Un’altra domenica di violenze, bombardamenti e morti in Ucraina in cui le sirene che annunciano i bombardamenti non hanno mai smesso di suonare. Tra le vittime c’è anche il giornalista pluripremiato regista e produttore americano, Brent Renaud, 51 anni, ucciso a Irpin, a nord di Kiev, dopo essere sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco da un checkpoint russo che lo hanno colpito al collo ferendo mortalmente all’istante, ferendo non in maniera grave il suo collega, Juan Arredondo anch’egli cittadino americano mentre filmavano l’esodo dei profughi in fuga da Irpin . Il coraggio e lo spirito di avventura non mancavano a Renaud, autore di documentari con una grande passione.
Brent Renaud voleva raccontare l’orrore del conflitto in Ucraina e soprattutto l’Odissea dei profughi verso un porto sicuro nel cuore dell’Europa. Per questo si trovava ad Irpin, una ventina di chilometri a nordovest di Kiev, per filmare la colonna formata perlopiù da donne, bambini, anziani in fuga dalle bombe piovute copiose nelle ultime ore. Pur conoscendo i rischi, Renaud mai avrebbe immaginato di diventare la prima vittima americana di un contesto bellico divenuto sempre più pericoloso e violento, colpito mentre su un’auto con a bordo altri giornalisti stava attraversando un ponte sul fiume che dà il nome alla città di Irpin, un affluente del Dnipro.
Our Nieman Fellow Brent Renaud was gifted and kind, and his work was infused with humanity. He was killed today outside Kiev, and the world and journalism are lesser for it. We are heartsick. https://t.co/ZbQWAtiGp4
— Ann Marie Lipinski (@AMLwhere) March 13, 2022
E’ stato proprio Juan Arredondo fotoreporter e docente alla Columbia University di New York, a raccontare dal letto di un ospedale la dinamica di quanto accaduto a lui e al suo amico e collega Brent. Quello dell’imboscata è più di un sospetto. Tanto che il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, ha deciso di bloccare d’ora in avanti l’accesso in città a tutti i giornalisti per motivi di sicurezza. La Casa Bianca parla di “shock enorme e orribile” e per bocca del consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan promette “una risposta adeguata”.
Inizialmente si era creduto che il videoreporter Brent Renaud ucciso lavorasse per il quotidiano The New York Times, come recitava il badge che aveva con sé e la cui immagine è stata postata su Twitter. Il quotidiano americano ha anche spiegato che Renaud, pur avendo collaborato in passato col Times, non era in Ucraina per il quotidiano statunitense e che le credenziali rinvenute si riferivano ad una precedente missione di qualche anno fa.
Dopo aver iniziato la carriera di reporter in occasione degli attentati dell’11 settembre 2011, Brent Renaud era stato presente in molteplici campi di guerra lavorando non solo per il The New York Times, ma anche per Boston Globe, Nbc, Discovery Channel, Pbs, Vice News. Con le sue video riprese Renaud ha raccontato gli eventi più drammatici delle guerre in Afghanistan e in Iraq, mostrando al mondo anche le immagini del terribile terremoto ad Haiti nel 2010, delle violenze dei cartelli della droga in Messico, della primavera araba in Egitto e del dramma delle carovane di migranti del Centro America.
Lavori per i quali sono state realizzate alcune serie per il canale tv americano Hbo (Time Warner Bros) , che sono valsi a lui ed a suo fratello Craig Renaud, con il quale aveva fondato la piccola casa di produzione Ranaud Brothers, diversi premi internazionali. Come il George Foster Peabody Award, destinato alle eccellenze nel settore delle trasmissioni radio e tv.
La Russia ha chiesto alla Cina assistenza militare per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Lo scrive il quotidiano finanziario inglese Financial Times citando fonti americane, secondo le quali Mosca avrebbe chiesto attrezzature militari e altra assistenza militare a Pechino fin dall’inizio dell’invasione.
Gli Usa valutano l’invio di armi di difesa aerea più avanzate, non ostante Mosca minaccia di colpire chi trasporta materiale bellico sostenendo che “È un obiettivo legittimo“, mentre secondo i media americani Putin avrebbe chiesto aiuto alla Cina. Il governatore ucraino di Lugansk denuncia: “La Russia ha usato armi al fosforo a Popasna”. Rimane alta l’attenzione sulle centrali nucleari: per ore la centrale di Chernobyl ha funziona con i generatori, prima che riprendesse l’attività regolare. E, secondo Kiev, La Russia vuole il controllo totale e permanente di Zaporizhzhya. Circa 1 milione di persone in Ucraina attualmente sono senza gas e riscaldamento.
“Gli italiani in Ucraina erano inizialmente 2.000, ora sono 400. Molti di loro vogliono rimanere perché hanno la loro vita in Ucraina, con mogli e figli. Ma alcuni sono purtroppo intrappolati, non riescono a lasciare il Paese“. Lo ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo, intervistato da Rai 3 in collegamento da Leopoli. “Il fatto che l’ambasciata italiana sia ancora presente in Ucraina rappresenta un aspetto importante, apprezzato dal governo ucraino, ma anche un sostegno psicologico per gli italiani presenti” ha aggiunto l’ ambasciatore Zazo.