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5 Dicembre 2024 03:42

Guerra in Ucraina, Putin minaccia l’Occidente intensificando gli attacchi ovunque: “Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra”. 

La Nato nonostante tutto ciò ha ribadito che la "no fly zone" non ci sarà, perché come spiegano dalla Farnesina "non possiamo rischiare la guerra mondiale". Posizione questa che secondo il premier ucraino Zelensky equivale a dare semaforo verde ai bombardamenti. Mosca intanto censura i media, per oscurare il racconto sulla guerra. L’informazione indipendente viene di fatto minacciata per lasciare spazio alla propaganda di Putin farcita di "fake news".

Il primo segnale di distensione nella guerra contro l’Ucraina fatica a diventare realtà. Mosca, infatti, ha assicurato una tregua di 5 ore (dalle 9.00 alle 14.00 GMT) cioè fra le 10.00 e le 15.00 in Italia, per consentire l’apertura di corridoi umanitari, così permettendo l’evacuazione della popolazione civile da Mariupol e Volnovakha, due località ucraine poste sotto assedio e sottoposte a continui bombardamenti, ma in realtà concretamente quanto assicurato dai russi non si è verificato.

Kiev: Kireyev un nostro 007, ucciso mentre ci difendeva
Durante l’esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise: dipendenti della direzione principale dell’intelligence del ministero degli affari interni: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireev. Sono morti difendendo l’Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!”. Così l’esercito ucraino, su tweet ha confermato la morte di Kireyev ribalta la versione dei media ispirati da Mosca secondo cui sia stato ucciso dagli 007 di Kiev perché spia al servizio di Putin.

Quasi 1,4 milioni il numero di rifugiati ucraini che sono scappati dal paese dopo l’invasione della Russia lo scorso 24 febbraio. Lo riferisce l’Unhcr nell’ultimo aggiornamento. Attualmente, rileva, in particolare ci sono 756.303 rifugiati in Polonia (ossia il 55,3% del totale) su un totale di 1.368.864 rifugiati e 157.004 in Ungheria (l’11,5%), i paesi che hanno accolto finora il maggior numero di persone. In Moldavia sono arrivati 103.254 rifugiati (il 7,5% del totale), in Slovacchia 101.529 (7,4%), in Romania 63.192 (4,6%), in Russia 53.300 (3,9%), in Bielorussia 406.

Le autorità di Mariupol città strategica nel sud dell’ Ucraina , la cui eventuale conquista consentirebbe ai russi la creazione di un corridoio fra la Crimea e i territori separatisti in Ucraina , hanno reso noto che l’evacuazione dei civili è stata rinviata, a seguito di multiple continue violazioni della tregua da parte delle forze armate russe, che continuano imperterrite a bombardare la città e i dintorni, sul percorso previsto per il corridoio umanitario.

La situazione a Volnovakha è ancora più preoccupante, dove non si ha conferma di possibili evacuazioni e un deputato locale ha reso noto che il 90% della città è stato danneggiato dai bombardamenti, “i cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo”. Rimane alta la preoccupazione per il rischio di bombardamenti sulle centrali nucleari. 

L’ambasciatore americano alle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme: le forze armate russe sarebbero arrivate a 32 chilometri dal secondo impianto nucleare più grande dell’Ucraina. Secondo Energoatom, si tratterebbe della centrale di Yuzhnoukrainsk. Secondo il quotidiano ucraino Kyiv Independent, la centrale nucleare di Zaporizhia all’alba sarebbe però tornata sotto il controllo ucraino. Le forze armate di Putin intanto hanno rafforzato l’assedio sui grandi centri, inclusa la capitale. E sono riusciti ad avanzare a sud, area nevralgica delle operazioni sulla linea del Donbass e della Crimea.

Il Regno Unito ha definito l’adesione al cessate il fuoco a Mariupol da parte della Russia un probabile “tentativo di sviare la condanna internazionale” verso Mosca, trasferendo nel frattempo le forze per “una rinnovata attività offensiva“. Lo ha affermato oggi il ministero della Difesa britannico. “Accusando l’Ucraina di aver infranto l’accordo, la Russia sta probabilmente cercando di spostare la responsabilità per le vittime civili presenti e future nella città“, ha affermato il ministero in una dichiarazione su Twitter.

La Nato nonostante tutto ciò ha ribadito che la “no fly zone” non ci sarà, perché come spiegano dalla Farnesina “non possiamo rischiare la guerra mondiale“. Posizione questa che secondo il premier ucraino Zelensky equivale a dare semaforo verde ai bombardamenti. Mosca intanto censura i media, per oscurare il racconto sulla guerra. L’informazione indipendente viene di fatto minacciata per lasciare spazio alla propaganda di Putin farcita di “fake news”.

Poco fa Il collettivo di hacker Anonymous ha rivendicato di aver “hackerato” e reso inaccessibile il sito web dei Servizi russi Fsb (l’ ex Kgb) . Infatti il sito è attualmente inaccessibile. Sul profilo Twitter di Anonymous si legge «Bye fsb.ru #OpRussia #Anonymous», parole accompagnate da quello che sembra lo screenshot del messaggio di errore restituito dal tentato accesso al sito web.

L’esercito ucraino ha ripreso il controllo di Mykolaiv, che era passato sotto il controllo delle forze russe. Lo ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione regionale, Vitaliy Kim, citato dai media ucraini. Ha aggiunto che le forze di Kiev hanno preso il controllo di mezzi militari russi e che ci sono vittime anche tra la popolazione civile.

il presidente russo Vladimir Putin

“Chi pensa di negoziare con Putin deve imparare due lezioni. Lezione numero uno: non fidatevi di Putin, dovete essere uniti e forti, agite con grande decisione”. Lo ha detto a Sky TG24 l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko: “Seconda lezione: non avere paura di Putin, come noi ucraini stiamo dimostrando rovinando lo scenario mentale di Putin. Per questo ci serve la vostra assistenza e supporto“. Secondo l’ex presidente, “questa è una guerra contro l’Occidente, contro la democrazia. Nessuno peraltro sa cosa potrebbe succedere dopo l’Ucraina e cosa ci possa essere nella testa di Putin. Tutto l’esercito russo si sta dirigendo qui” aggiungendo “Questa non è un’aggressione, Putin è un criminale di guerra, questi sono crimini contro l’umanità. E vista la situazione Putin deve essere portato immediatamente davanti a un tribunale e in prigione. Non è la prima volta che si comporta in questo modo. Quello che fanno gli ucraina è vivere democraticamente e non vogliono ritornare nella vecchia Urss, ma vogliono democrazia e libertà. Si stanno rivolgendo per questo alla grande famiglia europea“.

Sono oltre 100mila volontari che si sono uniti alle forze di difesa territoriale ucraina da quando è iniziata l’invasione russa. A dichiararlo è stato il vice ministro della Difesa Hanna Malyar, citato da Unian. Le unità di volontari, ha aggiunto, non verranno smobilitate alla fine della guerra ma invece verranno incorporate nelle forze di difesa ucraine

(articolo in aggiornamento)

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