Il Gruppo Luxottica è intervenuto a sostegno dei suoi 1.700 dipendenti delle filiali in Ucraina con una serie di iniziative, tra cui un riparo negli scantinati delle sedi “sicure” e un aiuto per oltrepassare il confine. Inoltre al gruppo dirigente e agli 80mila dipendenti della multinazionale dell’occhiale fondata in Veneto da Leonardo Del Vecchio è stato proposto di donare una parte dei loro stipendi per sostenere i colleghi e in molti hanno già aderito, e l’azienda provvederà a raddoppiare la cifra raccolta.
Luxottica fin dai primi giorni di guerra ha avviato una donazione di beni di prima di necessità, alimenti e soldi con una colletta promossa tra i dipendenti. Ora la multinazionale italiana, leader mondiale nell’ottica, ha fatto sapere di aver aperto gli scantinati delle sedi più sicure in Ucraina per proteggere le persone da possibili incursioni aeree, oltre a fornire un supporto a chi cerca di scappare dal Paese in guerra per oltrepassare il confine.
Il gruppo di Leonardo Del Vecchio ha inoltre anticipato premi e bonus per l’anno e assicurato gli stipendi a venire dei dipendenti in Ucraina, nonostante il blocco delle attività e tramite Vision Express Polonia, assieme a GrandVision, ha fornito montature, lenti a contatto e visite gratuite ai rifugiati fuggiti.
Un’altra iniziativa di solidarietà interna è stata la decisione promossa dall’amministratore delegato Francesco Milleri e dal vice amministratore delegato Paul du Saillant di rinunciare a parte del loro stipendio e donarlo a sostegno dei colleghi ucraini e delle organizzazioni che si stanno mobilitando sul posto, invitando il gruppo dirigente dell’azienda a fare lo stesso.
Questa iniziativa ora è aperta a tutti i dipendenti, che potranno decidere volontariamente se e in quale misura donare una parte del loro compenso. Luxottica per avere un maggiore impatto, raddoppierà ogni importo donato. L’azienda ha sottolineato, “ora più che mai siamo parte di una comunità globale, unita nel profondo sentimento di vicinanza e solidarietà ai nostri colleghi colpiti dal conflitto“