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22 Novembre 2024 01:12

Imputazione coatta per Elio Sannicandro direttore dell’Asset della Regione Puglia. Deve rispondere di abuso d’ufficio

Tra i cinque ex assessori del Comune di Giovinazzo compare anche Elio Sannicandro direttore dell'Asset Puglia e del Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026 . La Procura di Bari aveva chiesto l' archiviazione, ma il Tribunale non è stato d'accordo, mandando tutti a processo che da anni viene richiesto da Vincenzo Turturro un ex funzionario del settore Paesaggio .

La Gip del Tribunale di Bari Anna Perrelli ha disposto l’imputazione coatta per un presunto abuso d’ufficio commesso per il demansionamento di un funzionario che da architetto finì per essere mandato a rilasciare carte di identità. Tra i cinque ex assessori del Comune di Giovinazzo compare anche Elio Sannicandro direttore dell’Asset Puglia e del Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026 . La Procura di Bari aveva chiesto l’ archiviazione, ma il Tribunale non è stato d’accordo, mandando tutti a processo che da anni viene richiesto da Vincenzo Turturro un ex funzionario del settore Paesaggio .

Il procedimento giudiziario che ha fatto finire Sannicandro in Tribunale insieme agli ex colleghi assessori a Giovinazzo, ha origine da un intreccio complicato tra le vicende amministrative della discarica della cittadina e quelle professionali dell’architetto Turturro, il quale si era opposto al progetto di ampliamento dell’impianto e, successivamente, era stato trasferito e demansionato ad altro settore e secondo quanto ha denunciato, sarebbe stato minacciato .

Elio Sannicandro, ex assessore del Comune di Bari

Dalla denuncia di Tuturro era nata l’inchiesta condotta dal pm Baldo Pisani, che aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del sindaco Tommaso De Palma, del presidente del Consiglio comunale Vito Domenico Favutto e degli assessori: oltre a SannicandroMarianna Paladino, Antonia Pansini, Michele Sollecito  attuale vicesindaco e candidato sindaco nel 2022) e Salvatore Stallone. Il Gup Marco Galesi aveva disposto il rinvio a giudizio per i primi due per violenza privata mentre aveva escluso di poter attribuire ai componenti della giunta il reato di abuso d’ufficio, rinviando quindi gli atti al pm. Secondo il giudice ad avere arrecato un danno a Turturro non erano state le delibere della giunta ma bensì i decreti del sindaco, con i quali l’architetto “a scopo di ritorsione o vessazione” era stato trasferito ad un altro settore.

La Procura di Bari ricevuti gli atti aveva chiesto l’archiviazione di tutti e cinque gli assessori, ma Turturro si era opposto, e le ragioni della sua opposizione erano state accolte e condivise dalla Gip Perrelli, che si è convinta che la lesione della posizione del funzionario sia avvenuta sia con le decisioni del sindaco ma anche con la successiva delibera di giunta n° 94/2015, con la quale si è concretizzata la vera e propria “sottrazione delle competenze ” con il trasferimento dell’architetto Turturro dal settore Paesaggio a quello Patrimonio, “con il completamento del disegno vessatorio e discriminatorio della persona offesa, prima spostata in un ufficio privo finanche di scrivanie e postazioni telematiche e successivamente ad occuparsi del rilascio di carte di identità”.

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