiettivo perseguito da Irene Pivetti” spiegano i giudici del Riesame – è stato quello di acquistare il logo Isolani-Ferrari per cederlo ad un prezzo 10 volte superiore al Gruppo Dahoe, senza comparire in prima persona come contraente”.
Il Tribunale del riesame di Milano, ha così motivato la propria decisione di accogliere il ricorso del pm milanese Giovanni Tarzia, con cui ha disposto il sequestro preventivo di 3.485.318 euro nei confronti dell’ex presidente della Camera e di 475.000 euro al suo consulente finanziario. Il sequestro d’urgenza era stato già disposto dalla Procura il 18 novembre scorso, al momento della chiusura dell’indagine su una serie di operazioni commerciali sospette.
Il gruppo Only Italia della Pivetti è lo stesso che durante la pandemia aveva importato dalla Cina e rivenduto alla Protezione civile italiana 15 milioni di mascherine ritenute di scarsa qualità , avrebbe fatto da intermediario nell’aprile 2016 in un’operazione orchestrata dall’ex pilota di rally e gran turismo Leonardo «Leo» Isolani, che prevedeva la vendita ai cinesi di tre Ferrari da corsa che in realtà non sono mai cedute, e del logo della sua scuderia ad un gruppo cinese.
Lo scorso 29 novembre 2021 in sede di convalida della misura cautelare, il gip del Tribunale di Milano Giusy Barbara aveva deciso di dissequestrare la somma e restituirla all’ex’ presidente della Camera, ritenendo che il reato alla base del presunto riciclaggio, cioè la sospetta evasione fiscale, dovesse avere una diversa qualificazione giuridica. “Riteniamo corretta l’impostazione del gip“, ha dichiara l’avvocato Filippo Cocco, difensore della Pivetti, annunciando che “faremo ricorso in Cassazione“.