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30 Agosto 2024 13:12
30 Agosto 2024 13:12

Al via il processo per stupro al figlio di Beppe Grillo ed i suoi amici

Un' udienza interlocutoria celebrata in assenza dei quattro imputati nel corso della quale il Presidente della Corte, Marco Contu, che ha disposto la celebrazione del processo a porte chiuse, ha sciolto le riserve sull'ammissione delle richieste di prova con oltre settanta testimoni chiamati a deporre. Alla fine ha di fatto quasi accolto tutta la lista.

L’udienza è stata solo ‘tecnica’, come viene chiamata in gergo giudiziario, ma non sono mancate le prime schermaglie legali, tra gli avvocati dell’ accusa ed mil collegio della difesa, ma soprattutto tra la parte civile, cioè la presunta vittima della violenza sessuale, e le difese degli imputati, nel processo per stupro di gruppo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, iniziato oggi davanti al Tribunale di Tempio Pausania (Sassari).

La denuncia che ha fatto scattare l’inchiesta era partita dalla ragazza italo-norvegese che rientrata a casa dopo le vacanze in Sardegna si era rivolta ai carabinieri a Milano. Ai militari aveva raccontato di essere stata stuprata dai quattro amici nella villa di Beppe Grillo in Costa Smeralda, dopo una serata trascorsa al Billionaire. Proprio nel locale notturno la studentessa e la sua amica avevano conosciuto i quattro ragazzi e, non trovando un taxi che le riaccompagnasse al B&B di Palau dove alloggiavano, avevano poi accettato di essere ospitate nella casa di Grillo.

Il Tribunale di Tempio di Pausania

Il processo a Tempio Pausania che vede imputati il figlio del comico e fondatore del M5S, Beppe Grillo, e i suoi tre amici  accusati di violenza sessuale di gruppo su una studentesse in Costa Smeralda nel 2019, si svolgerà a porte chiuse. All’apertura del dibattimento con rito ordinario le parti civili hanno presentato l’istanza a cui si sono associate e difese e il procuratore Gregorio Capasso.

Un’ udienza interlocutoria celebrata in assenza dei quattro imputati nel corso della quale il Presidente della Corte, Marco Contu, che ha disposto la celebrazione del processo a porte chiuse, ha sciolto le riserve sull’ammissione delle richieste di prova con oltre settanta testimoni chiamati a deporre. Alla fine ha di fatto quasi accolto tutta la lista. Al momento resteranno fuori dall’aula due giornalisti, Giusi Fasano del Corriere della Sera e Fabio Tonacci del quotidiano La Repubblica non si sa se ancora in maniera definitiva.

l’ avv . Giulia Bongiorno

Al momento i loro nomi sono stati esclusi dalla lista, ma come spiega l’avvocato Giulia Bongiorno, che li aveva citati, per conto della presunta vittima, potrebbero essere sentiti più in là “se si riuscirà ad avere la registrazione dell’intervista che era stata fatta a due testi”, tra i quali l’insegnante di Kite surf, Francesca B., oppure “se la sua deposizione sarà ritenuta sufficiente, non sarà necessario convocare i due giornalisti“.  

Dovranno presentarsi in aula nel corso delle prossime udienze, in qualità di teste Parvin Tadijk, moglie di Beppe Grillo, la quale la notte del presunto stupro, tra il 16 e il 17 luglio 2019, dormiva nello stesso residence a Porto Cervo, ed il ragazzo norvegese, David Enrique Bye Obando, citato dalla difesa degli imputati, che secondo quanto raccontato dalla ragazza agli investigatori, avrebbe abusato di lei. Anche se la giovane non lo ha mai denunciato. “Ma sarà sentito – tiene a sottolineare l’ avv. Giulia Bongiornosolo sui fatti riguardanti il processo e non sulle sue abitudini sessuali dunque la sua testimonianza è stata ammessa“.

Il padre del ragazzo norvegese nega la citazione: “Mio figlio non è stato convocato dalle autorità giudiziarie norvegesi, l’unica autorità di fronte alla quale è responsabile. Né ha ricevuto citazioni da altre autorità. Non ha altro da aggiungere“, è stato il commento di Vegard Bye, padre di David Enrique Bye Obando. L’episodio risale al 2017 e sarebbe avvenuto in un campeggio in Norvegia. La vicenda era emersa nel corso delle indagini sul figlio del fondatore del Movimento 5Stelle.

David Enrique Bye Obando, che è figlio di un noto politico norvegese, ha sempre negato l’episodio di violenza, affermando anche che la giovane gli aveva già chiesto scusa per quell’accusa. La ragazza aveva raccontato ai pm che il ragazzo aveva abusato di lei mentre dormiva in tenda. “Quando mi sono svegliata era sopra di me e sono scappata nel bosco. Il giorno dopo mi ha detto di prendere la pillola“.

Verranno sentiti anche psicologi e medici legali, tra cui la psicologa che ha in cura la giovane ragazza, vittima del presunto stupro, che si è trasferita nel frattempo in un paese all’estero dove studia. La Bongiorno non nasconde la sua preoccupazione “per i lunghi tempi del processo”. “Ci riteniamo soddisfatti per le decisioni del giudice ma siamo molto preoccupati per i tempi processuali“, spiega l’ avvocato Giulia Bongiorno che spiega: “Abbiamo fissato un calendario fino al 18 gennaio 2023 – dice la legale della giovane – considerate che la mia assistita dovrà continuare a vivere questa sua ferita fino a quella data e tutto questo comporterà il riaprirsi di sofferenze e dolori. Io auspico che ci sfaccia il processo in aula e non ci siano diffusioni, che io reputo molto gravi, non di notizie, ma parlo di dati e referti medici sulla mia assistita che sono stati pubblicati, anche di sue foto che permettono la sua identificazione“.

All’uscita del Tribunale ha parlato con l’ ADN-Kronos anche uno dei legali di Ciro Grillo, l’avvocato Andrea Vernazza che con il collega Enrico Grillo, cugino del comico genovese difende il figlio del fondatore del M5S . “Oggi era superfluo che Ciro Grillo venisse“, spiega ai giornalisti. “Si comincerà con i testi dell’accusa, per noi è ancora prematuro stabilire il calendario dei nostri testi. Intanto, il giudice ha calendarizzato le udienze fino al gennaio 2023″, ha poi aggiunto. Alla domanda se si sono già fatti un’idea ha replicato: “Se avessimo voluto farci un’idea avremmo scelto il rito abbreviato, non lo abbiamo voluto fare perché è stata una nostra scelta. Adesso conta quello che si dirà in aula. Il processo, il cosiddetto nuovo processo, prevede l’immediatezza, le domande fatte dalle parti in aula. Poi su volontà delle parti si potrà anche acquisire“.

L’ avvocato Bongiorno difensore della giovane studentessa si dice convinta che la “prova regina” del processo sia stata acquisita agli atti. “E’ stata ammessa la ‘prova regina’ di questo processo, cioè l’hard disk con tutte le intercettazioni”, dice Giulia Bongiorno, uscendo dall’aula. “In quell’hard disk c’è tutto lo scambio di messaggistica, di chat che c’è stato tra la mia assistita e altre persone, a mio avviso è una prova importante perché attesata la genuinità di quanto racconta dopo la sua esperienza. Dunque questo hard disk farà parte del patrimonio in dibattimento”. “Ci sono poi state delle discussioni su alcuni documenti – dice – quello che è entrato nel fascicolo è l’accertamento irripetibile di intercettazioni e chat che a mio avviso sono molto importanti“. Le difese si sono opposte anche ad alcuni testi della Bongiorno, tra cui la psicologa della ragazza che l’ha in cura da quando sarebbe avvenuto il presunto stupro. La prossima udienza si terrà l’1 giugno, e poi è prevista almeno una udienza al mese, fino al gennaio 2023. Ma i tempi di questo processo si preannunciano piuttosto lunghi.

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